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Come evitare morsi e punture in una calda estate (senza chimica)


Insetti e ragni sono ovunque attorno a noi, spesso anche nelle nostre case e hanno pungiglioni, rostri e mascelle… ecco i consigli per evitare dolorose esperienze chiedendo aiuto a mamma Natura.

insetti 2

Sarà che d’estate tendiamo a passare più tempo all’aria aperta, sarà che d’estate la vita esplode, ma questa è senza dubbio la stagione in cui esseri umani e insetti entrano in più intimo contatto… è il periodo delle punture e dei morsi.

E’ in questi caldi, soleggiati mesi che dobbiamo mettere in atto tutte le possibili precauzioni per non farci addentare o pungere oppure per alleviare le sofferenze che da punture e morsi possono derivare.

Ma prima che mettiate mano all’arsenale chimico sfoderando zampironi, fornelletti e repellenti chimici… Ecco qualche consiglio per un primo approccio naturale al problema.

 

COME EVITARE PUNTURE E MORSI

insetti

1. Ultimamente ci si scontra spesso con le zanzare tigre: insistenti, silenziose, attive soprattutto di primo mattino o la sera prima del calare del sole (ma anche di giorno) sono veramente una scocciatura. Prima di ricorrere a litrate dei soliti prodotti chimici perché non provate a spalmare sulla pelle qualche goccia di olio essenziale di eucalipto, lavanda, citronella, olio di neem o tea tre oil? Vi assicuro che le zanzare odiano queste essenze! Sul balcone il geranio, il geranio odoroso e il piretro rappresentano una barriera colorata di fiori antizanzara: il loro profumo è come fumo negli occhi per le piccole carognette. Detestano pure l’aglio (come i vampiri dei film, guarda un po’) ma non vi suggerisco di passare una serata in società dopo aver trangugiato teste d’aglio antizanzara: lo stratagemma scaccerà facilmente anche le persone.

2. E’ ovvio ma vale la pena ricordarlo… non date fastidio ad alveari o nidi di vespe e calabroni. E’ il modo migliore per evitare di essere punti. Vi garantisco che per evitare i morsi delle api è più che sufficiente. Se uno sciame di api dovesse scegliere il vostro giardino per nidificare chiamate un apicoltore. Se trovaste nidi di calabrone è addirittura affare da vigile del fuoco.

3. Non tenete cibo all’aperto. Vespe e calabroni sono specialmente attratti dalle sostanze zuccherine della frutta e dalle proteine ma in generale amano curiosare sulle tavole per vedere se c’è qualcosa di buono.

4. E’ buona norma sigillare quegli anfratti che vespe e calabroni cercano per nidificare: zanzariere sulle finestrelle dei sottotetti e attorno ai comignoli. Occhio anche alle tapparelle e alle grondaie.

5. In generale, in campagna, non vestitevi di colori scuri e non usate profumi troppo intensi

6. Date un occhio sempre a scarpe e stivali prima di infilarveli se rimasti incustoditi all’aperto.

7. Se per caso vi trovaste in compagnia di una vespa o un calabrone in auto… Niente panico! Accostate e scendete aprendo le portiere aspettando con pazienza che il clandestino se ne vada.

8. Niente panico nemmeno se doveste trovarvi addosso qualcosa con troppe zampe. Un ragno o una vespa possono essere invitati tranquillamente ad andare altrove utilizzando un foglio di carta o con una semplice, delicata manata. Non schiacciateli e non muovetevi freneticamente.

9. Attenti alle lattine e alle bottiglie di bibite zuccherine o birra: sono vere trappole per vespe e calabroni

10.Le sera i calabroni possono essere attratti dalla luce artificiale. In generale mettete le zanzariere alle finestre: sono la migliore barriera possibile.

 

COSA FARE QUANDO SI VIENE PUNTI O MORSI

 

Zanzaratigre

Le zanzare e i pappataci

Una punturina, una minuscola fitta ci dice che siamo stati il pasto di una zanzara. Spesso nemmeno la sentiamo mordere. Ma immancabile arriva il prurito e quel pomfo rosso… Che odio! A quel punto che fare? Grattarsi? No, proprio no. Grattarsi può ledere la pelle e trasformare un innocuo morso di zanzara in una piccola infezione persistente e magari in una crosta che poi lascia il segno. Allora ecco cosa faccio. Nella maggior parte dei casi mi basta un po’ di acqua fredda o un cubetto di ghiaccio: anestetizzano la zona e “raffreddano” l’infiammazione causata dalla saliva del vampiretto di turno. Nei casi più “gravi” taglio una foglia di aloe e la strofino sulla puntura. Un antifiammatorio naturale veramente prodigioso. Anche un goccino di olio essenziale di menta diluito in un po’ d’acqua può dare grande sollievo oppure sempre il mitico tea tre oil.

Le zecche

Nei campi, nell’erba alta, nel sottobosco… questi cugini dei ragni stanno in agguato attendendo che il pasto gli passi sotto il naso. Dopo di che perforano la pelle e si agganciano. Ora, al di là dello schifo, il primo istinto è quello di strapparle dalla pelle. Ma è la scelta peggiore perché la “bocca” potrebbe rimanere conficcata e provocare un’infezione. Meglio afferrarla con una pinzetta e farla ruotare delicatamente, come se doveste svitarla via. L’uso di alcool o altre sostanze come etere e ammoniaca, olio possono anche peggiorare l’effetto del morso. Se vi trovaste una zecca addosso toglietela al più presto: può trasmettere malattie come il morbo di Lyme.

malmignatta

Ragni

I ragni mordono quando si sentono attaccati, magari li si schiaccia inavvertitamente o si fruga alla cieca e senza guanti in angoli bui di una cantina. In Italia la stragrande maggioranza dei ragni non è pericolosa. Tuttavia anche quelli innocui possono causare brutte bolle e reazioni. Anche in questo caso basta prendersi cura della ferita lavandola con acqua fredda e sapone e un po’ di ghiaccio per far diminuire l’infiammazione. Tuttavia esistono anche ragni potenzialmente pericolosi come l’importato ragno violino o la malmignatta (il ragno che vedete nella foto, diffuso nel centro-sud del paese). Tenete d’occhio il morso: se cambia colore diventando scuro o se per caso doveste sentirvi male con spasmi muscolari o giramenti di testa meglio andare al pronto soccorso, anche se fosse passata qualche ora dallo sfortunato incontro.

 Api

L’ape non è un insetto particolarmente aggressivo ma quando deve difendere il nido o se stessa non esiterà a ricorrere al suo celebre pungiglione. L’ape, come sapete, si suicida nell’attaccarvi lasciando spesso nella pelle del nemico pungiglione e sacca del veleno. La prima cosa da fare è estrarre il pungiglione con una pinzetta e poi lavare con acqua fredda e sapone. Applicate del ghiaccio e nel giro di qualche ora il fastidio dovrebbe finire lì. In caso di eccessivo gonfiore (oltre i 10 cm) o se l’edema si diffonde (per esempio vi si gonfia tutta una mano o un arto), se insorge l’orticaria o peggio ancora se si ha la sensazione di gonfiore di palato e gola meglio rivolgersi a un medico (e alla svelta): potreste essere allergici.

calabrone

Calabroni e vespe

Per vespe e calabroni vale lo stesso discorso fatto per le api con una differenza: in genere non lasciano il pungiglione. Anzi vi possono pungere ripetutamente. Seguite la stessa procedura che usereste in caso di puntura d’api e stessa attenzione alle reazioni. La puntura di un calabrone è in generale un evento da monitorare sia per l’entità del veleno (il dolore può essere veramente atroce) sia per la “ferocia” con cui aggrediscono.

Scorpioni

Gli scorpioni quando pungono fanno male. Molto. Per fortuna quelli italiani non sono  letali ma come nel caso del calabrone possono procurare ben più di un fastidio. Impacchi freddi e pazienza sono gli strumenti migliori. Ora, farsi pungere da uno scorpione è assai complicato ma può succedere.

Attenzione però: il ghiaccio e l’aloe sono fantastici ma se il morso o la puntura dovesse prendere una brutta piega un salto al pronto soccorso o almeno in farmacia sono più che raccomandati!!!

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12 Comments

  • Reply
    SERENA
    30 Giugno 2015 at 14:51

    GRANDE TESSA!
    Grazie ai tuoi consigli sono diventata una fan del tea tree oil, che mi porto anche in vacanza!
    non posso più farne a meno 😉

    • Reply
      Tessa Gelisio
      3 Luglio 2015 at 14:57

      Sono felice! Anch’io non viaggio mai senza!

  • Reply
    Simona
    30 Giugno 2015 at 18:25

    Grande Tessa, ma x i NS amici a quattro zampe che ci consigli? Baci

    • Reply
      Tessa Gelisio
      3 Luglio 2015 at 14:56

      Purtroppo nulla di naturale… Anche I miei veterinari super naturali antroposofici preferiscono non rischiare. Con papatacci e zanzare i cani rischiano troppo

  • Reply
    mony
    3 Luglio 2015 at 11:27

    Un altro rimedio della nonna è combinare due prodotti naturali polivalenti: il limone e l’aceto. Basta prendere una ciotola, versarvi dell’aceto e immergervi un paio di fettine di limone. Semplice, economico ed efficiente: provare per credere!

  • Reply
    Paolo Magni
    5 Luglio 2015 at 19:15

    in verità in verità vi dico che l’unica soluzione è tornare a parlare con le creature come faceva san Francesco senza aver alcuna paura…e non sto scherzando…io lo sto facendo, provare per credere…ogni creatura, noi compresi, è figlia del Creatore…gli animali sono molto più intelligenti di quanto noi pensiamo…se impariamo a parlare loro con semplicità e tenerezza essi ci apprezzeranno e non ci lasceranno mai soli…inoltre non avranno alcun motivo per farci del male…credetemi…

  • Reply
    debora
    6 Luglio 2015 at 13:03

    Ciao Tessa, so che questo non è il luogo troppo inerente.. ma avrei un quesito importante sulla tua “frittata” di ceci e cipolle di cui hai dato ricetta tempo fa a Cottoemangiato.. io non mi trovo con la cottura, è possibile che ci vogliano 12′ circa per lato??!??? (100 g farina + 300 g acqua + 3 c. olio circa.. ecc..) dentro deve rimanere morbida e dorarsi solo nei due lati esterni, oppure deve seccare anche all’interno? Grazie mille e scusami, ti seguo sempre ed anch’io provo ad essere Green in ogni azione della mia giornata..
    ps: olio essenziale geranio antizanzare!!!

    • Reply
      Tessa Gelisio
      7 Luglio 2015 at 20:11

      mi sembra un po’ tanto…. non le fare troppo alte. devono essere abbastanza sottili e piccole di diametro. dentro rimande un po’ morbida. cmq sul sito di cotto e mangiato puoi rivedere il video!

      • Reply
        debora
        8 Luglio 2015 at 12:24

        Grazie mille, che onore leggerti!!! In realtà anche tu dicevi di non farle troppo sottili, infatti tempo fa provai questa soluzione ma erano troppo secche.. ora però mi sembra sia troppo “umida” all’interno, non capisco quale sia la cottura ideale… SOB… troppo secche non scendono ed impaccano la bocca, ma non va bene nemmeno sul crudo no???!!??…

        • Reply
          Tessa Gelisio
          13 Luglio 2015 at 20:02

          Un po’ morbide dentro devono rimanere, non crude, morbide!

          • debora
            14 Luglio 2015 at 12:50

            Ok grazie mille e scusami tanto, ma desideravo tanto il tuo prezioso parere al fine di riuscire finalmente a cuocere correttamente… buon pomeriggio e serena estate!!!!

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