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Osteoporosi e latticini: amici o nemici?


Pro e contro del consumo di latticini, illustrati da due esperti

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Da bambini ci dicevano di bere latte tutti i giorni per crescere bene e con ossa forti. Figuriamoci da adulti, quando aumentano i rischi di fratture ossee: per molti medici, il rimedio insostituibile per prevenire e combattere l’osteoporosi sono i latticini. Questa malattia impoverisce e demineralizza le ossa, rendendole più fragili e a rischio frattura, e riguarda soprattutto noi donne: nella maggior parte dei casi si tratta di osteoporosi post-menopausale; può colpire comunque anche l’uomo nella terza età, specie se conduce una vita molto sedentaria. L’osteoporosi si cura, ma come sempre è meglio la prevenzione, cosa che si può fare soprattutto grazie all’alimentazione.

È su questo punto che ci sono pareri discordanti: latte e derivati hanno sempre giocato un ruolo fondamentale, ma ultimamente si sente parlare sempre più spesso di studi che dimostrano l’esatto opposto, ovvero che i prodotti caseari facciano più male che bene, sia in caso di osteoporosi che in generale.

In questo articolo vorrei mettere a confronto questi due diversi punti di vista e per questo ho intervistato due esperti che la pensano diversamente: ecco cosa mi hanno raccontato.

 

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Foto: www.primocanale.it

PRO: Dott.ssa Sofia Bronzato

La Dott.ssa Bronzato è Medico Nutrizionista, esperta in Nutrizione Clinica, ovvero tratta prevalentemente attraverso l’alimentazione diverse patologie, tra cui l’osteoporosi.

«Sono favorevole al consumo di latticini, purchè magri e nelle giuste quantità e alternandoli con fonti vegetali. In accordo con le linee guida nazionali e internazionali di nutrizione clinica, raccomando da almeno una a massimo 3 porzioni giornaliere di latte o i suoi derivati; l’importante è che la scelta ricada su prodotti a basso contenuto di grassi e di sale: sono questi elementi infatti ad essere correlati allo sviluppo di malattie cardiovascolari, ipertensione arteriosa e obesità.
Da sempre esiste il dibattito sull’assunzione di latte di specie animali; secondo me, prima di demonizzarlo, il latte va conosciuto. È un alimento completo, con tutti i tipi di macronutrienti: è ricco in proteine nobili, quelle che contengono tutti gli amminoacidi essenziali, di zuccheri prontamente disponibili, di acqua, di vitamine e sali minerali; lo yogurt aggiunge a queste proprietà la presenza di ceppi batterici, protettivi per il nostro intestino e per tutto l’organismo e che, secondo recenti studi, limitano l’assorbimento del colesterolo cattivo.
Di contro, tutti questi nutrienti lo rendono un alimento che, in soggetti predisposti, può scatenare intolleranze e allergie. Il principale responsabile è il lattosio, uno zucchero semplice che viene digerito in presenza di un enzima, la lattasi, che è attivo normalmente in circa 35% della popolazione europea: per questo una buona parte delle persone può avvertire disturbi legati alla sua digestione. Ma anche se non tutti possiedono l’enzima, questo è comunque inducibile: basta cioè “allenarsi”, consumando pochi latticini in maniera costante, per digerirlo poi più facilmente.
Per quanto riguarda l’osteoporosi, invece, non esistono ancora conferme scientifiche definitive di un aumento del rischio di frattura ossea associata al consumo di latte; d’altra parte non è mai stata provata la correlazione tra mancata assunzione di latticini e aumento del rischio di osteoporosi.
Viene associato a una più alta incidenza di tumori? Molti studi però hanno dimostrato che può svolgere un ruolo protettivo nei confronti del tumore alla vescica e al tratto gastro-intestinale.
Vitamine e minerali come il calcio sono presenti anche nei latti vegetali, nella frutta secca, verdura a foglia verde, legumi: io consiglio l’assunzione di latticini, ma all’interno di una dieta varia, che includa anche prodotti vegetali, combinando gli alimenti in maniera corretta.»

 

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CONTRO: Dott. Aronne Romano

Il Dott. Romano è Medico Nutrizionista. È stato il primo medico a portare in Italia la Dieta Zona e ha poi ideato un regime nutrizionale, la PaleoZona®, che unisce i principi della Dieta Zona e quelli della Dieta Paleo.

«Perché sono contrario all’assunzione di latticini? Pensiamoci: l’uomo è l’unico mammifero che consuma latte anche dopo lo svezzamento, per di più latte di altre specie animali! Anche Benjamin Spock, padre della pediatria modera, ne sconsigliava il consumo dai 2 anni in poi.
Non solo non è più necessario dopo la crescita, ma è anche dannoso: le proteine dei latticini hanno un effetto acidificante sul sangue, e il nostro organismo, per tamponare l’acido, necessita di minerali e li prende da ossa e muscoli, indebolendoli; praticamente, è più il calcio che si perde di quello che si assume. Nel mio libro “La Paleozona” dedico un intero capitolo a latte e latticini, in cui spiego come il loro consumo sia associato a un più alto rischio non solo di osteoporosi, ma anche d’infarto o diabete di tipo 1. Ho avuto in cura pazienti con diverse malattie infiammatorie o patologie della cute, i cui sintomi sono scomparsi dopo aver eliminato i prodotti caseari dalla dieta. Diversi studi, tra cui quelli dell’Harvard Medical School, lo associano a un aumento del rischio di frattura ossea: in molti Paesi, dove è aumentato il consumo di latte, è aumentata anche l’incidenza di osteoporosi, mentre questa patologia praticamente non esiste nelle popolazioni indigene, che non lo assumono mai.
Come non lo consumavano i nostri antenati, che si nutrivano principalmente di carne, pesce, uova, frutta, verdura, frutta secca: alimenti che si trovavano in natura. Tutto il resto, prodotti caseari ma anche cereali di farine raffinate, sono arrivati sono nell’era moderna, con lo sviluppo dell’agricoltura: e guarda caso, con loro sono arrivate anche molte malattie.
I cereali sono alimenti, come i latticini, molto diffusi ma che si potrebbero tranquillamente evitare, perché i carboidrati sono contenuti anche in frutta e verdura. Gli alimenti che contengono più micronutrienti sono prima di tutto i vegetali, poi la carne, il pesce e così via; il latte è in fondo alla classifica. Inoltre, nel latte non c’è sufficiente quantità di magnesio, fondamentale per assorbire il calcio: quindi il calcio che viene introdotto non viene comunque assimilato. Molto meglio preferire altri cibi, che sono anche più ricchi di magnesio, come carne, pesce, frutta secca e verdura a foglia larga.
Tornando all’osteoporosi, va precisato che è causata anche da altri fattori, come scarsa attività fisica e poca esposizione al sole (indispensabile per produrre vitamina D, quella che fissa il calcio nelle ossa), ma è necessaria anche un’alimentazione equilibrata.
All’interno di questa non è necessario il latte, non c’è un motivo medico o biologico per assumerlo, anzi, dirò di più: non è l’alimento adatto a noi. I cibi migliori sono, come sempre, quelli naturali.»

Da che parte stare? A ognuno la propria risposta…

Foto copertina: alimentazione.pazienti.it

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