Green lifestyle

Addio pellicola in plastica! Ecco le alternative naturali


Due prodotti Made in Italy, a base di cera d’api, che permettono di ridurre il consumo di plastica

L’inquinamento della plastica è, insieme al surriscaldamento globale, una delle emergenze ambientali dei nostri tempi. Pratico, leggero, flessibile, infrangibile, economico da produrre, da quando è stato creato, questo materiale ha soppiantato in breve tempo tutti gli altri, tanto da diventare il 3° più utilizzato al mondo. Il suo impiego è cresciuto in maniera esponenziale: negli anni ’50 la produzione mondiale è stata 2 milioni di tonnellate di plastica, nel 2017 più di 8 miliardi. Si stima che, a questo ritmo, nel 2050 si arriverà a 34 miliardi. Perché questo si traduce in un enorme danno per l’ambiente? Perché solo il 9% della plastica prodotta al mondo viene riciclata. Il rimanente 91% finisce in discarica o più spesso viene disperso, soprattutto in mare. Gli esperti annunciano che ormai non c’è più una sola spiaggia del nostro pianeta libera dalla plastica.

Di questi temi abbiamo parlato spesso qui su Ecocentrica, compreso un aspetto molto inquietante, ovvero dove finiscono i rifiuti italiani in plastica: ne produciamo così tanta che non siamo in grado di trattarla, tanto da diventare i principali esportatori in Asia, prima in Cina, poi, dopo il blocco sui rifiuti imposto dal loro governo, in Malesia, Vietnam e altri Paesi del sud-est asiatico. Non certo le mete migliori dal punto di vista delle strutture e delle norme ambientali.

Ecco perché insisto sempre sul fatto che il riciclo è certamente importante, ma il problema è a monte: bisognerebbe ridurre l’utilizzo di plastica ed evitare di acquistare oggetti o packaging con questo materiale se non è proprio necessario o inevitabile. E spesso l’alternativa ecologica c’è eccome, basta guardarsi un po’ intorno.

Oggi vi parlo di quella relativa a qualcosa di uso quotidiano, che abbiamo tutti in cucina: le pellicole per alimenti. Riciclabili (anche se molti lo ignorano e le buttano nell’indifferenziata), ma pur sempre il classico esempio di plastica usa e getta. Ultimamente mi hanno molto incuriosita alcuni nuovi prodotti che si stanno affacciando sul mercato, le pellicole a base di cera d’api (un ingrediente che grazie alle sue proprietà antibatteriche permette di conservare più a lungo i cibi), completamente naturali, biodegradabili e compostabili, riutilizzabili per lungo tempo e in grado di sostituire perfettamente quelle in cellophane.
In particolare, ho scovato due produzioni Made in Italy, ciascuna con le proprie particolarità: non vedevo l’ora di provarle e parlarvene!

Beeopak

Questo prodotto è stato creato da Monica Fissore e Clarien van de Coevering, due amiche che vivono nel torinese e che curano da sole l’intera produzione, che avviene con metodo artigianale e materie prime non solo naturali ma anche biologiche. I wrap di Beeopak sono costituiti da cotone (certificato secondo lo standard GOTS), rivestiti con resina di pino e due ingredienti a km 0, l’olio di nocciolo e la cera d’api, fornita da un apicoltore del territorio, produttore di miele con metodo biodinamico. Si utilizza come se fosse una normale pellicola, è adatto per conservare pane, formaggi, frutta e verdura, erbe aromatiche, per coprire contenitori, anche per conservare gli avanzi in cibo e freezer; il tessuto modellabile permette anche di creare sacchetti da utilizzare per il cibo a portar via. L’unico limite è che non possono essere utilizzati con cibi caldi o in forno (come d’altronde le pellicole in plastica), perché il calore farebbe sciogliere la cera d’api che li riveste. Per lo stesso motivo vanno lavati solamente con acqua fredda, e all’occorrenza un po’ di detersivo ecologico: con queste accortezze, sono riutilizzabili per circa un anno. Li potete acquistare anche presso lo shop online del sito, dove li trovate in 4 diverse misure e 7 confezioni, che offrono vari assortimenti, anche di colori e fantasie.
Lo sto utilizzando da qualche giorno: è un prodotto molto particolare, è un tessuto che avvolge e riesce anche a sigillare, perché si modella e aderisce bene a cibi e contenitori, quindi garantisce lo stesso isolamento della plastica. Appena aperto ha un buon profumo di cera d’api, che tende poi a svanire e comunque non altera il sapore dei cibi; li mantiene benissimo e protegge il frigorifero da odori: io l’ho utilizzato anche per conservare pecorino belli stagionati! Non posso sbilanciarmi sul periodo, ma per ora mi sembra molto buono: super promosso.

Apepak

Questo prodotto, all’impegno ambientale, affianca quello sociale. Ideato dal trevigiano Massimo Massarotto e sua moglie Molly, viene prodotto in collaborazione con Sonda, Società Cooperativa Sociale Onlus, che si occupa fra le altre cose di reinserimento sociale e lavorativo di persone diversamente abili, ex tossicodipendenti o anziani. I bee wrap sono realizzati sempre in cotone certificato GOTS, trattati con resina di pino, olio di jojoba e cera d’api biologica fornita da apicoltori italiani aderenti alla World Biodiversity Association, un’organizzazione no-profit che tutela la biodiversità e le specie a rischio, come le api mellifere.
Anche gli involucri Apepak possono avvolgere ogni tipo di cibo, si sconsiglia solo carne cruda, cibi troppo oleosi o formaggi molto molli perché potrebbe essere difficile lavare e riutilizzare i panni; via libera a frigo e freezer (la cera d’api è traspirante, quindi meglio controllare la conservazione dei cibi dopo 2-3 settimane), attenzione invece a non esporlo a temperature superiori a 30°C. È garantito per durare almeno 100 utilizzi, circa un anno, ma può arrivare anche a due se ben conservato; la manutenzione è molto semplice,  consigliano di lavarlo con acqua fredda e se necessario sapone naturale o aceto. Sono disponibili in formato medio, grande, gigante o trio, con tutt’e 3 le misure; anche questi potete acquistarli direttamente sul sito.

Per entrambi i prodotti, si calcola che ogni utilizzo faccia risparmiare (all’ambiente e alle nostre tasche) 1 metro quadrato di pellicola in plastica. Ma vi do anche un’altra buona ragione per sostituire le classiche pellicole in PVC: questo tipo di plastica contiene ftalati, sostanze considerate interferenti endocrini, ovvero alterano il corretto funzionamento del sistema ormonale e tutto ciò che vi è collegato, come cervello, tiroide, ghiandole mammarie, organi riproduttivi. Un rischio ancora maggiore per la salute dei più piccoli (come dimostra il fatto che la loro concentrazione nei giochi per bambini sia stata limitata a livello europeo allo 0,1%), ma anche per quella di tutti. Allora perché non sostituirla definitivamente con quelle naturali? Ci guadagnano l’ambiente, la salute e pure il portafoglio!
Se preferite un passaggio più “graduale”, vi consiglio la Pellicola biodegradabile e compostabile di Ecor, che trovate nei supermercati Natura Sì: del tutto simile a quella classica, ma realizzata in bio-plastica Mater-Bi.

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