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Attenti al cane!


Cosa fare in caso di aggressioni o incidenti con animali

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Si legge spesso tra i fatti di cronaca: incontro ravvicinato tra cani e ci scappa al morso (al cane o al padrone). Può succedere a ciascuno di noi durante una passeggiata con il nostro quattro zampe: un suo simile non è tenuto al guinzaglio, oppure riesce a scappare… i cani litigano e si possono ferire, oppure ci andiamo di mezzo di noi mentre cerchiamo di separarli. E nella stragrande maggioranza dei casi, l’altro padrone se la batte in ritirata.

Iniziamo a chiarire questo punto: non può farlo. Come abbiamo già visto, il padrone è sempre responsabile, penalmente e civilmente, del proprio animale; per entrare ancora più nello specifico, ne ho parlato con la mia amica Avvocato, Barbara Marascio: «L’art. 2052 del Codice Civile stabilisce per il proprietario di un animale la responsabilità dei danni cagionati, sia che fosse sotto la sua custodia, sia che fosse smarrito o fuggito, senza eccezione per i cani tenuti al guinzaglio o per i proprietari che abbiano cercato in tutti i modi di fermare il proprio animale

Niente eccezioni insomma: il padrone di un cane che aggredisce qualcuno, animale o umano che sia, non può accampare scuse per negare la propria responsabilità.

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Foto: www.tantasalute.it

Vediamo perciò le conseguenze di un’aggressione insieme all’Avvocato: «Chi è stato ferito si reca al Pronto soccorso (o dal veterinario, a seconda dei casi) per le cure; qui occorrerà valutare lo stato sanitario dell’animale da cui si è stati aggrediti ed accertare le vaccinazioni a cui è stato sottoposto, per scongiurare malattie infettive trasmissibili. Verrà stilato un verbale con i dati dell’aggredito, del cane e dell’incidente e di tale verbale verrà data una copia alla persona aggredita (per valutare eventuale denuncia) e una copia verrà inviata al Servizio Veterinario ed al Servizio Igiene e Sanità pubblica dell’Asl competente per territorio. A quel punto il Servizio veterinario dovrà svolgere indagini, per raccogliere informazioni sull’evento, eventualmente, nei casi ritenuti a rischio trasmissione rabbia o incolumità alle persone, sottoporre l’animale a visita o ad osservazione sanitaria. A volte viene richiesto di sottoporre il cane a un percorso formativo-comportamentale, con spese a carico del padrone.
Nell’ipotesi di animali potenzialmente pericolosi potranno essere disposte modalità di custodia particolari oppure detenzione (in un canile, in cui i proprietari possono andare a dargli da mangiare). La decisione di sopprimere l’animale è affidata in questa ipotesi ad esperti incaricati dall’ASL, come extrema ratio dopo una valutazione comportamentale accurata.»

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Foto: www.tipresentoilcane.it

Il morsicato (o il suo padrone, nel caso l’aggredito sia un cane) ha diritto di richiedere un risarcimento dei danni, a cominciare dalle spese sanitarie, ma anche di quelli psicologici in caso di traumi (evento non così remoto, specie se le vittime sono bambini); per questo motivo è consigliabile assicurare il proprio cane.

Altra situazione sono gli incidenti: tutti i casi in cui, volente o nolente, un cane finisce comunque per fare male a qualcuno. Qualche esempio? Viene lasciato in strada senza guinzaglio e correndo travolge una persona, facendola cadere a terra e provocandole lesioni più o meno gravi; oppure può essere investito, causando danni al mezzo e a persone.

La responsabilità è sempre del padrone ma nel secondo caso può essere “alleggerita” dalla responsabilità del conducente, perché quest’ultimo deve provare di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno.

Il Codice della Strada infatti prevede diverse norme a tutela degli animali: «Dal 27 dicembre 2012 è punita l’omissione di soccorso di animali in caso di incidente stradale. L’utente della strada, in caso di incidente ricollegabile al suo comportamento, ha l’obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subito il danno, chiamando il veterinario o una forza di polizia. Chi non osserva tali obblighi è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma, che può arrivare fino a oltre 1600 euro se l’animale è investito o colpito con l’auto.»

Vediamo infine l’ultima ipotesi: un incidente stradale con animali a bordo. «Se la controparte è colpevole, la polizza RC auto provvederà al risarcimento dei danni riportati anche dall’animale, ma solo se questo era trasportato in modo corretto; qualora riuscisse a dimostrare il contrario, potrebbe quindi non risarcire i danni subiti dal tuo animale domestico o magari risarcirli parzialmente, in base a quanto le modalità di trasporto scorretto hanno inciso sulle lesioni riportate dalla bestiola.
Nell’ipotesi invece di colpa nostra, non è previsto alcun risarcimento per i danni riportati dagli animali, salva l’ipotesi di una polizza Kasko a valore intero, tuttavia di una garanzia accessoria molto costosa, motivo per cui sono davvero pochi gli automobilisti che scelgono di aggiungerla alla propria polizza RC auto.»

Foto: www.tuttozampe.com

E se l’animale non rimane ferito o vittima ma il padrone viene trasportato in Pronto soccorso? «In questo caso, le forze di Polizia innanzitutto contattano familiari; in caso di impossibilità o irreperibilità l’animale è affidato al Servizio Veterinario dell’Asl competente.
Anche se, a seguito di incidente, Carabinieri o Polizia non sono chiamati, il cane non può essere in nessun caso lasciato per strada incustodito: si deve sempre individuare una persona che risponda dell’animale, anche temporaneamente.»

Questi episodi possono purtroppo capitare, più facilmente di quello che crediamo, perciò è importante conoscere i nostri diritti e i nostri doveri: se avete subito un torto pretendete ciò che vi spetta!

 

 

Foto copertina: www.petsblog.it

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