Punto di vista

Alleviamo malattie: una scomoda verità


Il dipartimento di Salute inglese lancia l’allarme e un libro evento racconta dove “alleviamo” batteri super resistenti.

39240_farmageddon-book

La maggior parte di noi non sa che è in corso una guerra segreta quotidiana contro i batteri e che con grande presunzione abbiamo pensato di vincere con antibiotici sempre più potenti, nel sogno folle di un mondo sterilizzato. E’ una corsa agli armamenti in cui i batteri non sono semplici bersagli… Anzi, più utilizziamo antibiotici indiscriminatamente più favoriamo la selezione dei ceppi resistenti. Secondo un rapporto (deliberatamente e giustamente allarmante) del National Risk Register of Civil Emergencies britannico trascurare l’emergenza super batteri potrebbe scatenare epidemie con oltre 200.000 contagiati e 80.000 vittime. Solo in Gran Bretagna. E tutto questo perché creiamo la palestre ideali dove questi super microrganismi possono farsi i muscoli “imparando” prendersi gioco dei nostri farmaci.

I ceppi resistenti di comuni batteri un tempo estremamente sensibili agli antibiotici si creano quando una costante esposizione ai farmaci elimina i microrganismi più deboli lasciando campo aperto a quelli che, per pura predisposizione genetica, sono meno sensibili alle molecole che gli scagliamo contro. E’ il principio della selezione naturale in fondo (anche se questa è artificiale ovviamente). Fino a una decina di anni fa ci voleva un grammo di amoxicillina al giorno per combattere uno stafilococco che ci faceva venire la tonsillite, oggi ce ne vuole un grammo e mezzo. Vi siete mai chiesti perché? Quando si sviluppano resistenze succede proprio questo: prima si alzano i dosaggi, poi si devono inventare nuove molecole. E capita, sempre più spesso, che qualche batterio risulti immune a tutti i farmaci più usati: in quel caso si può rischiare di morire per una spina nel piede. Esattamente come accadeva prima della scoperta degli antibiotici. Ma da dove arrivano questi minuscoli mostri?

Da ovunque, ma da due posti soprattutto: gli ospedali e gli… allevamenti. Ce lo aspettiamo un po’ tutti che negli ospedali vengano usati grandi quantitivi di battericidi ad ogni livello, dalla pulizia dei pavimenti, alla disinfezione delle ferite, fino a quelli per flebo. Ed è abbastanza ovvio che in ospedale convergano infezioni di vario tipo. Eppure non sono i batteri “nosocomiali” (cioè i ceppi resistenti nati in ospedale) a preoccupare di più. Vi stupirà sapere che gli ospedali non sono nemmeno i posti in cui vengono usati più antibiotici! Ecco un numero che spiega tutto: il 71% degli antibiotici, nel nostro Paese, viene impiegato negli allevamenti! Fatte le dovute proporzioni maiali, vacche, polli & C. ne consumano il doppio di noi. Motivo? Tanti animali stressati, geneticamente deboli perché super selezionati, a strettissimo contatto sono un ottimo terreno di coltura per batteri con una marcia in più e quindi ci vogliono sempre più antibiotici per impedire l’esplosione di epidemie.

Nei grandi allevamenti non si producono solo petti di pollo, insaccati o bistecche ma anche malattie.

allevamento-intensivo-galline

A spostare i riflettori sugli allevamenti è Philip Limbery di Compassion In World Farming (CIWF), un’associazione che si batte per umanizzare i grandi allevamenti, renderli meno distruttivi per l’ambiente e per la salute umana. Il suo j’accuse passa attraverso un bel libro, “Farmageddon” (in libreria, Nutrimenti, 19 €) che racconta bene come negli allevamenti gli antibiotici vengano impiegati in grandi quantità e in grandi quantità siano presenti batteri di svariate specie e famiglie che proliferano negli animali ammucchiati in specie di lager. Se vi pare un’ansia ingiustificata quella di Lymbery allora fidatevi della preoccupazione crescente dell’ECDC (European Center for Deases Control, il centro europeo per il controllo delle malattie infettive) che vede crescere anno dopo anno il numero di ceppi resistenti agli antibiotici: secondo diversi rapporti allarmati dell’Ente che si sono succeduti negli ultimi 5 anni,  Salmonella e Campylobacter (un batterio responsabili di potenti gastroenteriti) sono campioni di resistenza cresciuti negli allevamenti intensivi così come lo sono alcuni ceppi di comuni batteri fecali come enterococchi ed Escherichia o diffusissimi su ogni superficie come gli stafilococchi.

Confined-animal-feeding-operation

Noi stessi ingeriamo insieme alla carne da allevamento tradizionale piccole quantità di antibiotico ogni volta che la mangiamo, minuscole quantità che al nostro organismo non fanno nulla, ma che non fanno altro che irrobustire i miliardi di batteri che ospitiamo con il rischio di renderli patogeni.

E poi ci sono le nostre manie, di voi che mi leggete e di me che scrivo, tutti noi. L’Italia è uno dei paesi al mondo in vetta alle classifiche per il consumo di antibiotici. Quando li assumiamo molto spesso non terminiamo nemmeno la terapia, smettendo di assumerli quando scompaiono i sintomi: il modo ideale per selezionare batteri sempre più tosti. E ricordatevi che gli antibiotici vanno usati solo se prescritti e che l’influenza (causata da virus, mentre gli antibiotici sono efficaci solo contro i batteri) si cura stando a letto e al caldo. Se proprio siamo terrorizzati dai batteri, laviamoci spesso le mani (basta il sapone), non sterilizziamo casa con il lisoformio come se fosse in corso un’epidemia di peste e mangiamo meno carne da allevamento intensivo. Come sempre, anche noi ecocentrici possiamo fare la nostra parte.

Ti potrebbe anche interessare

3 Comments

  • Reply
    Giovanni Cantello
    10 Aprile 2015 at 7:37

    Non sai quanto concordi con quanto hai detto specialmente in fondo all’articolo relativamente alle pulizie di casa.
    Lo diciamo da tempo ma sembra che nessuno ci ascolti.
    Utilizzare indiscriminatemente e senza necessità i disinfettanti potrebbe provocare nel lungo periodo seri problemi di assuefazione.
    Chi ci garantisce che germi e batteri non diventino nel tempo resistenti ai disinfettanti (come è successo in campo medico per un abuso degli antibiotici).
    Oltretutto non li sappiamo usare, non leggiamo le etichette, non rispettiamo i dosaggi ed i tempi di contatto.
    Come nel caso degli antibiotici un uso sbagliato genera assuefazione.
    Attenzione quindi.

  • Reply
    antibiotics ratings
    19 Maggio 2015 at 23:54

    Antibiotics are generally medicines utilized in dealing with microbe transmissions
    caused by bacteria, fungus, and parasites.

    Before, the treatment of microbial infection ended up being very
    hard. In fact, before the development connected with
    antibiotics, a lot of individuals having microbe attacks
    never got from medical center beds in existence.
    This is why this finding connected with antibiotics ended up being probably the most critical health and fitness advancements

  • Leave a Reply


    The reCAPTCHA verification period has expired. Please reload the page.