A tavola

Da rifiuti a risorse. Consigli per una cucina zero waste.


Tessa Gelisio in cucina

Ogni anno in Italia gettiamo in media 67 kg di alimenti per abitante, un totale che ammonta a circa 4 milioni di tonnellate l’anno. Questo spreco alimentare ci ha conferito un negativo primato come nazione europea in questi ultimi vent’anni, soprattutto per quanto riguarda lo sperpero di prodotti freschi come frutta e verdura (fonte: Coldiretti). 

L’obiettivo della strategia europea Farm to Fork per ridurre gli sprechi alimentari è tra i traguardi prefissati dal Green Deal, e punta proprio a invertire la rotta, operando anche per garantire nuove opportunità per gli operatori del settore alimentare in un’ottica di economia circolare. 

Ed è con questi presupposti che oggi su Ecocentrica voglio suggerirvi come riciclare, non solo in cucina, parti edibili di ortaggi che siamo abituati a gettare.

Le bucce

Ve ne ho parlato nel nostro articolo dedicato al “Libro delle bucce” di Lisa Casali, blogger e scienziata che si è dedicata alla ricerca dei fitocomposti. Queste sostanze vegetali secondarie che esistono in natura per proteggere una pianta (ad esempio dai raggi UV o dai predatori) svolgono anche azioni antinfiammatorie, antiossidanti e immunostimolanti per l’essere umano.

I fitocomposti caratterizzano anche la pianta, conferendole l’aroma, il colore, ma anche il profumo, e spesso le bucce ne sono più ricche della sua polpa!

Ma come riutilizzare questi scarti in modo sostenibile?

Verdure

La buccia delle carote e quella delle barbabietole è ottima da friggere per realizzare degli snack saporiti, insieme alla classica delle patate.

Quest’ultima, tra l’altro, contiene magnesio, calcio, vitamina B6 e il 90% del ferro di cui è ricco l’intero tubero. Un vero peccato sprecarla no? Ricordiamo, però, che essendo una solanacea, non è salutare consumarla se spuntano germogli o se tende a inverdirsi.

Un altro interessante utilizzo è quello della buccia della cipolla come dado vegetale in polvere, ideale per insaporire risotti o arrosti, ma non solo. L’alto contenuto di oligominerali può trasformare la buccia di cipolla anche in un ottimo fertilizzante universale per i nostri giardini.

Frutta

Le scorze degli agrumi, comunemente usate per preparare i canditi, si possono seccare e trasformare in polveri aromatiche per cocktail (qui ce lo spiega un esperto della cultura mixology), come additivi nello zucchero o direttamente negli impasti dei dolci. Vi accorgerete che queste bucce, una volta disidratate, inizieranno a sprigionare la loro essenza che può perdurare per più di una settimana. Un ulteriore utilizzo può essere, quindi, quello di essiccarle e conservarle in sacchetti di tessuto traforati per gli armadi.

Anche della mela non si butta via niente. Questo frutto dovrebbe essere mangiato con la buccia, eppure tendiamo ancora a scartarla. Essa possiede, infatti, la maggior parte delle vitamine presenti nel frutto insieme alla Quercetina, una sostanza antiossidante dalle molte proprietà che, secondo ultimi studi, sembra contrastare anche l’invecchiamento cerebrale. La buccia della mela può essere messa anche in infusione con il Tè oppure riciclata per fare l’aceto di mele in casa.

Le foglie

La clorofilla è un pigmento verde che si trova nelle parti della pianta esposte alla luce ed è responsabile della fotosintesi e nelle foglie ce n’è davvero tanta.

In uno studio pubblicato dalla National Library of Medicine degli Stati Uniti National Institutes of Health, è stata studiata la capacità della clorofilla di prolungare la durata della vita: “I risultati dello studio indicano che la clorofilla viene assorbita dai vermi ed è quindi biodisponibile, costituendo un importante prerequisito per le attività antiossidanti e di promozione della longevità all’interno del corpo”.

Ma quante foglie siamo abituati a gettare?

I ciuffi delle carote sono tra queste. Queste foglioline, però, sono ricche di proteine, sali minerali e vitamine e contengono fino a sei volte la vitamina C che si trova nella radice. Inoltre, le foglie delle carote sono fonte di potassio e magnesio e possiedono anch’esse i carotenoidi; possono essere usate come elemento aromatico per zuppe o vellutate oppure consumate a crudo. Il loro profumo ricorda il prezzemolo, ma il sapore è più dolciastro.

Le foglie esterne dei carciofi (ma anche le spine interne) sono sicuramente nemiche delle buone ricette con alla base questo ortaggio. Eppure possiamo riciclarle per una buona vellutata.

I gambi

I gambi del broccolo non si ritengono commestibili, ma è un errore. Mai provato il carpaccio in pinzimonio?Tagliandoli a fettine sottili con una mandolina si possono accompagnare anche con del formaggio stagionato. Last but not least, i gambi degli asparagi: se bolliti possono essere trattati come la materia prima per realizzare un ottimo pesto o crema.

Fondi del caffè

Oltre alle maschere per il viso, i fondi del caffè possono essere impiegati per rimuovere le incrostazioni di bruciato dalle pentole; per eliminare i cattivi odori dal frigo, ma anche dalle mani (il classico odore di cipolla dopo aver preparato il soffritto) e questo grazie ai carboni attivi neutralizzanti. Ma il caffè può anche tenere distanti gli insetti sgraditi e inibire la schiusura delle uova di zanzare come spiegato in questo studio del 2018.  Si consiglia di sistemare nei giardini o nelle terrazze dei fondi ben essiccati in dei contenitori aperti e poi infiammarli in modo da produrre dei fumi repellenti. Oppure come semplice concime per piante sempreverdi.

Per concludere…

Ogni scarto in cucina può avere una nuova vita inaspettata, è importante però conoscere la provenienza dei nostri cibi e acquistare prodotti biologici certificati, i migliori per la nostra salute e l’ambiente.

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