Punto di vista

Ecco i  film più “eco” di sempre: siete d’accordo?


Alla 71° Mostra del Cinema di Venezia ho avuto il privilegio di consegnare un riconoscimento molto significativo: il Green Drop Award  che, nell’ambito della manifestazione, premia tra quelle in gara la pellicola che meglio interpreta i concetti di ecologia e sostenibilità. Il premio è andato a “The postman’s white nights” (titolo italiano: Il Postino) di Andrej Končalovskij…

FOTO COVER BISLa cerimonia di premiazione è avvenuta a bordo della Ms Turanor PlanetSolar, la nave solare più grande del mondo ( www.planetsonar.org )  La giuria era presieduta da Silvia Scola e composta da Blasco Giurato e Chiara Tonelli e ha premiato il film di Končalovskij in quanto “opera di profonda riflessione sui rapporti fra uomo e uomo e fra uomo e natura, il cui futuro è nelle nostre mani se solo vorremo assumercene la responsabilità”.

FOTO 1“The postman’s white nights” racconta la storia di una comunità in uno sperduto villaggio russo sul lago Kenozero. I pochi abitanti possono raggiungere il resto del mondo solo attraversando in barca un lago. Nonostante nelle vicinanze sorga una base spaziale che usa tutte le più moderne tecnologie, gli abitanti del villaggio vivono come un millennio fa, producendo per se stessi solo il necessario per la sopravvivenza.

Il premio Green Drop Award è assegnato dalla Città di Venezia e da Green Cross Italia, che ha stilato la “squadra” degli 11  film più “ecologici” di sempre. Eccola in rigoroso ordine cronologico:

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Pozzi di petrolio a Baku (Francia, 1896)  dei Fratelli Lumière

Il cinema è appena nato e i fratelli Lumière riprendono un incendio nei pozzi petroliferi di Baku in Azerbaijan. Il critico e cineasta Bernard Tavernier lo definisce “il primo film ecologista mai realizzato”.

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Gli Uccelli (Usa, 1961) di Alfred Hitchock

La natura si ribella: “Si assiste” spiegava Hitchock “al rovesciamento del vecchio conflitto tra gli uomini e gli uccelli e, questa volta, gli uccelli sono fuori e l’umano è in gabbia”.

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Le mani sulla città (Italia, 1963) di Francesco Rosi

Correva l’anno 1963, non molti in Italia parlavano di ambiente e di territorio. “I personaggi e i fatti sono immaginari, ma autentica è la realtà sociale e ambientale che li produce” recita la didascalia del film. Storia di speculazioni edilizie e politici corrotti in una Napoli che non ha ancora costruito le ‘Vele’ ma che già preannuncia quello che verrà.

FOTO 5 -il-pianeta-delle-scimmieIl pianeta delle scimmie (Usa, 1968) di Franklin J. Schaffner

L’umanità si è condannata da sola, ma la nuova razza dominante fatta da scimpanzè, gorilla e gibboni (che troppo somigliano a noi) non sembra migliore. Anzi l’uomo, in un certo modo, è riuscito a migliorarsi solo regredendo al suo stato primitivo.

FOTO 6 fittzcarraldoFitzcarraldo (Germania 1972) di Werner Herzog

Arte e natura: la passione per l’opera induce i due protagonisti (Kinsky e la Cardinale) ad attraversare l’Amazzonia per tentare di fondare il più grande teatro lirico del Sud america. C’è una scena, forse una delle più belle della storia del cinema, in cui la nave procede spedita sul letto del fiume Pachitea e, per ammansire gli Hivaros i cui tamburi risuonano minacciosi, Fitzcarraldo diffonde la voce di Caruso come un linguaggio universale, che diventa tutt’uno con il fiume, la foresta, gli indios e gli uomini della nave.

FOTO 7 SOGNISogni (Giappone-Usa 1972) di Akira Kurosawa

Otto racconti morali sull’uomo e la natura che lo circonda. Il più significativo è l’episodio “Fujiama in rosso” in cui il regista immagina le conseguenze di una catastrofe nucleare alle pendici del monte Fuji.

FOTO 8 Segrato boscoIl segreto del bosco vecchio (Italia, 1993) di Ermanno Olmi

Da un racconto di Buzzati, Olmi (regista) e Paolo Villaggio (attore) costruiscono una favola in cui la natura può essere tanto ostile quanto amica dell’uomo, purché l’Equilibrio sia in qualche modo rispettato. Alla maniera dei grandi classici, Esopo e Fedro, ma anche di molti racconti biblici, un’opera fortemente morale.

FOTO 9 THE DAY AFTER TOMORROWThe day after tomorrow (Usa, 1993) di Roland Emmerich

Primo film catastrofista direttamente legato ai cambiamenti climatici. L’allarme lanciato dagli scienziati rimane inascoltato e in poche settimane la situazione precipita e il Pianeta si ritrova nel pieno di un’era glaciale: è la fine della civiltà così come la conosciamo.

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Avatar (Usa, 2010) di James Cameron

Il film del new deal ecologista. La catastrofe terrestre è abbandonata alle spalle, Pandora è un pianeta dove tutto esiste in armonia. Saranno gli umani, nel tentativo di sfruttarne i giacimenti minerari, a portare la distruzione. Sconfitti, dovranno recedere e tornare nello spazio come una specie in via di estinzione o accettare una nuova alleanza fra uomo e natura.

FOTO 11 Quinta stagioneLa quinta stagione (Belgio, 2012) di Peter Brosens e Jessica Woodworth

Cosa accadrebbe se all’improvviso l’unica stagione possibile fosse l’inverno, e la natura (le piante, gli animali) smettessero di dare nutrimento agli uomini? Lentamente la civiltà tornerebbe indietro, il patto sociale di tolleranza e solidarietà fra gli esseri umani verrebbe meno e comincerebbe un’era di barbarie. Vincitore della prima edizione del Green Drop Award a Venezia 69.

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Le meraviglie (Italia, 2014) di Alice Rohrwacher

Vita da apicoltori: quattro sorelle al confine fra Umbria e Toscana vedranno la vita sconvolta dai sogni portati da una troupe televisiva. Non solo un messaggio ecologista fra le pieghe del racconto, ma anche uno dei primi film con una certificazione ambientale della produzione ad aver vinto una serie di riconoscimenti importanti: dal Grand Prix Speciale della Giuria di Cannes al Nastro d’argento speciale a Roma.

Voi cosa ne pensate? Avreste fatto delle sostituzioni o delle aggiunte?

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  • Gian Luca
    10 Settembre 2014 at 16:16

    Io aggiungerei alla lista un film di animazione della DreamWorks: “Giu per il tubo”, perchè da un ottima idea ai più piccoli del significato di “riciclare”

    • Tessa Gelisio
      10 Settembre 2014 at 17:21

      non lo conosco… grazie!

  • Ilaria
    10 Settembre 2014 at 20:23

    Erin Brockovich che parla di inquinamento ambientale, Water World che parla dello scioglimento dei ghiacciai, La foresta di smeraldo che parla di deforestazione in Amazzonia… ma ce ne saranno anche altri che al momento non mi vengono in mente…

    • Gian Maria
      11 Settembre 2014 at 5:53

      Direi che Erin Brockovich, stupenda interpretazione di Julia, meritava davvero. Ma anche Bee Movie…

      • Tessa Gelisio
        11 Settembre 2014 at 9:36

        Mato Grosso? con il mitico Sean Connery?

    • Tessa Gelisio
      11 Settembre 2014 at 9:34

      giusto!! Erin Brockvich è da classifica