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Eritemi e scottature: i rischi per la salute e come prevenirli


I consigli dello specialista su come esporsi al sole in tutta sicurezza

Per molti la vacanza al mare ha un solo significato: abbronzatura. Prendere il sole ha i suoi benefici, permette al nostro organismo di sintetizzare la vitamina D, preziosa per la salute delle ossa, e fa bene anche all’umore, stimolando la produzione di serotonina, chiamato “l’ormone della felicità”. Occorre però fare attenzione, perché il sole può facilmente trasformarsi da alleato a minaccia per la salute.

Visto che l’estate è ormai entrata nel vivo, e il periodo clou delle vacanze si sta avvicinando, ho pensato di affrontare nuovamente il tema della corretta esposizione solare: un paio di anni fa qui su Ecocentrica avevo intervistato il Prof. Leonardo Celleno, Dermatologo  e Presidente AIDECO-Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia, che ci aveva suggerito cosa fare per preparare la pelle al sole. Ho voluto sentire nuovamente la sua opinione, spinta soprattutto da un dubbio: com’è possibile che, nonostante tutta la comunicazione e la prevenzione per prendere il sole in sicurezza, ci siano ancora così tante persone che durante l’estate si trovano alle prese con scottature ed eritemi?

«Non è che le persone non sappiano che esporsi al sole senza nessuna precauzione è dannoso per la salute, ma preferiscono non pensarci: un atteggiamento comune a tutte le cattive abitudini dure a morire, come il fumo o gli eccessi alimentari. Poi c’è anche chi identifica il prendere il sole come un momento piacevole, una situazione di benessere anche psicologica, e di conseguenza non lo vede come un potenziale nemico. Non occorre certo rinunciare a prendere il sole o ai suoi aspetti positivi, basta solo osservare qualche accorgimento, attraverso gesti molto semplici.»

Scopriamo insieme al Prof. Celleno quali sono i rischi, anche a lungo di termine, di un’eccessiva esposizione solare e cosa fare per prevenirli.

Eritemi e scottature solari, perché sono pericolosi

Foto: www.donnamoderna.com

Innanzi tutto, c’è differenza tra scottatura solare ed eritema? «No, un eritema è una scottatura molto accentuata, che può accompagnarsi a sintomi come febbre o malessere generale e nei casi più gravi comportare un ricovero in ospedale; altre volte invece le scottature sono gestibili anche a casa.»

Quali sono i sintomi? «Gli effetti immediati sono quelli di una classica scottatura, che molti conoscono, con arrossamento della pelle che può durare 48-72 ore. Quelli di cui preoccuparsi maggiormente però sono gli effetti tardivi: viene danneggiato il patrimonio genetico delle cellule, si riducono sostanze come collagene e acido ialuronico, la pelle diventa più sottile; in altre parole, è soggetta a fenomeni di invecchiamento precoce. Ma il sole ha conseguenze anche più gravi: in alcuni casi un melanoma può essere il risultato di un’eccessiva insolazione prolungata nel tempo. Anche la cheratosi attinica, una lesione precancerosa della pelle, si può trasformare in carcinoma in seguito all’esposizione solare.»

Si sente spesso dire che “la pelle ha una memoria”, per quanto riguarda le scottature: cosa significa? «Subire tante scottature solari può predisporre a tumori cutanei: quando si prende troppo sole, si produce un’alterazione della pelle che non viene riparata facilmente; le cellule possono anche arrivare al punto di non rigenerarsi più, diventando neoplastiche. Bisogna quindi tenere a mente che una volta che il sole causa un danno, è difficile rimediare

Tra l’altro, un’esposizione sconsiderata non ha nessun vantaggio: «Prendere troppo sole, fino a scottarsi, non è nemmeno utile ai fini dell’abbronzatura: nei giorni successivi la pelle si desquama e se ne forma un nuovo strato, quindi si perde il colorito che si desiderava.»

Insomma, tanti rischi per niente.

 

Come prevenire: consigli per una corretta esposizione (e cosa fare per rimediare)

Foto: www.greenme.it

«Mai esporsi al sole senza protezione: bisogna applicare 2 mg di crema per ogni cm² di pelle, e ripetere ogni due ore. Chi mediamente la utilizza meno sono gli uomini adulti: oggi però esistono prodotti cosmetici adatti a tutti, come quelli in spray che asciugano rapidamente; attenzione poi, chi ha perso qualche capello, a proteggere anche il cuoio capelluto, perché il rischio è che si formino tumori cutanei, più difficili da trattare in questa rispetto ad altre zone.
Verificate che la protezione solare schermi efficacemente sia i raggi UVB (quelli che provocano le scottature nell’immediato), sia i raggi UVA (quelli che producono radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento della pelle).
Le persone più a rischio sotto il sole sono naturalmente quelle con la pelle chiara, che devono utilizzare un fattore UV molto alto soprattutto i primi giorni, e i bambini: sotto i 2 anni, al sole con fotoprotezione e vestiti.
Fate attenzione se assumete alcuni tipi di farmaci, come pillola anticoncezionale, antibiotici, antinfiammatori, perché possono reagire chimicamente con la luce solare, provocando infiammazioni della pelle responsabili delle antiestetiche macchie scure; utilizzate una crema protettiva con SPF più alto, soprattutto nel viso.»

E se il danno ormai è fatto? «Dopo l’esposizione occorre detergere la pelle con un prodotto delicato, e non dimenticare mai il doposole, che aiuta a riparare i danni. Ci si può aiutare anche con una dieta antiossidante, a base di frutta e verdura colorata di stagione, ricca di vitamine e carotenoidi in grado di contrastare gli effetti dei radicali liberi prodotti dai raggi UV. Nei giorni successivi a una scottatura, la pelle produce meno melanina per via dell’infiammazione in atto, perciò non bisogna esporsi al sole finché il rossore non è completamente passato.»

 

Attenzione ai falsi miti!

Foto: salute.pourfemme.it

Infine, ho chiesto al Prof. Celleno qualche chiarimento su alcune convinzioni e comportamenti molto radicati.

  • LE LAMPADE SOLARI SERVONO? «Molte persone pensano che aiutino a preparare la pelle al sole, ma non è così. Sono comunque raggi UV, ugualmente se non più dannosi!»
  • SOTTO L’OMBRELLONE BISOGNA METTERE COMUNQUE LA CREMA SOLARE? «Sì perché un po’ di sole si prende lo stesso: i raggi solari attraversano molti tessuti, come quello dell’ombrellone, in più ci sono quelli da rifrazione sulla sabbia o sull’acqua.»
  • CHI HA LA PELLE SCURA NON SI SCOTTA? «Non è vero che le pelli scure non hanno bisogno di protezione, anche i neri sono a rischio di tumori cutanei.»
  • CON LA CREMA SOLARE NON SI SINTETIZZA LA VITAMINA D? «È vero che gli italiani ne sono carenti, ma per promuoverne la sintesi non occorre stare tutto il giorno al sole: mezz’ora di esposizione delle aree abitualmente scoperte come braccia e gambe è più che sufficiente, quindi un tempo certamente inferiore a quello che provocherebbe un eritema solare. Quando si espongono le zone di pelle che non prendono sole durante l’anno, come quando ci si scopre in spiaggia in piena estate, occorre sempre la fotoprotezione.»

 

Ricordate il proverbio latino, Est modus in rebus, “C’è una misura nelle cose”: il sole fa bene finché non se ne prende troppo. In fondo la melanina, quella che ci regala il colore dorato che ci piace tanto, è prima di tutto una difesa della pelle!

 

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