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I souvenir che non dovete portare a casa dalle vacanze


Sassi, sabbia, conchiglie e tutti i materiali naturali che è illegale raccogliere

Quanti di noi, almeno una volta nella vita, hanno raccolto le conchiglie sulla riva del mare e magari se ne sono portate a casa un paio come ricordo delle vacanze? A quanto pare, pochi lo sanno ma si tratta di un reato. Infrange infatti l’Art. 1162 del Codice della Navigazione, sull’Estrazione abusiva di arena o altri materiali, che recita “Chiunque estrae arena, alghe, ghiaia o altri materiali nell’ambito del demanio marittimo o del mare territoriale ovvero delle zone portuali della navigazione interna, senza la concessione prescritta nell’articolo 51, è punito con sanzione amministrativa”. E le conchiglie non sono l’unico souvenir che potrebbe costare una bella multa: se il divieto di infilare in valigia i coralli è noto, lo è molto meno quello che riguarda altri materiali come la sabbia o i ciottoli del mare; senza dimenticare la montagna, in cui si trovano erbe e fiori a rischio estinzione che è vietato raccogliere.

Spesso si tratta di norme regionali, di cui è meglio informarsi quando si va in vacanza: la Sardegna ad esempio è stata praticamente costretta a emanare un’ordinanza che vieta il prelievo di qualsiasi elemento dell’arenile, perché per colpa dei turisti irrispettosi rischiano di scomparire le splendide spiagge sarde, tra cui la famosa Spiaggia Rosa dell’isola di Budelli (vi consiglio di fare un salto sulla pagina Facebook “Sardegna Rubata e Depredata”). Esistono anche altri casi particolari, come i parchi o le aree protette, che possono applicare regole precise e spesso molto restrittive; attenzione poi all’estero, dove le punizioni per questi reati possono essere anche molto più severe di una semplice multa.

Se non volete correre rischi, e avere brutte sorprese durante la vacanza, ricordate che alcuni oggetti non vanno mai portati via dal luogo in cui si trovano: ecco qualche esempio di ciò che non dovreste proprio considerare un souvenir.

CORALLI

Foto: www.alchimiadellepietre.it

Bellissimi da osservare durante un’immersione, ma guai a toccarli. Non solo perché ci si potrebbe ferire, ma soprattutto perché si rischia di romperli e di danneggiarli: le barriere coralline non sono rocce, ma organismi viventi, dei veri e propri ecosistemi che ospitano migliaia di specie marine, e il loro equilibrio è già messo a dura prova da inquinamento e riscaldamento del mare. Oltre che poco rispettoso dell’ambiente, è naturalmente vietatissimo staccarne qualche pezzo da portare a casa e trasformarlo in soprammobile: molti aeroporti in zone in cui è presente la barriera corallina sono dotati di un coral detector, quindi non potreste mai passarla liscia (rischiate multe salate nella migliore delle ipotesi, ma in alcuni Paesi come l’Egitto anche il carcere). Non si possono portare via nemmeno i coralli morti, quelli che arrivano sulla riva, che hanno comunque un’utilità per l’equilibrio naturale.

 

CONCHIGLIE

Foto: www.teleambiente.it

Vietato non solo dal Codice della Navigazione, ma anche da molte ordinanze regionali. Vi sembra un’esagerazione? Durante l’estate di due anni fa presso gli aeroporti della Sardegna sono stati sequestrati 300 kg di conchiglie, rubate dai vari turisti; quando prendiamo qualcosa come una conchiglia, e crediamo di non creare poi un grande danno, proviamo a moltiplicarlo per tutte le persone che passeranno di lì e potrebbero fare lo stesso: vedremo le cose in tutt’altra prospettiva. Le conchiglie sono fondamentali per le spiagge: queste si formano anche per accumulo dei gusci dei molluschi!
Solitamente è vietato portare via le conchiglie, ma è possibile raccoglierle ad esempio per giocarci in spiaggia; in alcune località invece, come le Maldive, non si possono neanche spostare.

 

SABBIA

Foto: www.travelnonstop.com

Le spiagge bianche e finissime della Sardegna invogliano così tanto i turisti che nell’estate 2017 sono state rubate in tutto 5 tonnellate di sabbia, scoperte durante il controllo bagagli in aeroporto e riportate al proprio posto; le multe, che secondo la norma della Regione Sardegna arrivano fino a 3mila euro, non sembrano dissuadere i turisti.
Anche la sabbia è considerato un materiale naturale del demanio marittimo: si può utilizzare in loco (nessuno vieta ai bambini di riempire i secchielli per fare i castelli di sabbia), ma non la si può portare a casa. Ed è giusto, perché oltre ad impoverire un paesaggio naturale, si espone il territorio a rischio erosione.

 

SASSI

Foto: www.tenews.it

La scorsa estate ci fu una protesta di Legambiente contro i turisti che portano via i sassi degli Argonauti, particolari sassi bianchi punteggiati di nero che si trovano sulla spiaggia di Portoferraio, all’isola dell’Elba: alcuni visitatori ne “intascano” interi sacchetti, tanto che la spiaggia rischia di scomparire.
Un altro luogo spettacolare che non gode del giusto rispetto è la Scala dei Turchi, un promontorio che si trova nella provincia di Agrigento, costituito di marna bianca, una particolare roccia sedimentaria. Le sanzioni per chi ruba pezzi di scogliera arrivano fino a 500 euro, eppure i furti sono all’ordine del giorno.
Oltre che al mare, la regola vale anche in montagna: in Italia, solitamente è vietato raccogliere rocce e minerali nei parchi e nelle zone protette, mentre in altri Paesi, come ad esempio l’Islanda, il divieto è generico. Attenzione poi ai luoghi di interesse archeologico, dove quello che sembra un semplice sasso potrebbe essere un prezioso reperto: in Egitto, alcuni turisti tedeschi sono stati condannati a 5 anni di carcere per aver raccolto quello che si è rivelato un pezzo di un’antica piramide!

 

PIANTE

Foto: www.ideegreen.it

Anche la raccolta di piante e fiori può costare multe salate. Le specie di alta quota in via di estinzione sono tutelate da leggi regionali (questo perché ogni zona ha la propria flora tipica), ma tra queste si trovano ad esempio anemone alpina, garofano, pungitopo agrifoglio, campanula, genziana e naturalmente la famosa stella alpina: estirpare uno di questi fiori può comportare multe fino a 12mila euro. Se per alcuni fiori c’è il divieto assoluto di raccolta, per quelli non protetti solitamente viene comunque stabilito un numero massimo di pezzi che si possono portare via, quindi occorre fare attenzione perché in nessun caso c’è totale libertà.
Anche all’estero potete imbattervi in uno di questi divieti: in Thailandia ad esempio le orchidee sono specie tutelate, ed è proibito raccoglierle.

 

Insomma, dovunque andiate in vacanza, al mare, in montagna o presso un sito archeologico, la cosa migliore per non sbagliare è osservare ma non toccare nulla. Una bellissima frase di un Capo Indiano dice: “Non abbiamo ereditato questo mondo dai nostri genitori, l’abbiamo preso in prestito dai nostri figli”. Dobbiamo preservare la natura, riconoscere la fortuna di poter ammirare ciò che ci regala, senza credere che ci appartenga!

 

Foto copertina: www.vistanet.it

 

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1 Comment

  • Reply
    giulia
    8 Luglio 2019 at 11:19

    della lista ho preso le conchiglie ma in realtà ora cerco di godermi il momento e il panorama il resto rimane dove deve stare ovvero nel loro habitat naturale

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