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Piante in casa, quali e come sceglierle: le mie 6 proposte


Tessa Gelisio, piante in casa

Coltivare piante in casa è una passione che mi regala da sempre grande soddisfazione. E non solo poiché amo abbellire i miei ambienti con elementi naturali, per renderli più accoglienti e belli da vivere, ma anche perché alcune varietà sono amiche del nostro benessere. Proprio così: forse non tutti lo sanno, ma alcune tipiche piante da appartamento ci aiutato a purificare l’aria e a trattenere degli inquinanti pericolosi per la nostra salute, sia a causa dello smog che delle sostanze chimiche che quotidianamente rilasciano vernici, mobili e prodotti per la “pulizia” domestica.

Ma quali scegliere, come curarle e in quali ambienti sono più adatte? Ho raccolto per voi sei idee per rendere la vostra casa più sana e bella.

Dracena o tronchetto della felicità

Dracena, piante in casa

Chi non ha mai ricevuto in dono il cosiddetto tronchetto della felicità, una pianta amata da tutti poiché cresce rigogliosa senza troppa fatica? Questa pianta si chiama dracena e, in genere, sono due le varietà maggiormente coltivate a livello domestico: la Dracena fragans e la Dracena marginata.

Di origine tropicale – cresce infatti spontaneamente in Madagascar, in Sierra Leone e in moltissimi altri luoghi vicino all’Equatore – si caratterizza per un fusto centrale legnoso e resistente, dal quale prende vita una chioma fatta di decine di foglie allungate di intenso colore verde, a volte striate di bianco. Il tronchetto della felicità può raggiungere anche i due metri d’altezza, quando coltivato in vaso, e si adatta facilmente a qualsiasi tipo di clima e di terreno. Le annaffiature non sono frequenti – può bastare una volta alla settimana – e la concimazione può avvenire ogni 3 o 6 mesi, mentre non servono potature se non l’eliminazione delle foglie ingiallite.

La particolarità della pianta, oltre alla facilità di coltivazione e quindi la possibilità di farla crescere rigogliosa anche per chi non ha il pollice verde, è quella di assorbire numerosi inquinanti presenti nelle case. Trattiene infatti formaldeide, xilene e tricloroetilene dispersi negli ambienti a causa di smog, detergenti e fumo di sigaretta. Ma anche i cosiddetti VOC, i composti organici volatili, delle sostanze chimiche rilasciate da vernici, solventi e detergenti di cui le case abbondano. Pare possa anche ridurre i livelli domestici dei ritardanti di fiamma bromurati, dei composti chimici usati su mobilia ed elettrodomestici per ridurre il rischio di incendio, purtroppo non salutari.

Felce

Felce

Anche la felce è una perfetta pianta da esporre in appartamento, sia per la sua bellezza che per la sua innegabile utilità. Le specie maggiormente coltivate a scopo ornamentale appartengono ai generi Adiantum, Asplenium e Nephrolepsis, le tipologie sono invece le più svariate. Esistono infatti felci erette adatte a grandi vasi e altre invece ricadenti, queste ultime ideali in vasi appesi per ottenere un effetto davvero gradevole in casa.

Quasi tutte le felici hanno origini tropicali, anche se oggi sono davvero diffuse in tutto il mondo, proprio a scopo ornamentale. Si tratta di piante davvero molto antiche, già presenti nella Preistoria: la loro diffusione sulla Terra risale infatti al Mesozoico. Si caratterizzano per un portamento cespuglio e per dei fusti molto lunghi, dai quali prendono vita delle foglie allungate e simmetriche, chiamate anche “fronde”. Le felci non producono solitamente fiori e, in genere, sono perenni: possono vivere anche per decenni all’interno delle case.

Una particolarità importante della felce è quella di assorbire moltissimi inquinanti atmosferici, tanto da rendere questa pianta una delle favorite per rendere più sana l’aria in casa. Cattura infatti xilene, formaldeide, composti organici volatili, ritardanti di fiamma bromurati e anche alcuni elementi contenuti nel particolato sottile.

Sansevieria

Sansevieria

Bella, facile da coltivare e utilissima: la sansevieria è una pianta che tutti dovremmo esporre in casa. Di origine africana, è una parente della dracena che vi ho illustrato nel paragrafo precedente: la varietà più diffusa in Italia è quella della Sansevieria trifasciata.

Nota anche comunemente come “lingua di suocera”, la pianta si caratterizza per un aspetto cespuglioso fatto di lunghe foglie verdi e allungate, talvolta striate di bianco o di verde. Queste partono direttamente dal terreno, mancando un fusto centrale, e possono svilupparsi in vaso anche per 70-80 centimetri se le condizioni sono favorevoli. La sansevieria non richiede annaffiature troppo frequenti, ama l’esposizione solare e si adatta perfettamente al clima mediterraneo: può essere quindi coltivata sia all’interno che all’esterno delle abitazioni.

Alcune ricerche condotte dalla Nasa negli ultimi anni hanno dimostrato come questa pianta riesca a trattenere ben 107 sostanze chimiche pericolose, presenti in casa a causa dello smog cittadino, di vernici e solventi, nonché detergenti e fumo di sigaretta. Tra le più pericolose, monossido di carbonio, monossido di azoto, formaldeide, cloroformio, benzene, xilene e tricloroetilene. In più, emette ossigeno durante la notte, quindi la si può tenere anche in camera da letto.

Pothos

Pothos, piante in casa

Se vi piacciono le piante ricadenti e, al contempo, volete rendere più salubre l’aria delle stanze di casa, il pothos rappresenta la scelta perfetta. Nota come Epipremnum aureum e originaria della Polinesia, questa pianta è ormai diffusa in tutto il mondo come varietà ornamentale.

Il pothos si caratterizza per delle bellissime foglie lucide e corpose, dalla forma che ricorda un cuore, spesso striate di bianco o di altri colori. Queste crescono in sequenza su lunghi e morbidi rametti, che ricadono dal vaso ricreando un elegantissimo effetto decorativo. La pianta è facilissima da coltivare, anche perché non necessita di terreni particolarmente fertili né di grandi annaffiature. E anche moltiplicarla per talea è facilissimo: basta tagliare un rametto di circa una decina di centimetri, immergerlo in acqua per qualche giorno e piantarlo in dimora definitiva non appena compaiono le radici.

Perfetto sia per il salotto che per il bagno, poiché si adatta egregiamente a ogni condizione di umidità, il pothos trattiene sostanze come formaldeide, xilene, toluene, benzene e alcuni componenti organici volatili. Presenta però delle sostanze tossiche se ingerita, quindi è meglio esporla in zone non facilmente raggiungibili per i nostri amici cani e gatti.

Crassula ovata o albero di giada

Crassula ovata

Per gli amanti delle piante grasse o succulente, un esemplare perfetto per la casa è la Crassula ovata, nota anche come albero di giada. Originaria dell’Africa ma oggi coltivata in tutto il mondo, la pianta prende il nome dalle sue foglie, che assomigliano proprio nelle forme ai cristalli di giada.

La crassula si caratterizza per delle fitte ramificazioni dalle quali prendono vita delle foglioline di forma ovale, dall’aspetto carnoso e dall’intenso colore verde. Assomigliano a dei piccoli ovetti, così come suggerisce il nome botanico, anche perché lievemente gonfie. La pianta non richiede un grande pollice verde: cresce bene in qualsiasi tipo di terreno, purché ben drenante, ed è anche molto semplice realizzarne delle talee, tagliando un rametto di circa 15 centimetri e posizionandolo in uno strato di sabbia e torba, fino all’apparizione delle radici.

Anche la crassula aiuta la nostra salute, poiché trattiene numerose sostanze presenti nello smog – come la formaldeide e il benzene – ma anche riduce i livelli negli ambienti domestici di ritardanti di fiamma bromurati e componenti organici volatili.

Spatifillo

Spatifillo

Infine, uno sguardo anche allo spatifillo: una delle piante da appartamento più facili da coltivare e perfetta soprattutto per chi, di tanto in tanto, ama ammirare degli splendidi fiori. Sì, perché lo spatifillo produce delle infiorescenze bianche che ricordano le calle e, per questa ragione, dona grande eleganza agli ambienti.

Di origine colombiana ma oggi coltivato in tutto il mondo a scopo ornamentale, lo Spathiphyllum si caratterizza per delle vistose foglie ovali e leggermente fibrose, che crescono direttamente dal terreno assumendo un aspetto cespuglioso. La pianta può raggiungere anche i 70-80 centimetri d’altezza quando coltivata in vaso ed è anche estremamente longeva: può vivere anche 20-30 anni, senza particolari cure. Se le condizioni di umidità e di calore lo consentono, tra primavera ed estate la pianta produce un infiorescenza gialla accompagnata da una foglia bianca a cucchiaio, simile alle più classiche calle.

Lo spatifillo rappresenta una delle pianti migliori per purificare l’aria, poiché trattiene formaldeide, benzene e trielina, alcuni composti organici volatili e i residui dei ritardanti bromurati di fiamma.

Insomma, abbellire la nostra casa con splendide piante è molto appagante, soprattutto se fanno anche bene alla nostra salute!

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