Green lifestyle

Sostanze pericolose nascoste in bagno


Detersivi e cosmetici che possono causare intossicazioni e danni per la salute

“Casa dolce casa…”, sì, perché la propria dimora è il luogo in cui ci si sente sicuri e protetti, così tranquilli da abbassare la guardia e non accorgerci di quei (tanti) pericoli a cui siamo continuamente ed inconsapevolmente esposti.
Ricordate quando qui su Ecocentrica abbiamo parlato delle sostanze tossiche che si nascondono nelle case? Se lo smog è un problema decisamente più sentito, si parla invece ancora poco dell’inquinamento indoor, nonostante gli esperti continuino a metterci in guardia sul fatto che spesso nelle case la concentrazione di sostanze nocive sia ancora maggiore. Fumo di sigaretta, pesticidi utilizzati per il giardinaggio, gas tossici come il monossido di carbonio e i cosiddetti COV (Composti Organici Volatili), un insieme di composti chimici dannosi per la salute, soprattutto per il sistema nervoso, o addirittura cancerogeni come benzene o formaldeide, contenuti in deodoranti per ambiente, vernici, solventi, arredi e prodotti per la pulizia.

Un’affermazione di Fabrizio Zago, chimico industriale famoso per il suo EcoBioDizionario, mi ha incuriosita molto: sostiene che il bagno sia la stanza più pericolosa della casa. «In bagno sono possibili veri e propri disastri, intanto perché generalmente è di dimensioni contenute rispetto al soggiorno o una stanza da letto. Ma soprattutto è un luogo dove vengono usati moltissimi prodotti, da quelli per le pulizie ai cosmetici: è un vero e proprio concentrato di sostanze chimiche. Nella stagione fredda poi si usa tenere le finestre ermeticamente chiuse, quindi i COV si concentrano in gran quantità.»

LE SOSTANZE PIÙ PERICOLOSE DELLA CASA

Foto: comefare.donnamoderna.com

C’è un dato che mi ha colpita molto: al Centro Antiveleni dell’Ospedale Niguarda di Milano arrivano circa 60mila richieste di aiuto l’anno (soprattutto da donne). Ho intervistato il Dirigente Medico, il Dott. Marcello Ferruzzi, che non solo me lo ha confermato, ma mi ha spiegato che nel 90% dei casi si tratta di avvelenamenti in ambito domestico, di cui più o meno un terzo a causa di prodotti chimici.

Quali sono le sostanze, o i prodotti, che più di altri costituiscono un pericolo? «Esistono sia sostanze pericolose di per sé, anche a piccole dosi, per le loro caratteristiche fisico-chimiche, sia quelle teoricamente innocue ma che presentano un rischio se utilizzate impropriamente.
Nel primo gruppo troviamo candeggina, ammoniaca (al link trovate un approfondimento che abbiamo pubblicato un po’ di tempo fa), solventi, smacchiatori come la trielina, le sostanze corrosive, utilizzate nei disgorganti e scioglicalcare; sotto la lente di ingrandimento sono anche i detersivi in caps, perché presentano tensioattivi molto concentrati. Tra i cosmetici, fare attenzione soprattutto alle creme depilatorie, smalti e solventi per unghie, tinture per capelli.
Tutte queste sostanze possono essere pericolose se ingerite o inalate, ma anche per contatto con pelle e occhi, nel caso ad esempio dei corrosivi.
A questo si aggiunge il rischio da utilizzi scorretti: mai mescolare prodotti diversi, fare travasi, utilizzare contenitori anonimi o “di riciclo” come le bottiglie dell’acqua, perché bisogna sempre sapere con quale ingrediente si ha a che fare, quali sono le precauzioni d’uso e, in caso di incidenti domestici, poter riferire al Centro Antiveleni con quale sostanza si è entrati in contatto.»

Mescolare ingredienti diversi non significa solo metterli nello stesso contenitore: è ugualmente rischioso utilizzarli sulla stessa superficie, anche se non contemporaneamente. Come spiega Fabrizio Zago, «L’acido cloridrico, presente ad esempio nei disgorganti per WC, è un acido forte molto corrosivo. Ma in più, se una persona usa l’acido per disincrostare la tazza e successivamente versa la candeggina perché “se non c’è odore di cloro non è disinfettato”, si crea un vero disastro: le due sostanze reagendo tra loro sviluppano cloro gassoso, una sostanza estremamente tossica già per inalazione.»

GLI EFFETTI SULLA SALUTE (E L’AMBIENTE)

Foto: www.donnad.it

«Come Centro Antiveleni ci occupiamo soprattutto della fase acuta, quindi di quelle sostanze che comportano conseguenze anche solo con un’esposizione accidentale; quello dell’esposizione cronica è un altro problema. Certo che alcune di queste sostanze pericolose possono provocare anche danni permanenti: penso ad esempio a quelle caustiche o i corrosivi, che se ingeriti causano lesioni anche alle mucose, all’esofago e allo stomaco», risponde il Dott. Ferruzzi.

Sugli effetti a lungo termine, per noi e l’ambiente, si esprime Zago: «Problemi seri e cronici si hanno con i COV accennati sopra. Ormai la letteratura scientifica mondiale ha evidenziato in modo inequivocabile la pericolosità di queste sostanze: sono subdole perché alcune volte sono inodori, le respiriamo senza accorgercene, altre volte al contrario le sentiamo e apprezziamo, come con la maggior parte dei profumi. In bagno vengono usati molti prodotti nocivi per inalazione, come lacche per capelli e deodoranti, oltre che inquinanti, uno su tutti le microplastiche contenute in dentifrici, scrub e creme. Insomma, ribadisco che è in bagno che si creano più facilmente le condizioni per provocare danni a noi stessi e all’ambiente

COME RICONOSCERE ED EVITARE I PRODOTTI PERICOLOSI?

Foto: style.cnlive.it

Chiedo al nostro chimico come leggere le etichette dei detersivi. Se per i cosmetici l’INCI è più esaustivo (ed esistono i mezzi per approfondire, come l’EcoBioDizionario), con i prodotti per la pulizia spesso si brancola nel buio tra nomi generici o incomprensibili ai più. Come faccio a capire la composizione di quel prodotto e sapere come comportarmi? «Le etichette dei detergenti non dicono molto, anzi sembrano fatte solo per gli addetti ai lavori. C’è una Legge europea che impone di essere molto più chiari rispetto alle pochissime informazioni che vengono date in etichetta: deve essere indicato l’indirizzo web in cui poter reperire l’intera formulazione, dalla sostanza presente in quantità maggiore fino a quelle presenti in tracce. In questo modo la ricerca può essere molto più approfondita ed al limite si può chiedere il parere di esperti. Va ricordato che se nell’INCI dei cosmetici vengono elencate semplicemente le sostanze utilizzate, in detergenza non è importante quello che metto dentro il miscelatore, ma le sostanze che si formano: questo deve segnalare la lista pubblicata sui siti internet delle aziende.»

QUANDO IL DANNO È FATTO: COME RIMEDIARE

Foto: www.benessere360.com

Un’ultima domanda per il Dott. Ferruzzi: cosa fare in caso di intossicazione? «Evitate il fai da te. Un errore classico è quello di indurre il vomito, pericoloso sia in caso di ingestione di detersivi, perché aumenta la quantità di schiuma, sia di sostanze corrosive, che così farebbero un doppio passaggio. Rivolgetevi subito ai Centri Antiveleni, che già telefonicamente vi aiuteranno dicendo cosa fare e cosa no, e conservate il prodotto con cui siete entrati in contatto: portarlo in ospedale sarà di aiuto ai medici che vi soccorreranno.»

 

Scommettiamo che d’ora in poi, quando metterete piede nel bagno di casa vostra, farete più attenzione?

 

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