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Quanto consumano i nuovi elettrodomestici per pulire casa?


Tessa Gelisio, elettrodomestici per pulire casa

Non si può dire che, negli ultimi anni, la tecnologia non ci abbia dato una grande mano per pulire casa: sul mercato sono apparse decine di nuovi elettrodomestici, molti dei quali completamente autonomi. Basti pensare agli ormai ubiquitari robot aspirapolvere, un’innovazione che ci ha permesso di liberarci dall’incombenza di dover spazzare tutta casa. Ma che peso hanno queste novità “smart” sulla nostra bolletta?

Quando ci avviciniamo all’acquisto di questi nuovi apparecchi per le pulizie domestiche, spesso veniamo confortati dagli annunci altisonanti della pubblicità: il nuovo e fiammante elettrodomestico consuma meno, poiché a batteria. In linea generale ciò è vero, i dispositivi a batteria sono maggiormente ottimizzati sul fronte dei consumi, ma cosa accade quando si moltiplicano in casa, con decine di apparecchi diversi da ricaricare ogni giorno? Ho quindi cercato di capirne di più.

Nuovi elettrodomestici per le pulizie: quanto consumano

Capire quanto consumino i nuovi elettrodomestici per le pulizie di casa non è semplice: come ho già spiegato, il peso in bolletta del singolo apparecchio è spesso irrisorio, ma la loro moltiplicazione porta a una crescita della spesa. Per le mie considerazioni, mi sono affidata alle tariffe ARERA del mercato tutelato: per quanto oggi poco diffuse, e perciò in media l’energia ha costi superiori per le famiglie, ci aiuta a fissare uno standard di base a cui poi aggiungere oneri e tasse varie.

Robot aspirapolvere e lavapavimenti: i consumi medi

Robot aspirapolvere

Uno degli elettrodomestici oggi sempre più popolare nelle case italiane è il robot aspirapolvere, spesso con funzione lavapavimenti integrata. Si tratta di un dispositivo a dir poco smart: mappa tutta la superficie dell’appartamento, evita gli ostacoli, si collega al nostro smartphone e, soprattutto, aspira tutti gli ambienti in totale autonomia. Comodo, certo, ma quanto consuma?

Ipotizzando di usare quotidianamente un robot di potenza media, dai 15 ai 33 watt, e di concludere un ciclo di ricarica al giorno, il peso in bolletta è il seguente:

  • Consumo per ciclo di ricarica di 3 ore: 0,099 kWh;
  • Consumo in stand-by alla stazione di ricarica, per 24 ore: 0,072 kWh;
  • Spesa settimanale: 0,20 euro;
  • Spesa annua: 10.61 euro.

Scopa elettrica: il confronto tra cavo e batteria

Anche le scope elettriche diventano sempre più popolari fra i consumatori, perché versatili, facili da usare e molto comode per raccogliere la polvere che si accumula sui pavimenti quotidianamente, anche per una veloce passata. Oggi sono sempre più richieste le scope elettriche a batteria, perché permettono di pulire con la comodità di un apparecchio senza fili. E sul fronte dei consumi, sembra proprio essere il cavo a fare la differenza.

Considerando una scopa elettrica da 1.000 watt con cavo, per un uso di un’ora due volte alla settimana, si ottiene:

  • Consumo settimanale: 4 kWh;
  • Spesa settimanale: 0,68 euro;
  • Spesa annua: 32,64 euro.

Le soluzioni a batteria sono decisamente più efficienti in termini di consumo, perché possono garantire la stessa potenza aspirante anche a potenze minori. In questo caso, bisogna però considerare il numero di ricariche:

  • Consumo a ricarica: 0,5 kWh;
  • Consumo per due ricariche settimanali: 1 kWh;
  • Spesa settimanale: 0,17 euro;
  • Spesa annua: 8.84 euro.

Aspirapolvere con cavo: l’elettrodomestico che tutti hanno

Consumi aspirapolvere

Nonostante tutte le novità di mercato, tra robot intelligenti e scope elettriche a batteria, rinunciare al classico aspirapolvere con cavo è difficile. Le potenze non sono infatti paragonabili, così come la grande forza aspirante. È però un apparecchio abbastanza famelico di energia, fra tutti quelli a nostra disposizione.

Ipotizzando una potenza media di 1.200 watt, e un utilizzo di due ore alla settimana, il peso in bolletta è il seguente:

  • Consumo settimanale: 4,8 kWh;
  • Spesa settimanale: 0,81 euro;
  • Spesa annua: 42,43 euro l’anno.

Gli elettrodomestici più gettonati? Quelli che puliscono con il vapore

Pulire con il vapore

Gli elettrodomestici che puliscono con il vapore sono ormai da anni fra i più richiesti. E ci sono delle ottime ragioni alla base di questo trend: oltre a pulire e igienizzare in profondità le superfici, permettono di ridurre sensibilmente la quantità di detergenti utilizzati, il tutto a vantaggio anche dell’ambiente. Tuttavia, sul fronte dei consumi bisogna prestare attenzione: si tratta di apparecchi particolarmente famelici di energia.

Prendiamo come esempio la classica pulitrice a vapore che ormai tutti hanno in casa, dalla potenza media di 2.400 watt. Accendendola per un’ora una volta a settimana, si ottiene:

  • Consumo settimanale: 2,4 kWh;
  • Spesa settimanale: 0,40 euro;
  • Spesa annua: 21,21 euro.

Robot lavavetri: il nuovo arrivato fra gli elettrodomestici smart

Non è di certo un segreto: pulire i vetri è una delle attività più noiose e stancanti. Sarà forse per questo che molte aziende ultimamente si sono lanciate nella produzione di robot lavavetri, ovviamente smart. Il funzionamento è abbastanza semplice: vi sono due piccoli accessori che vengono applicati su ogni lato del vetro e, tramite un sistema a magneti e ventose, si spostano in autonomia sulla superficie da pulire. Il consumo? Dipende dal modello a propria disposizione.

Considerando un lavavetri a tre spazzole, con sistema interno di riscaldamento dell’acqua, la potenza media è di circa 80 watt. Il ciclo di ricarica delle batterie richiede circa due ore e, considerando un collegamento alla rete elettrica a settimana, si ottiene:

  • Consumo a ricarica: 0,16 kWh;
  • Spesa settimanale: 0,05 euro;
  • Spesa annua: 2,8 euro l’anno.

In definitiva, così come ho spiegato in apertura, il consumo di ogni singolo apparecchio sembra essere ridotto, soprattutto per gli elettrodomestici a batteria. Ma diventa importante se si sommano tutti i dispositivi per le pulizie presenti in casa e, ovviamente, ad altri elettrodomestici: pochi giorni fa, ad esempio, vi ho parlato dei consumi dei nuovi apparecchi in cucina. La comodità, insomma, si paga con una bolletta più alta ogni anno.

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