Ho accettato la sfida di Green Cross e Giorgio Armani: avere a disposizione solo 10 litri d’acqua in 24 ore. E’ la quantità d’acqua a disposizione di milioni di bambini e delle loro famiglie ogni giorno.
Non ce l’ho fatta. Chi mi ha seguito su FB e su Twitter oggi sa quanto mi sia destreggiata per vivere con solo 10 litri d’acqua in un giorno. Ma non ce l’ho fatta. La riserva è durata soltanto 9 ore.
(Mi lavo i denti con un solo bicchiere d’acqua: la vita in barca aiuta a imparare il razionamento. Ma dopo la colazione ed essermi lavata con il meno possibile avevo già consumato più di un litro d’acqua)
Quando sono stata contattata da Green Cross Italia per l’iniziativa #1DayOn10Liters non ho potuto dire di no. Ho accettato subito la sfida per due motivi: capire sulla mia pelle cosa significhi vivere senza avere una fonte sicura e abbondante di acqua dolce; mettere alla prova me stessa. Il tutto si inserisce nella campagna promossa da Green Cross e Giorgio Armani “Acqua for life” a sostegno delle comunità, soprattutto dei bambini, che al mondo vivono in scarsità d’acqua.
(Nell’arco di una giornata bevo in genere 3 litri d’acqua! E anche oggi ho voluto mantenermi sui soliti standard)
E sono tanti, un quinto della popolazione mondiale, ben oltre un miliardo di esseri umani quelli che vivono sognando l’abbondanza d’acqua di cui godiamo da queste parti. Un europeo, italiani compresi, consuma tra i 100 e i 150 litri d’acqua al giorno. Per fare che? Beh, pensate a questo: una doccia di 5 minuti corrisponde a 60-70 litri d’acqua, un bagno in vasca, da solo, assorbe 100 litri d’acqua. Di più: in un minuto un rubinetto senza miscelatore fa scorrere nello scarico qualcosa 10-15 litri d’acqua.
Ma in Senegal, Costa d’Avorio, Ghana, Bolivia, Messico, Argentina e Sri Lanka se ne consumano soltanto 10 al giorno. Perché questa è la quota media (può essere qualcosina in più, ma persino qualcosina in meno!) a disposizione di un individuo. E a volte quei 10 litri devono essere prelevati a chilometri di distanza da casa. Con la stessa quantità sono riuscita soltanto a lavarmi i denti due volte, la faccia, i piedi, bere (poco), lavare una pera, cuocere due uova, sciacquare l’insalata e fare i piatti del pranzo. Quando provi tanta frustrazione, capisci. Capisci che alla fine sei fortunato, certo, ma capisci anche quanto scarse siano le risorse a disposizione di un pianeta tanto piccolo e tanto popoloso. Scoppiano guerre per l’acqua, milioni di profughi scappano dall’aridità… E’ l’acqua la sfida del futuro.
(Per cuocere e lavare il cibo ho dovuto arrangiarmi: ho usato l’acqua delle uova per lavare l’insalata e poi lavare i piatti)
Quando invito a risparmiare acqua mi sento spesso rispondere: E allora? tanto non è che l’acqua che risparmio finisce nei pozzi del Senegal! Certo, questo è indubbio. Ma vuol dire anche non aver capito quanto poca sia l’acqua al mondo e che oggi c’è, domani chissà. Chi vive nelle città e ne paesi italiani che sempre più spesso conoscono la siccità, chi guarda con preoccupazione i ghiacciai delle Alpi raggiungere la superficie di una vasca da bagno sa che è meglio trattare l’acqua come oro blu.
(Alle 17.00 finisce l’esperimento: l’acqua rimasta mi è bastata giusto per lavarmi i piedi… In 9 ore ho esaurito i 10 litri)
Un consiglio: scegliete una domenica d’estate e accettate la sfida di Green Cross. Vivete con 10 litri per un giorno. Vi riuscirà molto più semplice chiudere il rubinetto mentre vi strofinate i denti o accumulare acqua piovana per innaffiare le piante. Vi riuscirà più semplice aderire ad “Acqua for life” per aiutare i nostri simili nati nella parte “sbagliata” del mondo a non dover per forza vivere goccia a goccia.
Seguite l’#1dayOn10Liters su Twitter e le esperienze di chi accetta la sfida su www.acquaforlife.org
Si tratta semplicemente di vivere un’esperienza sulla propria pelle…
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