Come associare correttamente i cibi e gli errori più comuni
Mangiare è un piacere, ma imparare a farlo in maniera corretta deve essere un’abitudine, così che diventi un naturale stile di vita. Un’alimentazione giusta e bilanciata non si basa soltanto sulle quantità dei singoli cibi che portiamo nel piatto, o sul modo in cui li condiamo, arricchendoli nel gusto. C’è un terzo tassello che completa questo fondamentale trittico, chiave del benessere dell’organismo, ed è dato da come li combiniamo e abbiniamo fra loro.
Il nostro organismo è una macchina complessa che ha bisogno della giusta quantità di principi nutritivi per funzionare in modo efficiente – spiega la nutrizionista Monica Artoni -. Conoscere ed imparare ad associare in maniera corretta gli alimenti può essere utile per aiutarci a scegliere i cibi migliori da mettere ogni giorno in tavola, permettendoci così di potenziare i benefici apportati dalle sostanze che assumiamo. Al contrario, un’errata combinazione degli alimenti potrebbe portare a due condizioni che minano il benessere del nostro organismo: un carico glicemico e una cattiva digestione. Troppi zuccheri nel sangue, forniti da un unico pasto mal combinato, è responsabile di picchi insulinemici che, se troppo frequenti e protratti nel tempo, contribuiscono all’accumulo di grasso, specialmente nella zona addominale, oltre a far comparire i sintomi dell’appetito prematuramente, portando a mangiare fuori pasto. Inoltre, alimenti associati in maniera errata portano a una digestione rallentata e difficile, con conseguente gonfiore e pesantezza. La “missione” è dunque – conclude la dott.essa Artoni – stimolare e mantenere attivi gli organi preposti alla digestione e all’attivazione del metabolismo, oltre ad approvvigionare il corpo di tutti i micronutrienti nella maniera migliore possibile. Imparare a farlo correttamente va tutto a nostro vantaggio”.
Ecco quindi alcuni esempi di buone combinazioni alimentari, utili per assimilare al massimo le proprietà nutritive degli alimenti, e quelle da evitare per una corretta digestione e mantenersi in forma:
Buone combinazioni
Agrumi e cibi ricchi di ferro
La vitamina C contenuta negli agrumi, come limoni, arance, mandarini aumenta l’assorbimento di ferro contenuto negli alimenti. Quindi impariamo a condire carne, pesce ma anche spinaci e legumi con del succo di limone e faremo il pieno di ferro.
Cavoli e pesce
Le crucifere come cavoli, broccoli, cavolfiore, contengono sulforafano che, se abbinato al selenio, contenuto ad esempio nel pesce, va a creare una potente azione antiossidante che sta alla base della prevenzione di numerose forme di patologie oncologiche. Abbinando broccoli e sardine, invece, si fa il pieno del coenzima Q10, indispensabile per la produzione e la distribuzione dell’energia cellulare, che agisce anch’esso come antiossidante, proteggendo le pareti cellulari dall’azione dannosa dei radicali liberi. Il coenzima Q10 si trova anche negli spinaci, nelle noci, nelle mandorle e nei semi oleosi.
Pane tostato e olio extra vergine di oliva
È uno dei modi migliori abbinamenti per la colazione: gli ottimi grassi forniti dall’olio evo permettono un assorbimento ridotto e più lento degli zuccheri presenti nel pane, evitando così picchi glicemici e tenendo più stabili insulina e appetito. Un’alternativa potrebbe essere l’avocado toast, ovvero pane di segale tostato e avocado spalmato, ricco di grassi buoni e di fibre, solubili ed insolubili che favoriscono la digestione (e anche il dimagrimento). In questo caso, trattandosi di un frutto tropicale, il consiglio è sempre quello di moderarne il consumo e di prediligere gli avocado provenienti da una filiera italiana, come quelli coltivati in Sicilia, nelle zone costiere del catanese e del trapanese.
Legumi e carote
Sia le diverse varietà di legumi che le carote contengono notevoli quantità di vitamina K che è essenziale per la sua azione antiemorragica, ossia la capacità di arginare le perdite di sangue. Piccolo accorgimento: usate come condimento olio extravergine di oliva perché la vitamina K è assorbita solo in presenza di grassi. Altri alimenti ricchi di vitamina K sono gli ortaggi a foglia verde (spinaci, cavoli, lattuga), le patate e i funghi.
Spezie ed erbe aromatiche in abbinamento alle verdure.
Arricchire insalate e piatti a base di verdure, con erbe aromatiche e spezie, aumenta notevolmente l’effetto antiossidante dei vegetali. Largo dunque a rosmarino, salvia, curcuma, curry, timo, che oltre a dare tanto gusto alle pietanze ci aiutano anche a ridurre il quantitativo di sale aggiunto nel piatto.
Poi ci sono quelle combinazioni alimentari, entrate nelle nostre abitudini culinarie, che in termini di nutrienti e di benefici per il nostro organismo non rappresentano scelte propriamente ottimali. Ecco le più comuni:
Cattive combinazioni
Latte e caffè
Un’accoppiata tutt’altro che vincente, anche se è tra i più classici degli abbinamenti della colazione italiana. Buono, certo, ma la combinazione tra l’albumina presente nel latte e i tannini nel caffè dà origine al tannato di albumina, una sostanza che rallenta l’attività intestinale e molto difficile da digerire. Inoltre, il latte riduce l’assorbimento dei polifenoli del caffè, mentre quest’ultimo impedisce l’assorbimento del calcio. Chi ha problematiche digestive, dovrebbe pertanto evitare cappuccino o caffellatte e iniziare la giornata con un buon tè verde, ricco di antiossidanti, preziosi alleati per combattere gli stati infiammatori legati alle malattie cardiache e al diabete.
Pasta e patate
Povero di ingredienti, ma di certo ricco di sapore, pasta e patate è un primo piatto della tradizione ottimo per soddisfare il palato, ma l’unione fra i due carboidrati non va molto d’accordo con la linea: si dà vita, infatti, a un pasto con un carico glicemico elevato che rilascia troppi zuccheri e iperstimola l’attività dell’insulina che, se sottoposta a numerosi picchi, protratti nel tempo, facilita l’accumulo di adipe.
Carne e formaggio
Combinare questi due alimenti può essere errato soprattutto per chi ha disturbi digestivi, per via della caseina contenuta nei formaggi che tende a inglobare le proteine della carne, favorendo fenomeni fermentativi e putrefattivi. È preferibile, pertanto, scegliere una sola fonte proteica a pasto, accompagnata da un contorno di verdure fresche.
Ricotta e spinaci
E’ uno dei ripieni più comuni per la pasta fresca e all’apparenza potrebbe sembrare una buona combinazione alimentare per un piatto a base di formaggio e verdure. In realtà, così non è: questa associazione di alimenti può risultare errata se si desidera assimilare il calcio presente nella ricotta. Gli ossalati contenuti negli spinaci, infatti, ne ostacolano l’assorbimento. E se abbinando uova e spinaci pensavate di fare il carico di ferro, purtroppo dovrete ricredervi: gli spinaci in combinazione con le uova rallentano l’assorbimento di ferro contenuto in queste ultime.
Alcolici e amidi
Se soffrite di cattiva digestione il connubio pizza e birra purtroppo non fa per voi! Le bevande alcoliche infatti, aumentano l’acidità, rallentando la digestione degli amidi contenuti in pane, pasta, patate e pizza (per l’appunto) tutti cibi che necessitano di un ambiente alcalino per essere digeriti. Inoltre l’alcol inibisce l’assorbimento dei minerali, primo tra tutti il ferro. Quindi, quando vogliamo bere un buon bicchiere di vino, sarebbe preferibile associarlo a un pasto prevalentemente proteico.
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