Dalle noci di una preziosa pianta africana una sostanza strepitosa in grado di prevenire e curare le screpolature da freddo.
Signore e signori: il burro di karité.
In Africa il karité (Butyrospermum Parkiii) è considerata una pianta quasi magica dalle tante proprietà, tra cui quella di allungare la vita. Il grasso vegetale contenuto nei suoi semi (noci) è stato usato per secoli dalle popolazioni dell’Africa equatoriale come alimento. Quello che l’esperienza ha radicato nelle tradizioni tribali africane ha trovato conferma nei dati scientifici: il burro di karité è ricco di sostanze antiossidanti, in particolare vitamine E, A e D. La vitamina E, specialmente, svolge un ruolo fondamentale nella protezione della pelle ed è per questo che il burro di karité è diventato un ingrediente classico di creme emollienti e idratanti, l’ideale per composti che abbiano lo scopo di proteggere la pelle dal freddo o dal sole.
Con il freddo ero abituata a usare burro di cacao a profusione, poi da quando ho scoperto il burro di karité, puro… Beh, una rivelazione: due applicazioni al giorno di questo portento vegetale, anche con il freddo più pungente, sono più che sufficienti!
E’ un prodotto che si può trovare in erboristeria, farmacia o nei supermercati ma controllate sempre l’INCI (l’elenco degli ingredienti posto sul retro della confezione) ed orientatevi sulla scelta di un burro che sia il più possibile puro. Il meglio sarebbe trovare la dicitura “Butyrospermum parkii butter” o “Shea butter” soltanto o insieme a tocopherol o tocopheryl acetato (la vitamina E), senza aggiunta di profumi sintetici (identificati come parfum). Inoltre, data la rarità della pianta e la suscettibilità dell’habitat in cui cresce, l’optimum sarebbe acquistare il burro solo se proveniente da commercio equo e solidale: come econcentrici dobbiamo tenere sempre un occhio ben aperto sulla sostenibiltà ambientale e sociale!
Però il burro di karité insiema alla cera d’api può diventare anche l’ingrediente per un burro di cacao fatto in casa, tutta natura e assolutamente efficace!
La cera d’api… beh, potete trovarla in erboristeria o direttamente dagli apicoltori se avete la fortuna di conoscerne!
Ecco come procedere secondo la ricetta di Paola Ceriani.
1. Gli ingredienti: cera d’api, burro di karité, olio extra vergine di oliva e gli strumenti che vi servono sono: una tazzina da caffè, un pentolino per sciogliere l’olio, il burro e la cera a bagnomaria, un cucchiaino per mescolare gli ingredienti, una bilancia di precisione, uno stick di burrocacao finito;
2. Pesate 1 gr di cera d’api, 3 gr di burro di karité e 3 gr di olio e.v.o. e metteteli nella tazzina da caffe (foto 2, 3 e 4). Di cera d’api ne basta poca altrimenti il burrocacao risulta troppo duro e poco spalmabile;
3. Immergete la tazza nell’acqua calda del pentolino e sciogliete gli ingredienti a bagnomaria, mescolando di continuo fino a che si saranno perfettamente amalgamati (foto 5 e 6). Ricordate che il punto di fusione della cera d’api è attorno ai 64° C e pertanto dopo l’ebollizione dell’acqua (100 °C) potete spegnere;
4. Trasferite il composto in uno stick di burrocacao finito e riponete il tutto in frigo per circa un’ora (foto 7). Con queste dosi ottienete circa 2 stick;
5. Il burrocacao è pronto! (foto 8). La cera d’api gli conferisce un bel colore giallo, che dà proprio l’idea di un prodotto sano e naturale. Inoltre l’olio d’oliva e il burro di karité nutrono e ammorbidiscono le labbra, evitando che si formino le fastidiose screpolature tipiche del periodo invernale.
Se volete dare una profumazione al burrocacao, potete aggiungere nella fase finale 2 gocce dell’olio essenziale che più vi piace. Io vi consiglierei l’o.e. di vaniglia, dall’aroma molto avvolgente oppure l’o.e. di limone dal profumo frizzante.
Con l’auto produzione diventa più sostenibile sia verso noi stessi perché utilizziamo solo ingredienti di ottima qualità sia verso l’ambiente perché ricicliamo i contenitori e non contribuisci a produrre ulteriori rifiuti.
7 Comments
valentina
13 Febbraio 2015 at 15:26Ma si può usare anche l’olio di mandorle al posto dell’extra vergine?
tessa
15 Febbraio 2015 at 13:38si, dovrebbe funzionare, ma non l’ho mai provato.. fammi sapere!
Barbara
24 Dicembre 2015 at 13:18Ciao Tessa! Ma tu lo stik usato lo hai dovuto foderare? Da me il liquido non resta dentro, esce tutto!
Tessa Gelisio
4 Gennaio 2016 at 14:33Probabilmente lo stick sotto è forato. In questo caso puoi mettere sul fondo un pezzetto di stagnola o di carta per foderare lo stick.
Daniela
14 Marzo 2020 at 17:09Posso sostituire il burro di karité con il burro di cacao puro?
Tessa Gelisio
9 Aprile 2020 at 14:53Ciao Daniela, purtroppo non so risponderti, mi spiace 🙁