G20 di Roma, COP26 di Glasgow, due summit mondiali che negli ultimi giorni stanno monopolizzando gli spazi televisivi di ognuno di noi. Passerelle di politici, lunghe conferenze di confronto. Ma cos’hanno in comune l’Unione Europea di Ursula Von der Leyen, gli Stati Uniti guidati da Joe Biden, la Cina di Xi Jinping e giganti aziendali come Facebook, PepsiCo, Apple e Google? Il pianeta di cui siamo ospiti.
Durante questi giorni, tutti gli stati si sono più o meno impegnati a raggiungere la neutralità di carbonio, passo essenziale per scongiurare le peggiori conseguenze della crisi climatica. Certo, i tempi prospettati per arrivarci sono troppo lunghi e rischiano davvero di non essere efficaci ma è un passo in più nella giusta direzione.
La neutralità del carbonio, si basa sulla compensazione delle emissioni di gas serra nell’atmosfera: se emettiamo una certa quantità di gas serra in un luogo, può essere compensata rimuovendo la stessa quantità di questi gas altrove.
Di fronte all’emergenza climatica, molti Paesi tra cui l’Italia, in linea con gli impegni presi dall’Accordo di Parigi, si sono posti un obiettivo di carbon neutrality entro il 2050.
Perché puntare alla neutralità del carbonio
Il cambiamento climatico, come sappiamo, è dovuto principalmente alle attività umane che rilasciano enormi quantità di gas serra: la combustione di carbone, petrolio e gas (combustibili fossili), ma anche la deforestazione e la monocoltura intensiva contribuiscono ad avere un impatto negativo sul clima.
Secondo un recente rapporto di esperti di climatologia che alimenterà le riflessioni dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), se non verranno prese misure per ridurre i gas serra, il riscaldamento globale potrebbe raggiungere i 7°C entro la fine del secolo, con conseguenze irreparabili per specie ed ecosistemi.
Cos’è la neutralità del carbonio
Puntare alla neutralità del carbonio non significa che smetteremo di emettere gas serra, azione impensabile (anche se il primo obbiettivo è sempre quello di cercare di ridurle ma non è possibile oltre una certa soglia), significa che dobbiamo fare progetti assorbire o per ridurre le emissioni di GHG prodotteda altre attività umane.
Ecco alcuni modi possibili per puntare alla neutralità di carbonio.
Compensazione del carbonio
La compensazione del carbonio consiste nel fatto che i responsabili delle emissioni investono in progetti volti a ridurre, evitare o assorbire gas climalteranti .
Le emissioni emesse sono compensate dall’acquisizione di quote di riduzione delle emissioni denominate “crediti di carbonio“. Un credito di carbonio, sul mercato del carbonio, rappresenta una tonnellata di CO 2 equivalente, la cui emissione è stata evitata grazie a un progetto realizzato in un territorio.
Considerando che i gas serra hanno effetti globali – e non solo locali – sui cambiamenti climatici, una tonnellata di CO 2 emessa da qualche parte può essere neutralizzata dalla riduzione di una tonnellata di CO 2 altrove.
Sono molti i progetti su cui investire per compensare le emissioni di carbonio: miglioramento dell’efficienza energetica di edifici e industrie, trasporti puliti compresi i veicoli elettrici, energie rinnovabili, riforestazione, ecc.
Facciamo un esempio: una fabbrica che produce acciaio, per produrre un quantitativo di merci emette 10 tonnellate di carbonio, grazie all’impegno di compensazione si impegnerà nell’acquisto di 10 crediti di carbonio che possono essere ottenuti con la piantagione di 10 ettari di alberi in Brasile. Oppure otterrà 10 crediti investendo in un progetto che crea energia da fonti rinnovabili riducendo così le emissioni, o in un progetto che prevede la riduzione delle emissioni di un’attività umana.
Disegna la tua impronta di carbonio e agisci
Non solo le fabbriche, anche noi ogni giorno siamo responsabili di emissione di carbonio, con le nostre azioni quotidiane. Ognuno di noi ha la sua impronta di carbonio che ne misura la CO2 emessa.
Una volta stabilito il bilancio, è possibile attuare una strategia per ridurre la propria impronta di carbonio.
Qui un po’ di piattaforme che conosco da tempo che ci permettono di compensare le ns emissioni:
https://www.reteclima.it/compensazione-di-co2-carbon-offset-mediante-progetti-forestali-nazionali/
Semplici modi per ridurre la tua impronta di carbonio
Prima di compensare le emissioni come sempre è importante cercare di ridurle il più possibile.
Adottare semplici azioni quotidiane può avere un impatto positivo sull’impronta di carbonio, tantissime le piccole attenzioni come vi racconto ogni giorno in questo blog, tra cui:
- Usare lampadine a LED;
- Stendere il bucato invece di usare l’asciugatrice;
- Riciclare e ridurre il più possibile l’ imballaggio;
- Adottare una dieta rispettosa dell’ambiente;
- Favore modalità di trasporto soft (trasporto pubblico, bicicletta, auto elettrica, ecc.) ;
- Acquistare elettricità 100% rinnovabile;
- Mangiare meno carne
- Consumare prodotti KmItalia;
- Leggere ecocentrica 😉
Ognuno di noi, al netto delle decisioni dei governi e delle politiche industriali che hanno logiche molto più complesse di quanto possiamo immaginare, è responsabile con le proprie azioni dell’impatto climatico. Le piccole azioni quotidiane!
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