Cosa contengono i marchi che sembrano naturali
Ormai stiamo imparando a leggere le etichette e a riconoscere quelle sostanze, poco amiche di salute e ambiente, che sarebbe meglio evitare. Per fortuna c’è sempre più attenzione e l’offerta delle aziende che si convertono al bio è sempre più ampia: se fino a qualche anno fa si trattava di pochi prodotti di nicchia, difficili da trovare e anche abbastanza costosi, oggi i prodotti naturali occupano gran parte degli scaffali anche nei supermercati della grande distribuzione. Ma saranno davvero tutti così ecologici?
Purtroppo no. La verità è che il naturale attira e, in mezzo a tanti produttori seri, c’è anche chi sfrutta questa immagine solo per vendere di più. Ricordate quando l’anno scorso abbiamo parlato di marchi come BioKap, con le sue confezioni verde brillante e la parola “bio” nel nome, oppure Bio-Oil, già richiamato dall’antitrust per il suo nome che lasciava illudere si trattasse di un prodotto bio?
Quello del bio non è il solo “specchietto per le allodole”. Un’altra definizione che da sempre attira chi vorrebbe fare acquisti responsabili, è quella che campeggia su innumerevoli prodotti: “NON TESTATO SU ANIMALI”.
Questo è un classico esempio di quella che si chiama “ecofurbata”! Sapete perché? Perché i test cosmetici sugli animali sono già stati banditi da tempo! Dall’11 marzo 2013, infatti, sono stati definitivamente vietati tutti i tipi di test cosmetici sugli animali; le aziende non possono testare in Europa né i prodotti finiti né i singoli ingredienti, e non possono testare fuori dalla CE per poi vendere i prodotti testati in Europa. Quello che è ancora possibile sono i test sugli ingredienti di detersivi o farmaci, ingredienti che poi possono essere utilizzati anche nei cosmetici; ma testare esclusivamente per uso cosmetico è vietato già da un po’.
In poche parole, questa definizione in etichetta non è un valore aggiunto, perché ormai questo è ciò che stabilisce la legge. Anche una sentenza dello IAP ha giudicato scorretto l’uso di questa dicitura, definendola “Comunicazione commerciale ingannevole”.
Ho analizzato l’INCI di diversi prodotti di aziende dall’immagine naturale, volete sapere cos’ho trovato?
Bottega Verde: il nome, l’etichetta verde, la campagna toscana come sfondo del sito, la parola “natura” che spunta fuori continuamente… sono entrata in un negozio e ho preso in mano la prima cosa che ho visto: la crema viso idratante alle mandorle dolci. In cima alla lista degli ingredienti c’è un filtro solare sintetico, tra l’altro uno dei più a rischio; seguono diversi siliconi, Imidazolidinyl Urea (un conservante che rilascia formaldeide), parabeni, Disodium EDTA (sequestrante di metalli pesanti) e svariati allergeni del profumo, di cui 3 di sintesi. Alla faccia del naturale…
Discorso simile per L’Erbolario: il nome che è tutto un programma, ingredienti naturali, la scritta “Da sempre amici degli animali”… controllo la crema corpo al profumo di muschio bianco. Subito all’inizio dell’inci troviamo i PEG, derivati del petrolio potenzialmente cancerogeni; poi Ceteth-20 e Steareth-20, emulsionanti sempre di derivazione petrolifera, siliconi e altri filmanti sintetici, anche qui Imidazolidinyl Urea e Disodium EDTA, ben 4 parabeni e diversi allergeni del profumo. Idem come sopra.
Un altro famoso marchio che si presenta come naturale e sottolinea che non testa su animali è Lush. Sono capitata in uno dei loro negozi e ho guardato lo shampoo Dorian Grey: saltano subito agli occhi il Sodium Laureth Sulfate che, come abbiamo visto, è uno tensioattivi più aggressivi e di derivazione petrolifera, la Cocamide, parabeni, allergeni del profumo e coloranti di sintesi chimica. Quindi non sono così eco-friendly come vogliono sembrare…
Aveda è un marchio famoso soprattutto per i prodotti per capelli; sul sito si può leggere come si impegnino a rispettare l’ambiente, oltre a non testare su animali. Uno dei loro balsami, quello della linea Brilliant, contiene però diverse sostanze segnalate in rosso dal Biodizionario perché tossiche per gli organismi acquatici, oltre a siliconi e numerosi allergeni del profumo.
Athena’s è un marchio che si autodefinisce green, naturale ed ecosostenibile. Ho controllato l’inci del loro latte corpo della linea Mediterraneo: una lista lunghissima, in cui spuntano polimeri sintetici, Trideceth-6 (un emulsionante di derivazione petrolifera) e veramente troppi allergeni del profumo, di cui 3 da bollino rosso. Forse abbiamo idee diverse di ciò che è ecostenibile…
Anche Equilibra segue “l’onda verde”, affermando di rivolgersi a chi tiene alla propria salute e alla propria bellezza in modo naturale. Ho visto la loro crema corpo della linea Karitè: contiene Ceteareth-20, siliconi, carbomer (altri derivati del petrolio), Disodium EDTA e BHT, un conservante che per la sua tossicità è già stato bandito in molti Paesi. Forse non saranno tutti così, ma questo prodotto è sicuramente bocciato.
E chissà quanti altri marchi così ci saranno in giro!
Per il discorso dei test sugli animali, l’unica certificazione che aggiunge qualcosa in più è quella di LAV/ICEA: le aziende che riportano questo simbolo
sui propri prodotti, oltre a rispettare la normativa europea, si sono impegnate anche a non utilizzare ingredienti animali né a vendere nei Paesi in cui i test possono essere effettuati, come la Cina. Inoltre, la certificazione di cosmesi bio di ICEA è già di per sé una garanzia di prodotti sicuri per noi e per l’ambiente!
N.B.: Le mie considerazioni sugli ingredienti le ho fatte alla luce di studi scientifici, opinioni di esperti di cui mi fido, fonti come il Biodizionario o i regolamenti delle certificazioni eco-biologiche.
2 Comments
Gaia
29 Ottobre 2020 at 11:52Quali sono dei brand per la skincare cruelty free, con ingredienti sicuri e vegani? Ne conosci?
Tessa Gelisio
29 Ottobre 2020 at 13:08nel blog ne trovi tantissimi!!! guarda le recensioni