Quali azioni quotidiane sono davvero efficaci per ridurre le emissioni di CO2? È una domanda che dovremmo tutti porci, perché le nostre convinzioni spesso si scontrano con la realtà. È quanto dimostrano alcune ricerche condotte negli ultimi anni, pronte a confermare una certa discrepanza tra ciò che consideriamo urgente per tutelare l’ambiente e ciò che, invece, davvero ha un effetto immediato. Ad esempio, avreste mai detto che rinunciare ai viaggi aerei ha un impatto maggiore che riciclare il più possibile?
Certo, qualsiasi comportamento che mette al centro la tutela dell’ambiente è utile. E, naturalmente, anche la più piccola delle azioni quotidiane può avere un grande effetto, se tutti la compiono. Tuttavia, di tanto in tanto è utile modificare le nostre credenze, così da rendere la nostra vita sempre più sostenibile.
Le azioni che pensiamo più efficaci per il Pianeta
Spesso le azioni che pensiamo siano più efficaci per il Pianeta, non sono quelle di cui l’ambiente avrebbe più urgentemente bisogno. È quanto dimostra la serie di ricerche condotte dall’IPSOS, e di recente riprese da Will, relativi ai pericoli delle percezioni e delle credenze più diffuse.
Tramite un sondaggio somministrato su oltre 21.000 persone, di età compresa tra i 18 e i 74 anni e residenti in 30 Paesi ad alto reddito, l’IPSOS ha stilato una classifica delle azioni che la popolazione ritiene più urgenti per l’ambiente, in particolare per ridurre le emissioni di anidride carbonica.
Stando ai risultati, gli intervistati ritengono che i comportamenti che hanno più peso nella salvaguardia ambientale sono:
- riciclare il più possibile (59% degli intervistati);
- usare energia rinnovabile (49%);
- scegliere un’auto ibrida o elettrica (41%);
- cambiare le vecchie lampadine alogene (36%);
- non utilizzare l’asciugatrice (26%);
- evitare voli aerei sulle lunghe distanze (21%);
- seguire un’alimentazione vegetale (20%);
- non possedere un’auto (17%).
Come facile intuire, quelli riportati nella lista sono tutti buoni propositi utili all’ambiente e, allo stesso tempo, indici di uno stile di vita più sostenibile. Ma quanto sono davvero efficaci?
Le azioni che sono davvero utili per il Pianeta
Dopo aver raccolto le opinioni degli intervistati, i ricercatori hanno voluto confrontare le credenze più diffuse con le azioni che, nei fatti, hanno il maggior peso nel ridurre le emissioni di anidride carbonica. E, con qualche stupore per i più, i comportamenti che riteniamo siano più efficaci non sono necessariamente quelli dal maggior impatto sul contenimento della CO2.
In termini di produzione annuale di emissioni climalteranti, quanto effettivamente si risparmia con i buoni comportamenti riportati nella precedente lista? Come evidente, la classifica è molto diversa rispetto alle convinzioni espresse dagli intervistati:
- evitare voli aerei sulle lunghe distanze: 2,4 tonnellate di CO2 risparmiate l’anno;
- non possedere un’auto: 1,6 tonnellate di CO2;
- usare energia rinnovabile: 1,5 tonnellate di CO2;
- seguire un’alimentazione vegetale: 1,1 tonnellate di CO2;
- scegliere un’auto ibrida o elettrica: 0,8 tonnellate di CO2;
- non utilizzare l’asciugatrice: 0,2 tonnellate di CO2;
- riciclare il più possibile: 0,2 tonnellate di CO2;
- cambiare le vecchie lampadine alogene: 0,1 tonnellate di CO2.
Tramite questo confronto, la ricerca ha voluto dimostrare quanto la conoscenza sui temi ambientali sia in realtà plasmata dalle percezioni e dalle concezioni personali. Ad esempio, la maggior parte della popolazione non ritiene che i voli aerei dalle lunghe distanze siano così inquinanti, semplicemente perché per la persona media non è così frequente sperimentarli. Per contro, il riciclo è percepito come la scelta dal maggior impatto ambientale, poiché quotidianamente le persone si trovano a gestire rifiuti e materiali di scarto.
Non solo CO2: tutte le azioni servono
È però necessaria una doverosa precisazione: il fatto che un’azione quotidiana abbia un minor impatto sulle emissioni di CO2 rispetto a quanto creduto, non significa sia inutile. Anche perché la ricerca si concentra – appunto – sui livelli di anidride carbonica, ma l’inquinamento si manifesta anche in forme diverse.
Si prenda, ad esempio, la questione del riciclo. Nonostante il risparmio di 0,2 tonnellate di CO2 l’anno, questa abitudine permette di:
- ridurre sensibilmente il numero di rifiuti destinati a discariche a cielo aperto o, ancora, abbandonati nell’ambiente;
- evitare che materiali altamente inquinanti, come ad esempio la plastica, danneggino ulteriormente gli ecosistemi. Riciclare la plastica significa infatti non solo ridurre il rilascio di microplastiche nell’ambiente, ma anche salvaguardare gli oceani, le specie animali che li abitano e molto altro ancora;
- l’abitudine al riciclo contrasta la cultura dell’usa e getta, abituando le persone a consumare meno, scegliendo prodotti dalla lunga durata e dal basso impatto ambientale.
Un simile ragionamento può essere fatto per le vetture ibride ed elettriche. Sebbene la riduzione delle emissioni di CO2 annuali sia minore rispetto a quanto le persone credono, scegliere vetture più sostenibili permette di:
- ridurre l’inquinamento da sostanze chimiche tossiche, responsabili di patologie respiratorie, cardiache e tumorali, come ad esempio il biossido di azoto;
- ridurre l’inquinamento da particolato (PM 10) e particolato sottile (PM 2.5);
- ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, che comportano emissioni sia di gas climalteranti e di metalli pesanti nocivi in tutte le loro fasi, già dalla primissima estrazione.
E così via per tutti gli altri comportamenti utili all’ambiente. Quindi, in definitiva, è utile scardinare di tanto in tanto le nostre errate convinzioni ambientali, ma qualsiasi azione positiva aiuta, anche la più piccola che possiamo compiere durante la giornata, come ad esempio conferire correttamente i rifiuti nella raccolta differenziata.
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