Settimana bianca? Un suggerimento per una località e una struttura all’insegna del rispetto dell’ambiente
Come dico sempre, la regione del Trentino-Alto Adige è l’esempio perfetto per controbattere con chi sostiene che il rispetto dell’ambiente limiti la crescita economica. Viene premiata ogni anno (e ormai da molti anni) come regione più green d’Italia da Fondazione Impresa, che analizza vari parametri sulla base di dati raccolti da agenzie come ISPRA, Enea, ISTAT, per valutare il grado di sostenibilità di ogni regione italiana; eppure questo non influisce sul benessere della regione: ha uno dei PIL più alti d’Italia ed è la regione alpina con la più alta capacità ricettiva, che non resta certo inutilizzata, perché il numero di turisti cresce di anno in anno (il 2018 è stato un anno record, con oltre 33 milioni di vacanzieri). Insomma, una vera e propria dimostrazione di cosa sia la green economy.
La cosa più bella, però, è che per gli abitanti della regione non si tratta solamente di rispettare le norme di tutela ambientale imposte: per loro il rispetto nei confronti della natura è una filosofia di vita, sanno che devono tutto a questa natura meravigliosa. E meravigliosa lo è davvero, così come le tante località alpine ognuna con le proprie caratteristiche, tanto che è difficile scegliere un solo luogo da consigliare per le vacanze, ma se proprio devo provarci, senza nulla togliere alle altre, vi direi l’Alpe di Siusi.
Con i suoi 52 km², è l’altopiano più grande d’Europa, con vista sulle Dolomiti, le cime Patrimonio dell’UNESCO; è definito il paradiso degli amanti degli sport invernali, con circa 60 km di piste da sci (che diventano 175, contando tutto il comprensorio sciistico della Val Gardena), più 80 km di piste a due o quattro corsie per lo sci di fondo, e uno Snowpark (una pista per discese con sci o snowboard per chi ama le “acrobazie”) premiato come il migliore d’Italia. Non mancano le attività per i più piccoli, tra cui tre snowpark su misura per loro, 10 piste per le discese con lo slittino e naturalmente le scuole di sci per chi muove i primi passi. Chi non sa sciare comunque non si annoierà di certo, grazie ai numerosi sentieri panoramici, da percorrere anche con le ciaspole, le piste di pattinaggio (o il laghetto di Fiè ghiacciato), le passeggiate a cavallo o in carrozza.
Questa estate ho avuto il piacere di soggiornare qualche giorno presso l’Hotel Tirler, che si presenta come “l’eco hotel nel cuore dell’Alpe di Siusi”: se è pur vero che in Alto Adige la base di partenza della sostenibilità è comunque altissima, c’è sempre chi cerca di fare ancora di più. Hannes Rabanser, il proprietario, mi spiega che la struttura è volutamente bassa, perché «volevo un tipo di architettura che si integrasse col paesaggio». La costruzione è recente, l’inaugurazione risale solo al 2011: il proprietario mi racconta che non è stato un percorso breve, perché la sua intenzione era costruire secondo i principi di bioarchitettura, per offrire ai futuri clienti un ambiente il più naturale possibile. E in effetti oggi è così, come dimostra l’uso dei tanti materiali offerti dal luogo, come il legno di larice per la struttura esterna, quello di abete per le pareti esterne, il cirmolo per le pareti interne, comprese quelle delle camere da letto, visti i suoi benefici (combatte lo stress, regolarizza la frequenza cardiaca, migliora il riposo notturno); i trucioli di cirmolo sono presenti anche nella sauna bio, che fa parte degli 800 mq di spazio wellness insieme alla bellissima sauna panoramica, alla sauna di fieno, al bagno turco e alla piscina riscaldata: l’acqua proviene dalla sorgente privata del Tirler, ed è addizionata con pochissimo cloro (nemmeno si sente) perché purificata con speciali lampade a ossigeno.
A proposito di acqua: la fonte viene utilizzata anche per docce, Spa, e naturalmente per il consumo; l’acqua Tirler è purissima e dalla composizione basica, che facilita la disintossicazione dell’organismo, e viene offerta anche arricchita dalle erbe di un maso biologico dell’Alpe di Siusi, come alchemilla, rinforzante, camomilla e rosmarino, rilassanti, menta, tonificante. Merita di essere menzionata anche la cucina: è vero che la regione è famosa per gli ottimi piatti, ma qui avete davvero l’imbarazzo della scelta.
Al menu fisso si aggiunge un menu alla carta, con oltre 50 proposte per tutti i gusti; fin dall’apertura nel 2011 hanno sempre avuto disponibile un menu gluten free, e in caso di altre intolleranze o richieste particolari (come piatti vegetariani), non c’è che da chiedere: basta comunicarlo per tempo, per avere un proprio menu personalizzato, perché, spiega Hannes, «abbiamo 28 camere, quindi al massimo 70-75 clienti: possiamo occuparci di loro e accontentarli finché è possibile».
Tantissime le accortezze, non solo per il rispetto della natura, ma anche della salute degli ospiti. In cucina non viene utilizzato il classico saccarosio, ma alcuni zuccheri alternativi che secondo diversi studi scientifici sono meno dannosi; tra le diverse certificazioni possedute dall’hotel, c’è anche quella di ECARF (European Centre of Allergical Research Foundation), che attesta che il luogo è idoneo anche a chi soffre di allergie. Mi è piaciuto molto poi il sistema per abbassare l’elettrosmog: nelle camere ci sono dei disgiuntori di corrente, che permettono di toglierla del tutto (non come quando si lascia lo stand-by!); pensate che in un edificio costruito in bioedilizia l’elettrosmog raggiunge i 30 Volt per mq, mentre nelle camere del Tirler è appena 0,3 V/mq, quasi nullo!
Non c’è quindi da stupirsi che questo hotel sia stato premiato con il Green Travel Award, come eccellenza nel turismo sostenibile. La famiglia Rabanser aveva le idee chiare: non volevano nulla che inquinasse l’ambiente, hanno voluto alzare l’asticella, nonostante, come gli faccio notare, gli standard dell’Alto Adige siano già abbastanza restrittivi: «Sì, ma è giusto così», mi risponde senza pensarci un secondo. «Questa è una zona tutelata, siamo all’interno del Parco Naturale Sciliar-Catinaccio. I veri lussi sono quelli offerti dalla natura: aria, acqua, piante.» Piante utilizzate anche per i numerosi trattamenti della Curasoa Energy SPA e per la linea di cosmesi dell’hotel, a base di ingredienti dell’Alpe come cirmolo, arnica e quarzite (una pietra dolomitica), di cui non ho potuto fare a meno di acquistare qualche prodotto prima di ripartire perché me ne sono innamorata.
Un sentimento che riguarda anche il mio soggiorno presso il Tirler e la bellissima Alpe di Siusi: se state programmando una settimana bianca, o pensate già alle vacanze estive, non posso che consigliarvi di fare la mia stessa esperienza. È proprio vero che la natura è il lusso più prezioso che abbiamo!
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