Le fonti principali, i rischi e le soluzioni
Si parla sempre di smog e dell’inquinamento in città, ma stiamo scoprendo insieme che spesso l’aria delle abitazioni è di gran lunga peggiore.
Ne abbiamo parlato qualche mese fa qui su Ecocentrica, quando abbiamo visto i principali rischi che si nascondono nelle nostre case, e di nuovo quando vi ho raccontato la mia esperienza con Nuvap, una startup italiana che ha messo a punto un dispositivo in grado di misurare, in maniera del tutto autonoma, l’inquinamento di casa.
Nel report che viene spedito una volta elaborati i dati, vengono assegnate diverse valutazioni, suddivise per fonti di inquinamento: radioattività, elettromagnetismo, gas, inquinamento acustico… oggi voglio dare spazio ad alcune di queste, che meritano più attenzione perché tra le più pericolose per la salute.
Quando si parla di polveri sottili, il pensiero va immediatamente allo smog e ai gas di scarico dei mezzi di trasporto. In realtà le polveri sottili sono tutte quelle particelle microscopiche, capaci di raggiungere ogni parte dell’apparato respiratorio e qui accumularsi, arrivando al sangue e ad altri organi, portandosi dietro sostanze tossiche; sono legate alle attività umane, ma non tanto ad automobili e simili. Uno studio sull’inquinamento in Lombardia, ha svelato che quelle emesse negli edifici sono il triplo rispetto a quelle dei motori: se questi ne producono circa il 14%, gli impianti da riscaldamento (soprattutto stufe a legna o a pellet) la fanno da padrone con un 45%.
I rischi da esposizione alle polveri sottili? Le patologie attualmente riconosciute sono asma, problemi cardiaci e polmonari; ancora si discute sulla mortalità, ma nel 2013 IARC le ha inserite nel gruppo dei cancerogeni certi per l’uomo.
Foto: www.medicinalive.com
Ecco perché, giustamente, è uno dei parametri presi in considerazione da Nuvap: dopo una nota introduttiva su polveri sottili negli ambienti chiusi e relativi pericoli, nel report seguono i valori rilevati, che nel mio caso fortunatamente non sono preoccupanti.
In ogni caso, seguono consigli per ridurre l’inquinamento: aprire spesso le finestre di casa, pulire i pavimenti con l’aspirapolvere, limitare i tappeti perché trattengono le polveri, e magari utilizzare sistemi di depurazione dell’aria, soprattutto nelle stanze in cui si passa più tempo.
Altri inquinanti dell’aria poi sono i COV (Composti Organici Volatili), che comprendono numerosi composti chimici che si disperdono facilmente nell’aria. In casa possono provenire da diverse fonti: deodoranti per ambiente, prodotti per la pulizia, colle, vernici, solventi, stampanti e fotocopiatrici, ma anche i materiali d’arredo.
Non sono tutti uguali, alcuni per fortuna evaporano in fretta, mentre altri sono più persistenti; gli effetti da intossicazione da COV vanno dalle patologie respiratorie ai disturbi al sistema nervoso, ma si parla anche di un rischio cancerogeno per chi passa molto tempo in ambienti chiusi. Tra le sostanze più pericolose, ad esempio, ci sono il toluene, che colpisce il sistema nervoso, i reni e i polmoni, oppure il benzene, riconosciuto come cancerogeno e dannoso sempre per polmoni e sistema nervoso, oltre che per il cuore.
Anche in questo caso l’ho scampata: la mia casa ha ricevuto un’ottima valutazione!
Per limitare l’esposizione ai COV è necessaria qualche attenzione, come evitare prodotti chimici (dai deodoranti per ambiente, alla detergenza per la casa, su Ecocentrica abbiamo parlato spesso di alternative eco-sicure), ventilare gli ambienti, controllare gli impianti di riscaldamento.
Foto: www.meteoweb.eu
Un capitolo a parte nel report è dedicato alla formaldeide. Fa sempre parte dei COV ma è uno dei peggiori: se alcuni, come detto, evaporano in poco tempo, la formaldeide rilascia emissioni costanti anche per molti anni. Bastano concentrazioni molto basse per causare irritazioni a occhi e mucose, ma ad alte esposizioni il rischio è molto più serio: riconosciuta come cancerogena già nel 2004, continua comunque ad essere tranquillamente impiegata, in vernici, arredamento, ma anche cosmetici e addirittura come additivo alimentare.
Io ho ricevuto nuovamente una valutazione ottima, segno che i livelli di inquinamento sono molto bassi, ma nel report vengono elencati i primi campanelli d’allarme di intossicazione: tosse, nausea, difficoltà respiratorie, asma, reazioni cutanee o allergiche.
Per correre ai ripari, i consigli restano quelli per combattere i COV, ma in più occorre fare attenzione anche a mobili e materiali d’arredo, preferendo quelli naturali e non trattati, così come alla scelta del parquet (evitare quelli Made in China!), e tenere in casa qualche pianta capace di ridurne la concentrazione. Qualche esempio? Sicuramente l’aloe, sempre presente in casa mia perché utilissima, il ficus, la felce, l’edera, che assorbono anche altri inquinanti e purificano l’aria.
Foto: www.leitv.it
Un argomento che invece abbiamo appena accennato è il rischio dato dagli impianti di riscaldamento e l’emissione di alcuni pericolosi gas: ma continuare a seguire il blog, perché ne parleremo molto presto!
Foto copertina: www.gioia.it
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