Green lifestyle

Riscaldamento e acqua calda per una casa sostenibile


I sistemi più efficienti che permettono di ridurre l’inquinamento e la bolletta

Quello del riscaldamento è un problema che mi riguarda in prima persona: ho sempre faticato a conciliare i princìpi del rispetto del pianeta con la mia sofferenza al freddo. Ma se la mia coscienza mi impedisce di alzare il termostato quanto vorrei, a costo di sfoggiare i pile da montagna anche in casa, non si può dire altrettanto della maggior parte degli italiani. Non molti forse sanno che esiste una precisa normativa nazionale, che fissa a 20° (con 2 di tolleranza) il limite massimo di temperatura per abitazioni private, negozi, uffici: sopra i 22°, scatta la sanzione. O almeno dovrebbe scattare, perché in realtà i controlli sono praticamente inesistenti, tant’è che secondo un’inchiesta di Altroconsumo, 3 edifici su 4 non rispettano la legge, e neppure il buon senso.

Alzare troppo la temperatura fa male innanzi tutto alla salute. Anche l’OMS sottolinea come non dovrebbe mai superare i 21°, perché gli sbalzi eccessivi tra esterno e interno possono causare i classici malanni di stagione, ma anche mal di testa e dolori muscolari, fino a malattie alle vie respiratorie.
Fa male al portafogli, visto che spendiamo in media 1000 euro l’anno di gas.
Fa male all’ambiente, perché il riscaldamento inquina più del settore dei trasporti: è responsabile del 50% delle emissioni di CO2 e del 30% di polveri sottili.

Se molta differenza la può fare un uso più assennato di caloriferi e simili, un aiuto arriva anche delle moderne tecnologie in tema di efficientamento energetico. Nel mio libro “Ecocentrica” avevo dedicato un capitolo alla migliore gestione del calore, ma visto che da allora ci sono state novità, ho deciso di fare un aggiornamento: ho intervistato Matteo Rondoni, Ingegnere e Responsabile sviluppo e ricerca a CasaClima, un’agenzia di Bolzano specializzata nella certificazione energetica degli edifici.

La prima cosa che ho imparato è che non esiste un sistema in assoluto migliore di un altro, o meglio, si può trovare il migliore per quell’edificio: l’impianto da installare è sempre vincolato all’involucro.
Vediamo allora quali sono le possibilità in tema di riscaldamento e acqua calda.

CALDAIA A CONDENSAZIONE

Foto: www.casafacile.it

Dovrebbero sostituire le vecchie caldaie a gas, ormai fuori legge.

«Il D.Lgs. 28/2011, conosciuto anche come il “decreto rinnovabili”, prevedeva di tagliare le emissioni inquinanti, con le cosiddette quote rinnovabili minime: riscaldamento, raffrescamento e acqua calda devono essere prodotte  almeno per il 35% con fonti rinnovabili.
In realtà, non si possono più fare caldaie a gas, ma ce ne sono ancora tantissime nei vecchi edifici e nessuno che controlli.»

Il modo migliore per efficientare l’impianto di riscaldamento, se avete ancora una caldaia a gas, è sostituirla con una a condensazione, utile anche per l’acqua calda sanitaria, che già da sola permette un risparmio del 15-20% sui consumi. L’ideale poi è abbinarla alle valvole termostatiche, quelle da installare su ogni singolo termosifone, che permettono di regolare una temperatura diversa in ogni stanza della casa (in cucina, ad esempio, si consiglia di tenere circa 18°, considerando già il calore prodotto da forno ed elettrodomestici). La buona notizia è che entrambi questi sistemi sono coperti dai nuovi Ecobonus, con spese detraibili al 75%.

L’idea in più? «Per ottimizzare le caldaie a condensazione, si possono abbinare i pannelli radianti, a soffitto o a pavimento, che permettono di aumentare il risparmio al 25-30% (anche i pannelli sono coperti dagli Ecobonus, al 55% della spesa).

 

POMPA DI CALORE

Foto: www.effensystem.it

«Per gli edifici non di ultima costruzione, ma comunque con un buon livello energetico, la soluzione può essere rappresentata dalle pompe di calore. Ne esistono due versioni: quella aria-aria e quella aria-acqua, che fornisce anche acqua calda; entrambe comunque servono sia per riscaldare che per raffrescare. Più economica la prima, perché la seconda va integrata con un sistema separato, lo scaldacqua a pompa di calore: un generatore che raggiunge temperature più alte.»

Il risparmio comunque è notevole rispetto a un impianto obsoleto: circa il 75%. Anche per questo lavoro è possibile usufruire degli Ecobonus, con una detrazione al 65%.

Per migliorare le prestazioni, inoltre, «si possono abbinare entrambe a un pannello fotovoltaico, dal momento che vanno a energia elettrica, che è un buon contributo anche se scalda aria e acqua solo di giorno. In aggiunta o in alternativa, si può installare anche un pannello solare termico, ovvero un panello solare che scalda l’acqua: è una tecnologia poco costosa e permette di avere acqua calda gratuitamente, ad esempio in estate, senza mettere in funzione la pompa di calore.»

Le detrazioni fiscali con gli Ecobonus sono del 50% per i pannelli fotovoltaici e del 65% per quelli solari termici.

 

AGGREGATO COMPATTO

Foto: www.caseinbioedilizia.eu

«Per gli edifici più nuovi, ad alta efficienza energetica, il fabbisogno è più contenuto, quindi anche i sistemi da utilizzare sono più semplici: si può fare tutto con un impianto di ventilazione.
In questi casi la scelta migliore infatti è l’aerato compatto, un sistema che integra ventilazione meccanica e pompa di calore aria-aria, installata internamente; effettua il ricambio d’aria ma trattiene il calore, recuperando tutta l’energia possibile e riducendo al minimo il fabbisogno di riscaldamento

Troppo bello per essere vero? Forse, perché c’è una condizione: «Questo sistema si può utilizzare solo negli edifici della classe energetica più alta, dove non c’è dispersione di calore.»

 

POMPE GEOTERMICHE

Foto: www.tuttogreen.it

Sono una scelta ecologica, ma non sempre conveniente: «Si tratta di un lavoro oneroso perché consistono in sonde che perforano il terreno per prelevare l’energia termica, che nel sottosuolo è maggiore. È sicuramente efficiente, ma è un investimento non da poco, quindi c’è da valutare se convenga o meno: di solito si utilizza per grandi edifici, come gli hotel, più che per le abitazioni private.»

Se avete intenzione di migliorare l’efficienza energetica di casa vostra ma non sapete da quale lavoro iniziare, potete affidarvi a Energy Check di CasaClima (al link trovate i contatti, indirizzo e-mail e telefono): i loro tecnici realizzeranno una valutazione dell’edificio e proporranno gli interventi più utili. Per i residenti in Trentino Alto Adige il costo è in parte a carico della Provincia Autonoma di Bolzano, al privato resta solo un contributo di € 75; per le altre regioni di Italia invece il costo del servizio è a partire da € 149. Un piccolo investimento per risparmiare in futuro, e inquinare meno il nostro pianeta!

 

Foto copertina: www.lifegate.it

 

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1 Comment

  • Reply
    giulia
    12 Dicembre 2018 at 9:29

    quqando uno è freddoloso è complicato rispettare i limiti però in casa tendiamo a usare il riscaldamento solo la sera, magari sfruttando una stufetta con bombolone o molti plaid di pile…in ufficio abbiamo il condizionatore con aria calda e fredda e riusciamo a stare nei lmiti 😛

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