Le biciclette elettriche si stanno sempre più imponendo come protagoniste della mobilità più sostenibile, come pratico mezzo di trasporto per spostarsi agilmente soprattutto nei centri urbani. Sul mercato ne esistono ormai diverse tipologie e i più svariati modelli, con prezzi adatti a tutte le tasche. Ma come orientarsi nella scelta di una bicicletta elettrica e, soprattutto, quali sono i vantaggi?
Per quanto la classica bicicletta sia il mezzo a impatto zero per antonomasia, è comprensibile che molti cerchino l’aiuto di un piccolo motore elettrico, soprattutto quando si devono compiere quotidianamente distanze rilevanti. Di seguito, qualche consiglio utile.
Cosa sono le biciclette elettriche
Così come facile intuire, con la definizione di biciclette elettriche si identificano tutte quelle due ruote che prevedono un motore elettrico aggiuntivo, pensato per rendere più agevoli gli spostamenti. All’interno di questa definizione, però, si possono identificare due grandi gruppi di veicoli diversi:
- biciclette a pedalata assistita (e-bike): presentano un motore elettrico che sostiene la pedalata, rendendola meno faticosa. Fatta eccezione per alcuni modelli, questi mezzi non permettono di spostarsi senza che il ciclista pedali;
- biciclette S-Pedelec: sono molto più affini ai ciclomotori perché presentano motori elettrici più potenti, che permettono anche di percorrere tratti di strada senza la necessità di pedalare.
È utile sottolineare che sia le e-bile che le S-Pedelec sono soggette a limitazioni di legge. Nel caso delle biciclette a pedalata assistita, il motore elettrico non può avere potenze superiori ai 250 kW e la velocità massima raggiungibile non deve essere superiore ai 25 chilometri orari. Per le S-Pedelec, invece, i motori possono arrivare a 500 kW e la velocità massima è di 45 chilometri orari, in modo analogo ai ciclomotori e alle city-car per minorenni. E proprio poiché equiparate ai ciclomotori, richiedono 14 anni di età e il patentino AM per poter essere utilizzate.
Oltre alla divisione nei due grandi gruppi di cui sopra, vale la pena ricordare che esistono tipologie di biciclette elettriche a seconda degli usi desiderati: dalle mountain bike elettrificate a quelle da corsa, dai velocipedi da trail a molti altri ancora.
Come funzionano le biciclette elettriche
Il funzionamento delle biciclette elettriche è abbastanza semplice e, come facile intuire, dipende dalle tipologie che ho illustrato nel precedente paragrafo.
In linea generale, queste biciclette presentano un motore elettrico di potenza variabile, collegato a una batteria al litio. Il motore può andare ad alimentare direttamente le ruote – di norma, quella posteriore – oppure i pedali, mentre il controllo avviene tramite levette o comandi integrati nel manubrio. Per garantirne la corretta ricarica della batteria, è necessario collegare il mezzo ciclicamente a una presa elettrica. Di norma, sia le e-bike che le S-Pedelec non necessitano di prese speciali – come nel caso delle auto elettriche – bensì presentano una comune spina tripolare o schuko, per il facile collegamento a qualsiasi presa di casa.
Come si è già visto, nelle e-Bike il motore va a sostenere la pedalata: così facendo, lo sforzo fisico è minore e la velocità raggiunta maggiore. Nelle S-Pedelec, invece, il motore può funzionare indifferentemente dalla forza fisica del ciclista, come se si trattasse di un motociclo.
L’autonomia delle biciclette elettriche
L’autonomia delle biciclette elettriche non è solitamente enorme, anche perché non possono ospitare batterie eccessivamente capienti, date le loro dimensioni. Tuttavia, offrono tutto ciò che serve per spostamenti cittadini – e non solo – senza troppi intoppi.
Molto varia dal modello e dalla tipologia di bicicletta acquistata ma, in linea generale, l’autonomia media è la seguente:
- e-bike: l’autonomia media di una bicicletta a pedalata assistita è di circa una cinquantina di chilometri, anche se vi è molta variabilità sul mercato. Vi sono infatti modelli dai 25 agli oltre 70 chilometri di capacità;
- S-Pedelec: di norma, le biciclette elettriche più potenti e senza pedalata assistita possono raggiungere senza troppi problemi dai 70 ai 150 chilometri di autonomia.
È utile sapere che, così come accade anche per le auto elettriche, per queste tipologie di biciclette l’autonomia può variare anche enormemente a seconda dello stile di conduzione. Velocità frequentemente sostenute, o la necessità di percorrere di frequente dislivelli e salite, possono sensibilmente accorciare l’autonomia tra una carica e l’altra.
Costi e ricarica delle biciclette elettriche
Ma quanto costano le biciclette elettriche? Anche in questo caso, molto dipende dalla tipologia di mezzo prescelto, dalla qualità costruttiva e dai suoi optional. Le bici a pedalata assistita si trovano ormai a partire dai 400-500 euro a salire, le S-Pedelec possono invece richiedere un esborso maggiore, attorno al migliaio di euro.
E una volta acquistata, come si ricarica la due ruote elettrica? Come ho già accennato nei precedenti paragrafi, nella maggior parte dei casi le bici elettriche presentano normali spine tripolari o schuko. Di conseguenza, possono essere collegate a qualsiasi presa di casa: la soluzione più comune è quella di utilizzare la prima presa libera che si ha in garage. Ma quanto ci vuole per una ricarica completa? Dalle 2 alle 8 ore, a seconda della capienza della batteria installata.
In definitiva, le biciclette elettriche rappresentano un modo innovativo per spostarsi su piccole e medie tratte senza troppa fatica, con un impatto ambientale ridotto. La soluzione perfetta soprattutto in città, per evitare agilmente traffico e imbottigliamenti tipici delle aree urbane!
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