Green Fashion

Cappelli, guanti e sciarpe: prepararsi al freddo in modo sostenibile


Tessa Gelisio: guanti, sciarpe e cappelli

Il freddo invernale è ormai arrivato ed è il momento di prendere dall’armadio cappelli, guanti e sciarpe, per proteggerci anche in quei giorni caratterizzati da temperature davvero proibitive. Ma che fare se i capi che indossiamo da una vita non sono più purtroppo utili, ad esempio perché troppo usati? Quando ci si deve lanciare nell’acquisto di nuovi accessori per l’inverno, la regola è solo una: scegliere fibre di origine naturale, meglio se biologiche o certificate, oppure materiali di riciclo. Ma come fare, quali prodotti scegliere?

Con una fast fashion che danneggia sempre più il Pianeta, fare scelte consapevoli diventa un imperativo per chi, come me, ha deciso di seguire uno stile di vita il più possibile sostenibile. Per questa ragione, ho deciso di proporvi alcuni marchi che hanno fatto dell’attenzione all’ambiente un loro pilastro.

Una sciarpa in cashmere rigenerato, da Rifò

Sciarpa rigenerata Rifò

Non c’è niente di meglio di una morbida sciarpa, per proteggerci dal freddo durante l’inverno. E la tentazione di acquistarla in cashmere è sempre molto elevata, considerando come questo filato non solo sia caldissimo, ma anche estremamente pregiato e morbido. Eppure, la produzione del cashmere non è propriamente sostenibile: è infatti causa di enormi problemi ambientali nelle zone originarie di produzione. Che fare, allora?

Una risposta arriva da Rifò, con la sua bellissima sciarpa in cashmere rigenerato. Questa azienda, di cui ho avuto modo di parlarvi più volte, recupera infatti il filato di vecchi capi o di scarti industriali, per dar vita a nuovi caldissimi prodotti. La sciarpa in questione, non a caso, è realizzata con cashmere rigenerato al 95%, a cui si aggiunge un altro 5% di lana rigenerata.

Calda, disponibile in diversi colori e morbidissima, la sciarpa di Rifò può essere acquistata sul sito ufficiale a un prezzo di 65 euro.

Un berretto in lana merinos organica, da Elbec

Berretto in lana organica Elbec

Quando le temperature diventano davvero proibitive, oppure quando ci si concede un weekend sulla neve, un caldo berretto è indispensabile per proteggere il capo. Per quanto la lana sia uno dei filati che meglio si presta a proteggerci dal freddo, non sempre la sua produzione è sostenibile e, in molti casi, nemmeno etica.

Tuttavia, vi sono anche alternative a basso impatto ambientale, come il berretto Bro Brown di Elbec: è infatti realizzato con lana merinos al 100% organica, non solo a basso impatto ambientale e dal ridotto consumo d’acqua, ma anche ricavata da pecore non sottoposte a mulesing. Si tratta di una brutale pratica che prevede la rimozione di parti di pelle delle pecore merinos, allo scopo di ridurre il rischio di infezioni. In più, questo berretto è realizzato approfittando di una filiera corta, al 100% italiana.
Il berretto Bro Brown è disponibile sullo store ufficiale a un prezzo di 64,90 euro.

Dei guanti invernali in PET riciclato, da Traclet

Guanti in PET riciclato Traclet

Con i venti gelidi che soffiano per gran parte della giornata, servono dei comodi guanti per proteggere la pelle delle mani, anche da arrossamenti e screpolature. Perché non sceglierli, allora, a bassissimo impatto ambientale?

Traclet, ad esempio, propone i guanti da donna Isotoner, realizzati completamente con materiali di recupero: la fibra che li compone è infatti l’EcoPile, un materiale ricavato dal riciclo del PET. In altre parole, dal recupero delle classiche – e purtroppo ubiquitarie – bottiglie di plastica, si ottiene un accessorio pratico, resistente e amico dell’ambiente. La composizione di questi guanti prevede il 95% di PET riciclato e il 6% di lycra, mentre la fodera interna è al 100% in PET riciclato.

I guanti sono disponibili sul sito ufficiale del marchio a un prezzo di 24 euro.

Una pashmina in bambù e cashmere rigenerato, da InnBamboo

Moda inverno, pashmina in bamboo

In alternativa alla sciarpa, nelle fredde giornate invernali si può far ricorso anche a una comoda e morbida pashmina, da usare per tenere il collo al caldo o, ancora, per proteggere le spalle.

InBamboo ne propone una versione davvero a basso impatto: il modello Terra Melange è infatti realizzato con il 70% di fibra di fior di bambù, a basso impatto ambientale e dall’ottima resistenza, e dal 30% di cashmere rigenerato. Un’ottima idea sia per garantire morbidezza e comfort, nonché un’ottima durata del capo nel tempo: d’altronde, la moda più sostenibile è quella che non dura una stagione sola.

La pashmina Terra Melange è disponibile sul sito ufficiale a un prezzo di 95 euro.

Dei guanti in lana riciclata e Tencel, da Jeanne Baret

Guanti in lana organica e Tencel

Infine, è utile anche avere a disposizione dei guanti dalla generosa lunghezza del polso, affinché possano proteggere anche parte dell’avambraccio, garantendo il massimo del comfort anche nelle giornate più fredde.

Jean Baret propone, ad esempio, i suoi guanti Bass in misto-lana, realizzati non solo con filati del tutto riciclati – un mix di lana organica riciclata, cashmere di recupero e altri filati – ma anche in Tencel. Quest’ultima è una fibra molto elastica, e più sostenibile, che si ricava dalla lavorazione di alcuni alberi. Morbidi e molto caldi, assicurano un ottimo comfort sulla pelle.

I guanti Bass sono disponibili sul sito ufficiale a un prezzo di 30 euro.

In definitiva, per un inverno al caldo non serve danneggiare il Pianeta: con delle scelte di acquisto più sostenibili, potremo notevolmente ridurre il nostro impatto ambientale!

I contenuti di questo post non sono legati a nessun tipo di operazione commerciale.
Le aziende e i prodotti segnalati sono stati recensiti di mia iniziativa e in base ai miei gusti e valori. 

Tessa Gelisio

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