Punto di vista

Le città del futuro: come si vivrà con il cambiamento climatico


Tessa Gelisio, città del futuro

Più verde urbano, ma anche più vita al chiuso: così potrebbero essere le città del futuro, nel tentativo di adattarsi ai cambiamenti climatici. Con le temperature destinate ad aumentare senza sosta, la scarsità d’acqua e l’instabilità meteorologica, i centri urbani dovranno necessariamente puntare sulla resilienza. E se, da un lato, alcuni effetti del cambiamento climatico potranno essere limitati, dall’altro si dovranno modificare le abitudini quotidiane di milioni di persone. Ma come si vivrà in un futuro non troppo lontano? Molto dipende dalle strategie che verranno perseguite, ma c’è un modello virtuoso che già oggi si è rivelato vincente: quello di Medellín, in Colombia.

Le città del futuro sotto la pressione del cambiamento climatico

Innanzitutto, prima ancora di parlare delle strategie di adattamento al cambiamento climatico, è indispensabile discutere delle sfide che caratterizzeranno il prossimo futuro delle città. Le modifiche del clima cambieranno profondamente la vita urbana e, se si dovesse procedere con l’immobilità attuale, le conseguenze potrebbero essere anche molto gravi.

La morsa del calore urbano

Calore urbano

Senza precisi interventi, le città del futuro sono destinate a diventare sempre più calde. A causa dell’eccesso di superfici in asfalto e in cemento, che assorbono e trattengono il calore, le temperature medie urbane potrebbero innalzarsi anche di 2-5 gradi. Un problema da anni studiato dalla scienza, con la teoria dell’isola di calore urbana (UHI – Urban Heat Island), che potrebbe rendere le città dei veri e propri forni.

Secondo una recente ricerca, se si considera un aumento delle temperature medie globali tra 1,5 e 2 gradi entro il 2050, nei centri urbani si registrerà un aumento fino a 7 gradi, proprio poiché asfalto e cemento fungono da moltiplicatori del calore. E ciò potrebbe portare a una crescita fino a 5 milioni annuali di morti correlate alle alte temperature.

Tra inondazioni e precipitazioni estreme

L’instabilità meteorologica rappresenta uno dei problemi più gravi di cui saranno vittime le città del futuro. A causa dei cambiamenti climatici, le precipitazioni potrebbero farsi sempre più frequenti ed estreme, con enormi quantità di pioggia riversate sulle aree urbane in pochissime ore. E le conseguenze non sono da sottovalutare:

  • aumento degli allagamenti, perché le superfici in cemento e asfalto non permettono un corretto deflusso dell’acqua;
  • elevato rischio di alluvioni e frane, che potrebbero far scomparire intere porzioni delle città, soprattutto di quelle a ridosso di rilievi montani;
  • elevata probabilità di inondazione o distruzione delle città costiere, per via dell’aumento dei livelli del mare. Secondo l’IPCC, a seconda della posizione geografica, entro il 2100 le città potrebbero dover affrontare un aumento del mare tra 0,3 e 1.1 metri.

Acqua, inquinamento e biodiversità urbana

Città del futuro e inquinamento

Più piogge, ma anche minor disponibilità di acqua potabile. Può sembrare una contraddizione, ma i centri urbani in futuro dovranno confrontarsi con una ciclica scarsità d’acqua, dovuta principalmente a lunghi periodi di siccità tra una pioggia torrenziale e l’altra. E con l’aumento della popolazione, ci sarà in sostanza meno acqua per tutti.

Non è però tutto, poiché la scarsità d’acqua potabile è anche connessa alla perdita di biodiversità urbana, in particolare della vegetazione, che rappresenta una risorsa inestimabile sia per filtrare e mantenere le falde acquifere, che per limitare il calore.

Al contempo, si potrebbe vivere un periodo di inquinamento atmosferico aggravato, proprio a causa della scarsità di vegetazione. Secondo recenti studi, potrebbero aumentare sensibilmente i livelli di ozono troposferico, non solo un gas serra, ma anche un inquinante gravemente dannoso per la salute respiratoria.

Le soluzioni per le città del futuro

Comprese le sfide determinate dal cambiamento climatico, quali sono le strategie e le soluzioni da adottare? In altre parole, come dovranno evolvere le città del futuro, per rimanere comunque vivibili?

Il potere delle piante con le infrastrutture verdi

Città del futuro e alberi

Per limitare l’aumento delle temperature dovuto ai cambiamenti climatici, le città saranno chiamate a investire in infrastrutture verdi. In altre parole, a rimuovere quante più porzioni possibili di asfalto e cemento – che, come visto, contribuiscono al fenomeno delle isole di calore – per piantare alberi e ristabilire una buona biodiversità urbana.

L’evidenza scientifica dimostra che, tramite la sostituzione dell’asfalto con superfici permeabili e la creazione di tetti verdi e pareti vegetali, si possono abbassare le temperature urbane anche di 3-4 gradi centigradi. In particolare, molto utile sarà riprogettare le strade urbane, eliminando spartitraffico in cemento e prevedendo dei corridoi alberati, capaci di estendersi per decine di chilometri in tutta la città.

Ancora, bisognerà incrementare il numero di zone ombreggianti – come parchi pubblici alberati e dotati di pergole bioclimatiche – per fornire ai residenti aree dove vivere qualche ora all’aperto. Infatti, a causa dell’aumento delle temperature, la vita delle persone rischia di essere quasi esclusivamente indoor.

Ambienti chiusi e case termiche

Come già spiegato, l’aumento delle temperature porterà sempre più a una vita al chiuso. Per sopportare la morsa del caldo, spesso i cittadini non avranno altra soluzione che vivere in ambienti condizionati, con tutto quel che ne consegue sia in termini di consumi energetici che di problematiche di salute.

In particolare, le città dovranno investire nella costruzione di nuove case termiche e nella ristrutturazione degli edifici già esistenti, utilizzando materiali in grado di riflettere il calore e puntando sull’autosufficienza energetica, ad esempio tramite la produzione di energia tramite fotovoltaico.

Una puntuale gestione idrica

Bacino idrico

Contestualmente, i centri urbani dovranno puntare su un’efficiente gestione idrica, sia per limitare gli effetti di piogge e inondazioni, sia per recuperare quanta più acqua potabile possibile. Nel dettaglio, le amministrazioni dovranno investire:

  • nella rimozione dell’asfalto, per installare pavimentazioni assorbenti e drenanti;
  • nella costruzione di condutture sotterranee per favorire il più rapido deflusso dell’acqua piovana;
  • nella costruzione di serbatoi e bacini di raccolta dell’acqua piovana, associati a depuratori affinché possa poi essere riutilizzata nella rete idrica locale.

Sulle coste, invece, andranno predisposte barriere per limitare gli effetti dell’innalzamento del livello del mare, nel tentativo di prevenire inondazioni e la distruzione di edifici già esistenti.

Un esempio di successo: la città di Medellín

Città del futuro, Medellín

Non bisogna però pensare che gli interventi elencati siano troppo gravosi o impossibili da realizzare, perché già oggi esistono esempi di estremo successo. È il caso della città di Medellín, in Colombia, un tempo nota per il suo cartello della droga e oggi diventata simbolo mondiale del rinascimento verde urbano.

Medellín è infatti riuscita, nel giro di pochissimi anni, a ridurre di ben 3 gradi le sue temperature medie, grazie a un ambizioso progetto:

  • rimuovendo quanto più asfalto possibile e implementando i Corredores Verdes, ovvero dei corridoi verdi di alberi, che si estendono per decine e decine di chilometri in tutta la città. Il tutto favorendo la biodiversità, con oltre 300.000 specie arboree diverse, che hanno favorito il ritorno della fauna nei centri urbani e degli insetti impollinatori;
  • predisponendo i Corredores Azules, ovvero dei piccoli canali d’acqua che scorrono per tutta la città, per favorire il deflusso degli eccessi di pioggia, recuperare acqua potabile e, contestualmente, rinfrescando gli ambienti per effetto della nebulizzazione;
  • creando terrazzamenti verdi attorno alla città, sfruttando la geografia collinare del posto, così da sfruttare vere e proprie barriere vegetali contro le ondate di vento più torride;
  • investendo sulle energie rinnovabili, per alimentare i sistemi di climatizzazione interna, così da rispondere al maggiore consumo energetico senza un grande impatto sull’ambiente.

In definitiva, le strategie per affrontare il cambiamento climatico in città esistono, quello che spesso manca è la volontà di metterle in atto.

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