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Scrub viso con scarti da cucina: tè, caffè, zucchero e tanto altro


Tessa Gelisio, scrub con scarti da cucina

Gli scrub viso fatti in casa rappresentano una soluzione economica, e soprattutto sostenibile, per un trattamento di bellezza a basso impatto ambientale. Eppure, non tutti sono al corrente del fatto che, oltre al ricorso a tanti ingredienti che la natura ci fornisce, degli ottimi scrub possono essere realizzati anche con gli scarti di cucina. Dalle vecchie bustine di tè ai fondi di caffè, passando per lo zucchero e le bucce di molte verdure, si potranno realizzare non solo composti leviganti amici del Pianeta, ma dalle indubbie proprietà benefiche per la pelle. Ma quali provare?

Perché scegliere uno scrub fatto con gli scarti?

Innanzitutto, è utile chiedersi perché scegliere uno scrub fatto con uno dei tanti scarti che, quotidianamente, accumuliamo in cucina. Vi sono ragioni sia benefiche che ecologiche nel recupero di preziosi ingredienti, spesso sottovalutati nonostante ottime proprietà.

Sul fronte del benessere, è ovviamente utile ricordare che gli ingredienti di origine vegetale sono ricchi di sostanze utili alla pelle: le vitamine A, C ed E – indispensabili per stimolare la texture del viso e combattere l’azione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare – ma anche polifenoli e antociani, sia idratanti che antiossidanti. La soluzione ideale, di conseguenza, per chi non vuole esporre la cute a sostanze chimiche potenzialmente irritanti – quali i parabeni – e anche a basso rischio di irritazioni e reazioni allergiche, a meno di ipersensibilità personali.

In termini ambientali, significa recuperare degli utili scarti che altrimenti verrebbero buttati, evitando soluzioni commerciali che spesso contengono ingredienti inquinanti, come le microplastiche. È pur vero che gli scarti vegetali finiscono nell’umido, e quindi contribuiscono alla produzione di preziosi compost, ma ridurne comunque le quantità in casa è sempre utile.

Quali scarti da cucina recuperare per lo scrub

Ma quali scarti di cucina recuperare per lo scrub? Le possibilità sono le più disparate, ma serve sempre una buona attenzione. Per quanto si tratti di sostanze naturali, è utile testarle sul dorso della mano prima di applicarle in viso, così da verificare eventuali irritazioni, intolleranze o effetti troppo abrasivi dovuti allo sfregamento.

Il tè, un amico della depurazione dei pori

Scrub con il tè

Dopo aver bevuto un ottimo tè, meglio non buttare la bustina. Le foglie tritate al suo interno sono infatti perfette per creare uno scrub molto efficace per la depurazione dei pori, lenire la pelle irritata e ridurre eventuali irritazioni.

Le foglioline di tè raffreddate, e aggiunte a un cucchiaino di miele o a una pasta morbida di acqua e poco zucchero, massaggiando delicatamente la cute e rilasciano sostanze sia purificanti che antinfiammatorie, ammorbidendo il sebo ossidato nei pori e facilitando la loro rimozione. 

Una delle accoppiate migliori è con lo yogurt magro, anche se difficilmente quest’ultimo raramente rappresenta uno scarto: non si può infatti applicare sul viso dello yogurt scaduto o non più commestibile, poiché potrebbe presentare proliferazioni batteriche tutt’altro che amiche della cute.

I fondi di caffè, lo scrub delle nonne

Scrub al caffè

I fondi di caffè sono da sempre uno degli ingredienti più amati per gli scrub fai da te, tanto da rappresentare uno dei classici rimedi della nonna.

La leggera ruvidità della polvere di caffè garantisce infatti un’azione esfoliante naturale, che aiuta a rimuovere le cellule morto, lasciando la pelle liscia e luminosa. Inoltre, i fondi di caffè sono ricchi di sostanze antiossidanti che limitano l’azione dei radicali liberi, e quindi dell’invecchiamento cellulare, con un effetto protettivo sulla comparsa di nuove rughe.

Per una ricetta semplice, è sufficiente mescolare due cucchiai di fondi di caffè con un cucchiaino di olio di mandorle o di cocco: il risultato non deluderà.

Lo zucchero, il grande classico degli esfolianti casalinghi

A chi non è mai capitato di aprire la dispensa di casa e trovare dello zucchero raggrumato o eccessivamente solido, a causa dell’umidità? Se non più recuperabile a scopo alimentare, prima di buttarlo lo si può recuperare per uno dei più classici esfolianti casalinghi.

È sufficiente mescolare un paio di cucchiai di zucchero con dell’olio d’oliva o del miele, per ottenere una pasta corposa e leggermente ruvida. Se possibile, meglio utilizzare lo zucchero di canna rispetto a quello raffinato, perché presenta granelli più grandi e, di conseguenza, più efficaci per la rimozione delle cellule morte della pelle. Questo ingrediente non presenta particolari proprietà nutritive per la cute, tuttavia, la sua grana è perfetta per un’azione esfoliante meccanica. Attenzione, però, perché lo zucchero potrebbe essere troppo aggressivo per la pelle del viso, meglio usarlo per uno scrub corpo.

Tanto collagene con i gusci d’uovo

Gusci d'uovo

Tra gli scrub naturali più originali ed efficaci, vale la pena di citare i gusci d’uovo. Stando a recenti ricerche scientifiche, questo scarto contiene numerosissimi composti bioattivi, che lo rendono utile non solo per le necessità estetiche, ma anche per altri settori, come ad esempio la bioedilizia.

Utilizzare i gusci per creare un esfoliante naturale è molto semplice. Dopo averli lavati accuratamente, devono essere tritati – con il frullatore o in un mortaio – così da ottenere una polvere fine, ma sufficientemente granulosa. Si aggiunge quindi del miele, oppure della polpa di mela avanzata, e si applica sul viso con movimenti circolari. È utile sapere che i gusci d’uovo sono ricchi di collagene, uno degli elementi essenziali per una pelle sempre giovane, compatta e priva di rughe. Anche in questo caso, la granulosità potrebbe essere eccessiva per il viso, quindi meglio impiegarlo per il corpo.

Tra bucce di frutta e avena per lo scrub

Bucce di patata

Infine, non bisogna dimenticare uno degli scarti più preziosi della cucina: le bucce di frutta e verdura. Ricche di numerose sostanze bioattive – polifenoli, flavonoidi, carotenoidi, tannini e alcaloidi – non solo esfoliano la pelle, ma la nutrono in profondità.

Si possono recuperare pressoché le bucce di ogni alimento vegetale – quelle della frutta come mele, pere e banane, ma anche di ortaggi come patate e zucchine – purché non eccessivamente ruvide o irritanti. Dopodiché, si tritano anche in modo grossolano e le si aggiungono a un cucchiaio di olio di mandorla o di cocco. 

Le bucce possono inoltre essere aggiunte all’avena, che ha proprietà calmanti per le irritazioni o il prurito: una delle ricette più classiche prevede di schiacciare la porzione interna della buccia di una banana, mescolare un po’ di fiocchi d’avena sbriciolati e applicare il composto delicatamente sul viso.

In definitiva, gli scarti della cucina diventano dei preziosi alleati per la nostra pelle: sempre più belle, con il minimo impatto sull’ambiente!

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