Le bollette aumentano, l’acqua dolce e potabile nel mondo diventa un bene sempre più raro e prezioso: è tempo di mettere un tappo allo spreco!
L’Autorità per l’Energia e il Gas (cui è stato affidato anche il sistema idrico) ha stabilito un aumento delle tariffe idriche del 3,9% in questo 2014 che sta finendo e di un ulteriore 4,5% nel 2015 che inizia all’insegna del rincaro. Devo dire che all’aumento delle bollette abbiamo fatto quasi il callo… tartassati come siamo. Ma come reagire? Usando meno acqua!
Non sono entrata nel partito del “piuttosto-non-mi-lavo”, ma noi italiani consumiamo una caterva di acqua, un’esagerazione, almeno il 50% in più di quello che serve. Con oltre 200 litri a testa siamo tra i primi paesi divoratori d’acqua al mondo, non lontani persino dagli USA (nota patria del superconsumo di tutto).
Ad eccezion fatta di chi, specialmente al Sud, ha già passato qualche estate ad acqua razionata, il resto dello stivale non bada certo alla goccia. I consumi sono molto variabili, ma non vado lontano dalla realtà se individuo in 300 mq all’anno il volume di acqua utilizzato da una famiglia di 4 persone. Tradotto in litri: 300.000, il corrispettivo di una vasca lunga 30 m, larga 10 e profonda 1m piena fino all’orlo! Se consideriamo che 1 miliardo di esseri umani non può permettersi nemmeno di lavarsi tutti i giorni, noi stiamo certamente abusando della nostra fortuna.
Si può fare meglio di così sia per il nostro portafogli sia per l’ambiente. Vediamo come.
Doccia o bagno? Doccia, senza dubbio. Il getto di una doccia impiegherebbe circa un quarto d’ora per riempire una vasca da bagno di poco più di 100 litri. Se non ci si crogiola sotto l’acqua per più di 6-8 minuti è evidente che la doccia permette un risparmio di una cinquantina di litri. Nessuno può condannare un bel bagno caldo con sali e candele ogni tanto… Ma sappiate che il buon risparmiatore idrico lo considera un lusso! Se poi si prende la buona abitudine di chiudere l’acqua mentre ci insaponiamo i 50 litri risparmiati potrebbero arrivare ad essere persino 70. Una lavatrice in classe A e fatta funzionare solo a pieno carico può far risparmiare fino al 50% dell’acqua che mediamente consuma un modello antiquato che magari consuma fino 170 litri per un ciclo completo a 90°!
In cucina i piatti meglio lavarli in lavastoviglie. Lavare le stoviglie di un cena tra amici (diciamo una ventina di pezzi tra piatti, pentole e padelle e altrettante posate) a mano fa finire nello scarico 100 litri d’acqua. Una lavastoviglie in classe A in modalità eco, soltanto 10-15 e alcuni modelli come il mio solo 6!
Riduttori/areatori per i rubinetti: mai più senza. Miscelano aria all’acqua riducendo la portata del 25%. Inoltre meglio fare manutenzione della rubinetteria: una perdita di una goccia ogni 5 secondi può significare fino a 15-20 mc di acqua sprecata per nulla all’anno. Facendo due conti, con questi piccoli accorgimenti e qualche investimento ragionevole su lavatrice e lavastoviglie quando se ne ha l’occasione, potete arrivare a risparmiare persino un un centinaio di metri cubi all’anno. Supponiamo di spendere mediamente 300 euro all’anno (ma in certi comuni, tipo Firenze, si può arrivare ben oltre questa cifra), il risparmio potrebbe sfiorare i 100 euro. Risparmiare acqua? Diciamocelo, se cominciamo immaginare che ogni goccia sia una monetina che va nello scarico potremmo anche riuscirci.
2 Comments
Antonella
6 Dicembre 2014 at 23:39Ciao Tessa. È vero, non è facile rendersi conto di quanto si consuma finché…non si debbono riempire serbatoi. Vacanze in camper o in barca aiutano molto la consapevolezza ecologica e quando si torna a casa spesso le buone abitudini restano! Se poi la casa è la barca, come nel mio caso la lotta allo spreco è obbligatoria
Tessa Gelisio
20 Dicembre 2014 at 19:31Si, la barca da una prospettiva molto molto diversa. Bacioni