A Natale si è tutti più buoni ma si può essere anche tutti più eco. Ecco gli alberi ok per un ecocentrico!
La scelta più ecocentrica
la scelta più eco in assoluto è: addobbiamo una qualsiasi pianta già presente in casa o in giardino! Nessun albero tagliato, nessun trasporto. Esattamente come faccio io quest’anno con questo piccolo alberello di aghifoglia che ho sul balcone.
Costo: € 0
Impatto ambientale: nullo dato che si riutilizza qualcosa che si ha già e per di più è una pianta viva che assorbe CO2
Una scelta corretta per un ecocentrico
Un’alternativa altrettanto eco è l’ “albero” costruito con legnetti e rami caduti, insomma con materiali di recupero o riciclo. Bello e creativo! Puoi crearne anche con plastica, vecchie riviste e perfino le cialde di caffè. Non c’è che l’imbarazzo della scelta, magari impiegherai più tempo per realizzarlo ma una volta fatto, sarà già pronto anche per il prossimo anno!
Costo: variabile dal materiale che si deve comprare eventualmente per addobbare, ma comunque poco poco. Se poi il vostro albero è in materiale di riciclo in toto, compresi gli addobbi il costo è nullo, anzi date un senso a oggetti che altrimenti diventerebbero semplicemente ciarpame.
Impatto ambientale: bassissimo o nullo. Certo, l’impatto causato dal taglio dell’albero è stata annullato. Rimane da valutare la natura del materiale da “ ferramenta” per costruirlo ma in ogni caso, spesso, quel materiale lo abbiamo già in casa per altri scopi: colla, chiodi, laccetti…
La scelta eco
Alberi di specie tipiche delle zone dove si vive che dopo il periodo natalizio possono essere piantati in giardino. Semplice no? Avete un po’ di verde a disposizione? Allora prendete una pianta locale in un vivaio locale e il gioco è fatto. Quell’albero non nasce per morire nello spazio di due settimane di feste…
Costo: variabile in base alla grandezza e alla specie, si parte da 9-10 euro per quelli piccoli, dai 20 in su per i grandi
Impatto ambientale: basso
L’impatto di questa scelta deriva essenzialmente da un fattore: da dove viene sradicato l’albero e il trasporto. Se l’albero che avete scelto viene estratto da un bosco in salute o peggio ancora da un’area in qualche modo tutelata… Beh il vostro impatto ecologico è semplicemente altissimo. Se invece il vostro “prelievo” fosse sostenibile, e cioè da un vivaio, il vostro nuovo albero in giardino continuerebbe ad assorbire CO2, emettere ossigeno, accogliere animali e riprodursi.
La scelta “mmmh”
Gli alberi finti. Un po’ tristi, in materiali spesso meno che tollerabili sotto il profilo ecologico come PVC e metallo, magari provenienti dalla Cina… ma almeno possono durare decenni.
Costo: variabile in base alla grandezza, dai 40 euro in su partendo dagli alberelli di 1.60 m
Impatto ambientale: dipende. L’albero finto è spesso in materiali plastici e anima di metallo flessibile. Ha un alto impatto nel momento della produzione per la lavorazione da derivati del petrolio che dall’estrazione alla raffineria lo porta ad essere plastica. Il fatto che durino tanto nel tempo, però, può rendere l’albero finto una scelta mediamente impattante a patto che non ne compriate uno nuovo ogni anno. Un impiego di 20 anni è il tempo minimo necessario per giustificare l’acquisto di un albero di Natale sintetico specialmente se proviene dalla Cina.
La scelta peggiore
Non riuscite a dire di no al classico abete? Prima di acquistarlo controllate almeno che abbia la certificazione Pefc, la Certificazione forestale europea (scegliete una specie italiana!) e ricordate che esistono quelli senza le radici, ovvero i cimali che vengono considerati usa e getta e che quindi dopo il Natale potete utilizzarli come fertilizzanti per il terreno del giardino o smaltirli tra i prodotti legnosi, e quelli con le radici che invece possono essere trapiantati. Per potergli dare una nuova vita dovete però evitare addobbi troppo pesanti e sostanze decorative che danneggino rami e foglie. Il vostro albero fino a che starà in casa starà benissimo in un luogo luminoso, fresco e lontano da fonti di calore (quindi mai vicino al caminetto!).
Costo: variabili in base alla grandezza, dai 30 euro in su
Impatto ambientale: dipende (e molto).
Se acquistate un abete tagliato alla base, privo di radici e senza certificazione da taglio sostenibile o piantagione sostenebile… Beh, state semplicemente uccidendo un albero, lo strumento più efficace tra quelli in nostro possesso per combattere i gas serra. Esistono modalità sicuramente meno impattanti per godere di un albero “vero”. Il prelievo del cimale non implica un danno reale all’abete che ne viene privato. Potete conferirlo all’isola ecologica più vicina. Se invece scegliete l’abete con radici l’impatto è soltanto quello del trasporto a patto che poi lo ripiantiate nel vostro giardino eo comunque in un’area in cui sia ammessa la presenza di un albero di questa specie. A un abete venduto e trapiantato nel tuo giardino corrisponderà quasi certamente un altro abete piantato nel vivaio, un’altra pianta che assorbe CO2 dall’atmosfera.
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