Dopo aver infestato le città di Parigi e Londra, le cimici dei letti hanno raggiunto anche l’Italia. È questo l’allarme rimbalzato negli scorsi giorni in ogni angolo dei social network, dopo la circolazione di un video girato da un gruppo di turisti inglesi, giunti alla Stazione Centrale di Milano. Eppure, sullo Stivale le cimici dei letti ci sono sempre state, così come in gran parte d’Europa: perché, allora, se ne fa un gran parlare? La ragione è molto semplice: infestazioni come quelle registrate in Francia e in Inghilterra non si vedevano da decenni ma, complici anche i cambiamenti climatici, questi insetti sono tornati a proliferare.
Ma cosa sono le cimici dei letti e quali sono i pericoli per la salute? E, soprattutto, esistono dei rimedi naturali o dei ritrovati della nonna che possono aiutarci a sbarazzarcene? Ho cercato quindi di capirne di più.
Cosa sono le cimici dei letti
Con il termine comune di cimice dei letti si identifica la Cimex lectularius, un insetto ematofago – ovvero che si nutre di sangue – appartenente alla famiglia delle Cimicidae. Dalle dimensioni di poco meno di sei millimetri e dal corpo brunastro e schiacciato, questi insetti si insediano nei luoghi frequentati da animali a sangue caldo, dove trovano quindi ampia disponibilità di nutrimento.
All’interno delle case, le cimici si nascondono sapientemente tra le lenzuola e i materassi, luogo perfetto per attaccare una delle loro prede preferite: l’uomo. Durante la notte escono infatti allo scoperto: approfittando del sonno, riempiono i malcapitati di decine di punture, con conseguenze molto fastidiose. A partire dall’apparizione di pomfi gonfi e pruriginosi, fino a reazioni allergiche nelle persone ipersensibili.
Nella maggior parte dei casi, non ci si accorge della loro presenza prima di sviluppare sintomi cutanei, anche perché queste cimici sono di minuscole dimensioni e, fatto non meno importante, durante il giorno tendono a rimanere nascoste. Tuttavia, se al risveglio ci si ritrova ricoperti da morsi – in particolare su braccia e gambe – o si notano arrossamenti cutanei accompagnati da forte prurito, l’infestazione non si può escludere.
Perché sono tornate le cimici del letto?
Le cimici del letto risultavano estremamente diffuse nella prima metà del ‘900, quando si registravano grandi infestazioni sia nei contesti urbani che in campagna. Il miglioramento delle condizioni igieniche dal Secondo Dopoguerra, e l’introduzione dei pesticidi chimici, avevano determinato un’apparente scomparsa della Cimex lectularius in Occidente, poi ricomparsa nei primi anni 2.000. Cosa è successo, per quale motivo si assiste oggi a una rapida moltiplicazione, come accaduto in Francia e nel Regno Unito?
Una delle principali ragioni alla base della scomparsa delle cimici del letto è stata il ricorso massiccio a potenti – e purtroppo dannosi – pesticidi chimici. L’uso indiscriminato del DDT aveva infatti completamente eliminato questi insetti, tuttavia gli svantaggi superavano di gran lunga i benefici. Il DDT si è rivelato non solo altamente inquinante – a 50 anni dal divieto, nei mari se ne trovano ancora concentrazioni elevatissime – ma anche molto pericoloso per la salute. Ma quali fattori alimentano la proliferazione odierna?
- cambiamenti climatici: le cimici dei letti proliferano soprattutto in ambienti miti, con temperature possibilmente sopra i 25 gradi. Il surriscaldamento globale, e stagioni come primavera ed estate sempre più afose e umide, ha determinato in molti luoghi un habitat ideale per la loro moltiplicazione;
- globalizzazione: a partire dagli anni 2000, con un mondo sempre più interconnesso e viaggi intercontinentali a prezzi accessibili, le cimici dei letti sono state riportate in Europa da Paesi che non le avevano ancora debellate;
- resistenza agli insetticidi: sembra che le cimici dei letti si siano adattate ai più comuni insetticidi oggi disponibili sul mercato, rendendone così il ricorso meno efficace.
Cimex lectularius: conseguenze sulla salute
Innanzitutto, una considerazione rassicurante: a oggi, non sembra che le cimici del letto possano rappresentare un vettore di diffusione per malattie di origine batterica o virale. In laboratorio è stata evidenziata nei topi la possibilità di trasmissione della malattia di Chagas – una patologia infettiva presente soprattutto in Sudamerica – ma nell’uomo sembra essere stato escluso questo veicolo di infezione.
Detto questo, non vi è dubbio che le conseguenze di morsi ripetuti possano risultare anche particolarmente invalidanti. Chi combatte con questi insetti, infatti, spesso deve sopportare sintomi come:
- arrossamento cutaneo e gonfiore;
- forte prurito e bruciore;
- reazioni allergiche locali;
- reazioni allergiche sistemiche, soprattutto nei soggetti ipersensibili;
- disturbi del sonno.
Per questo motivo, è sempre necessario verificare la presenza di questi fastidiosi insetti e provvedere alla loro eliminazione.
Identificare le cimici dei letti
Identificare le cimici dei letti non è semplice, poiché si tratta di insetti perlopiù notturni. Vi sono però alcuni segnali da non sottovalutare:
- la presenza di piccole macchie marroni o rossastre su materassi, lenzuola e federe, poiché potrebbero essere dovute al sangue ingerito dalle cimici oppure alle loro feci;
- un insolito odore, particolarmente dolciastro, sulla biancheria da letto;
- insetti morti, ad esempio per schiacciamento sotto il corpo;
- la presenza sulla biancheria da letto di piccoli chicchi di color crema, ovvero le uova delle cimici.
- Esiste un metodo economico e fai da te per confermare la presenza delle cimici: basta applicare delle strisce di nastro biadesivo ai profili dei materassi, sulle federe del letto e sui bordi delle lenzuola, ma anche lungo i battiscopa. Gli insetti, se presenti, vi rimarranno incollati.
Rimedi naturali contro le cimici dei letti
Quella delle cimici dei letti è un’infestazione da non sottovalutare, poiché si tratta di una specie decisamente resistente e, soprattutto, capace di ripresentarsi anche a distanza di poco tempo. Spesso si rendono necessarie disinfestazioni professionali, anche per la velocità con cui questi insetti si riproducono.
Vi sono però alcuni rimedi naturali e ritrovati della nonna che, almeno secondo tradizione popolare, potrebbero essere utili. La loro efficacia non è però stata provata e io stessa non ho avuto modo di verificare sul campo, non avendo il problema. Allo stesso tempo, trattandosi di soluzioni economiche e innocue, può valere la pena qualche tentativo:
- pulizia con il vapore: le cimici dei letti, e in particolare le loro uova, sembrano non resistere a temperature superiori ai 37 gradi. Proprio per questo motivo, spesso si consiglia di pulire la struttura del letto e il materasso con il vapore, poiché teoricamente capace di inibire lo sviluppo di nuovi esemplari;
- Tea Tree Oil: l’olio essenziale di melaleuca è considerato un naturale deterrente per le cimici dei letto e può essere quindi impiegato come misura preventiva, versando qualche goccia sul materasso, sui battiscopa e sui profili delle finestre;
- olio di neem: si tratta di un vero e proprio insetticida naturale. Grazie a un principio attivo, l’azadiractina, inibisce lo sviluppo degli insetti, causandone la morte. Purtroppo ha un odore decisamente acre e può quindi essere difficile da usare sulla biancheria da letto;
- bicarbonato e farine fossili: sembra che per eliminare ogni residuo di uova si possa cospargere il materasso di bicarbonato e farina fossile, lasciando agire per circa 24 ore, per poi rimuovere il tutto con l’aspirapolvere;
- aglio: i suoi spicchi sono altamente deterrenti e, sebbene non sia propriamente gradevole da adagiare nel letto, lo si può posizionare lungo i profili delle finestre e dei battiscopa.
In caso di accertata infestazione, la biancheria da letto va rimossa e lavata ad alte temperature, così come anche i tessili delle stanze coinvolte, come tende e tappeti.
In definitiva, quello delle cimici dei letti sembra essere un problema purtroppo tornato anche a causa dei cambiamenti climatici e dei comportamenti umani, da combattere sia con la disinfestazione degli ambienti che con alcuni rimedi della nonna.… di sicuro non con il DDT, come qualcuno ha avuto il coraggio di dire!
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