Falsi miti e quello che fa davvero spendere meno
Una delle obiezioni più comuni a uno stile di vita ecosostenibile è che sia troppo caro: in realtà, spesso, riduzione dell’impatto ambientale e risparmio vanno a braccetto, in molti casi fin da subito, in altri nel lungo termine. I miei genitori hanno sempre citato questo proverbio: “Chi più spende, meno spende”, perché a volte una maggior spesa iniziale si rivela poi un buon investimento per il futuro. Una volta si acquistava meno, ma prodotti di qualità superiore, in grado di durare anche tutta una vita: ora si vuole tanto, a poco prezzo, incuranti del fatto che basterà per un paio di utilizzi prima di finire tra i rifiuti.
Si va a caccia dell’occasione, del prezzo più basso, si attuano strategie che si credono convenienti ma che invece purtroppo la maggior parte delle volte si dimostrano controproducenti. E questo non solo nell’acquisto di beni come abbigliamento o cibo, ma anche nei comportamenti di tutti i giorni: anche in fatto di risparmio domestico esistono molti falsi miti duri a morire.
Vediamo insieme gli errori più tipici che si fanno credendo di risparmiare, ma che invece fanno spendere di più.
1) LAVARE I PIATTI A MANO
Foto: www.donnad.it
È una vecchia leggenda metropolitana, secondo cui lavare piatti e bicchieri a mano permetta di risparmiare rispetto all’uso della lavastoviglie. In realtà non è così e sono i numeri a dimostrarlo: facendo scorrere l’acqua per un quarto d’ora (tempo medio considerato sufficiente), se ne consuma più di 100 L, mentre un lavaggio in lavastoviglie a pieno carico appena 15. E parliamo di un elettrodomestico non di ultimissima generazione, perché uno di classe A può consumarne appena 7!
In molti obiettano: però la lavatrice consuma anche energia. Vero, ma più che altro per portare l’acqua a temperatura, cosa necessaria anche per lavare i piatti a mano, e la lavastoviglie vince ancora il confronto usando un quarto di energia rispetto al vecchio metodo.
Se non bastasse, lavando i piatti a mano si consuma anche più detersivo!
2) RISCALDAMENTO: COSTA DI PIÙ LASCIARLO SEMPRE ACCESO O ACCENDERE E SPEGNERE?
Foto: www.unadonna.it
L’economia domestica è un tema ancora piuttosto insidioso, che meriterebbe un capitolo a sé, ma iniziamo dagli errori che mi è capitato di osservare più di frequente. Oltre al lavaggio delle stoviglie a mano, sento ancora moltissime persone che, pur passando fuori casa la maggior parte della giornata, lasciano il riscaldamento sempre acceso perché sostengono che spegnere e accendere costi di più. Un falso mito che chissà come è nato, perché accendere i termosifoni solo qualche ora consuma sicuramente meno che lasciarli accesi 24 ore su 24!
Se non volete rientrare in casa e trovarla gelida, vi basta usare un termostato che permetta di impostare l’accessione a un’ora stabilita.
3) TENERE APERTI I FINESTRINI DELL’AUTO (INVECE DI USARE L’ARIA CONDIZIONATA)
Foto: www.meteoweb.eu
È estate, l’auto si scalda facilmente, specie se al sole, ed ecco il classico: tutti gli automobilisti stanno con il braccio fuori dal finestrino. In molti sono convinti che sia una soluzione meno dispendiosa dell’aria condizionata, in quanto consumi meno carburante.
In realtà può avere un senso solo in città, a velocità moderata, perché superando i 70 km orari i finestrini aperti rendono meno aerodinamico il veicolo, consumando così ancora di più. Senza contare i rischi: l’inquinamento che si respira e i possibili incidenti (un amico di famiglia si è rotto un gomito proprio così!).
4) CIBO E OFFERTE “RISPARMIO”
Foto: www.lifegate.it
Prendi 3 e paghi 2, confezione risparmio, metà prezzo… queste e molte altre sono le insegne che attirano la nostra attenzione, e che spesso ci inducono a pensare di approfittare di un’occasione irripetibile e ad acquistare alimenti in eccesso o di cui non avremmo proprio bisogno.
Uno dei fattori che incide di più sullo spreco alimentare, che ha dei numeri da brivido: secondo l’associazione di consumatori ADOC ogni famiglia in Italia spreca mediamente il 6% della spesa ogni anno, che si traduce in 330 € letteralmente buttati via. Tra i loro consigli, imparare a riutilizzare gli avanzi in cucina, acquistare meno ma di migliore qualità e fare attenzione alle offerte promozionali, perché sono proprio quelle che portano ad acquistare (e spendere) più del dovuto.
Se volete davvero risparmiare, utilizzate un’app come MyFoody, che segnala i prodotti alimentari vicino alla scadenza: un altro modo di combattere lo spreco di cibo.
5) ABBIGLIAMENTO A BASSO COSTO. MA È BASSA ANCHE LA QUALITÀ
Foto: junglam.com
Una mia amica ha ceduto alla tentazione: ha acquistato una maglietta di quelle famose catene in franchising low cost. Al primo lavaggio in lavatrice si è completamente strappata! Non c’è da stupirsi, perché quando un capo di abbigliamento costa 5 o 10 €, il motivo è la scarsa qualità (oltre a produzioni spesso delocalizzate nei Paesi poveri senza tutele ambientali e a manodopera sottopagata). È la tendenza della moda “fast”, veloce come produzione ma anche come durata, quasi un usa e getta; una guerra al ribasso dei prezzi iniziata prima dai centri commerciali e poi continuata da internet, a cui i commercianti non possono controbattere.
Ma se pago poco un abito che riesco a mettere solo una o due volte prima che si rovini e sia da riparare (se non da buttare), non c’è risparmio: alla fine spendo di più rispetto se ne avessi acquistato uno di prezzo più alto!
Cercare di risparmiare va benissimo, ma va fatto nel modo giusto: il vero risparmio è l’opposto del consumismo così di tendenza negli ultimi anni, è dare valore alla qualità, scegliere meno ma meglio.
È il messaggio che cerco da sempre di dare in questo blog: quello ecocentrico è uno stile di vita “a basso profilo”, un modo migliore di usare le risorse che abbiamo, conto in banca compreso.
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