Quanto davvero sostenibili sono i detersivi ecologici presenti sul mercato? È questa la domanda che dovremmo porci, nel renderci conto quanto le nostre azioni abbiano impatto sull’ambiente. Ad esempio, sugli ecosistemi acquatici: i responsabili dell’inquinamento non sono solo le grandi industrie affacciate sul mare o le piattaforme petrolifere; esiste tutta una categoria di sostanze, chiamate “contaminanti emergenti”, sotto osservazione per i loro potenziali effetti di ecotossicità. E questo gruppo comprende tanti prodotti di uso quotidiano, come cosmetici e detersivi.
La scelta di prodotti naturali, che non facciano male all’ambiente e siano anche più sicuri per la nostra salute, accomuna sempre più persone. Di per sé sarebbe una bella notizia: il mercato sembra aver recepito molto bene questa preferenza da parte dei consumatori, adeguandosi di conseguenza. Il problema è che, se da un lato sono state create sempre più linee di detersivi ecologici con tanto di certificazione, altre volte le pubblicità e i richiami alla naturalità che vediamo in etichetta sono solo “specchietti per le allodole”.
Come distinguere un prodotto davvero green da uno che si presenta solo come tale? Bisognerebbe avere la pazienza di leggere gli ingredienti che lo compongono, ma interpretarli non è un compito così semplice.
Ecco perché ho voluto sentire il parere di un vero esperto: Fabrizio Zago, chimico industriale, non solo estremamente competente in fatto di formulazioni, ma anche noto ai più per il suo portale EcoBioControl, che permette di ottenere informazioni sull’intera composizione di cosmetici e detergenti o su singoli ingredienti. Fabrizio ha accolto il mio invito di analizzare insieme alcuni prodotti che si trovano tra gli scaffali del supermercato e che si presentano come naturali e sostenibili, e offrirci un suo giudizio (“Sconfiggere il greenwashing è una mia precisa priorità”, mi ha detto!); voglio precisare che l’unico aspetto che abbiamo preso in considerazione è l’impatto ambientale, non l’efficacia o altro.
Quando sono ecologici i detersivi “green”?
Per capire quanto davvero ecologici siano i detersivi green, e quanto invece vi sia di greenwashing, ho recuperato la lista completa della composizione e degli ingredienti di alcuni popolari detergenti, quando resi disponibili dai produttori. Dopodiché, ho chiesto un parere a Zago, il quale ha espresso un voto per ogni prodotto valutato.
VERT di CHANTECLAIR
I prodotti della linea Vert di Chanteclair sono definiti “ecodetergenti”, non a caso sul sito ufficiale si parla di rispetto per l’ambiente, di tensioattivi biodegradabili, di stabilimenti produttivi a basso impatto ambientale. Ho quindi sottoposto all’attenzione di Fabrizio Zago la composizione di alcuni prodotti, scelti a caso dalla gamma: l’Ammorbidente Concentrato Eucalipto e Fresia, l’Ecodetergente Sgrassatore Universale, l’Ecodetergente per Bagno e l’Ecodetergente per Piatti Limone e Basilico. Per la composizione chimica, ho poi preso in considerazione le informazioni, aggiornate fino al 2021, disponibili sul sito del produttore RealChimica.
Questo il parere espresso da Zago: “L’ammorbidente è ok; per un giudizio più approfondito si dovrebbe indagare il profumo, che è il vero inquinante di queste formulazioni, ma merita comunque un voto 7. Lo sgrassatore invece contiene molte sostanze non biodegradabili e tensioattivi con importanti parti da petrolio, che quindi consumano sostanze fossili (e certamente contengono del diossano, sostanza non raccomandabile); infine, Styrene Acrylamides Copolymer è un polimero scarsamente o per nulla biodegradabile ed in alcuni paesi è considerato come una microplastica. Il voto quindi non può essere che insufficienza piena: 4. Il detergente bagno ha pochissimo di ecologico: anche qui vengono usati tensioattivi con grande componente di petrolio, un polimero in odore di essere microplastica (Acqueous solution of acrylic based polymer) e Benzisothiazolinone, un conservante che non andrebbe posto a contatto con la pelle; il voto è un 5/6. Il lavapiatti merita un 5 per l’uso di derivati di sintesi di cui abbonda. Nel complesso, molto deludente.”
WINNI’S
Winni’s è probabilmente uno dei marchi da grande distribuzione più conosciuto, nonché uno dei primi a puntare sulla detergenza ecologica: “prodotti composti da ingredienti di origine vegetale e biodegradabili” e “testati per limitare l’insorgenza di reazioni allergiche e per essere delicati anche sulle pelli più sensibili”, sono alcuni dei claim più famosi del brand. Certamente degna di lode l’iniziativa dei prodotti in formato ricarica, così da ridurre la produzione di flaconi, ma come saranno le composizioni?
Ho mostrato a Zago le liste ingredienti, che Winni’s rende disponibili nella sua interezza sul suo sito ufficiale, di prodotti quali Piatti Concentrato Lime e Fiori di Mela, il Multiuso Trigger, il Detersivo Lavatrice Liquido Lavanda e il prodotto Pavimenti e Superfici.
“Per il lavapiatti concentrato devo sottolineare solo che lo SLES ha una piccola parte sintetica, ma per il resto è ottimo: il mio voto è 7. Il multiuso è perfetto, nulla da sottolineare: voto 9. Il prodotto per lavatrice ha solo due tensioattivi con una piccola parte sintetica; ha però un’importante caratteristica, ovvero contiene enzimi che gli conferiscono un ottimo potere lavante e con un impatto ambientale bassissimo, quindi il voto è 8. Anche quello per pavimenti e superfici è ottimo, peccato per lo SLES: voto 7. In questo caso siamo ad un livello decisamente migliore”.
Spuma di Sciampagna
Spuma di Sciampagna offre le schede prodotto dei suoi detergenti sul sito del produttore ItalSilva. Il brand precisa di realizzare “prodotti arricchiti con ingredienti naturali”, spesso citati nel nome dei singoli detersivi, e ha creato le Ecoricariche, che hanno sì il vantaggio di risparmiare plastica. Ma come si comporta sul fronte della composizione?
A Zago ho proposto l’Ecoricarica Lavatrice Liquido Marsiglia, l’Ecoricarica Pavimenti Igiene & Freschezza con attivi di origine naturale e il classico Sapone da Bucato Marsiglia di origine naturale.
“Nonostante il nome, nel prodotto per lavatrice non c’è nulla di ecologico. Contiene una sostanza composta 100% da petrolio e che non è biodegradabile in ambiente anaerobico, altri ingredienti con grande componente petrolifera, una microplastica ed un conservante, il Sodium Pyrithione, di cui si discute molto in questo periodo perché uno dalla composizione simile, lo Zinco Piritione, è stato bandito in ambito cosmetico e come principio di precauzione si dovrebbe riconsiderare anche il Sodio Piritione. Voto molto basso: 4/5. Anche il detersivo per pavimenti non è eco: tra gli altri, ci sono ammine che vengono sostituite sempre con maggior frequenza nei prodotti veramente ecologici, quindi voto 5/6. Infine, il sapone ha solo una sostanza con semaforo rosso, ma sappiamo che è in piccolissima quantità, quindi voto 6+.”
Omino Bianco
Omino Bianco, uno dei più famosi marchi di prodotti per il bucato, afferma sul proprio sito di aver intrapreso un “cammino verso la sostenibilità”, che verrà implementato entro il 2025, attraverso l’uso di ingredienti di origine naturale e che rispettino la biodiversità del pianeta.
Materie prime naturali che sono riportate anche sulle confezioni di alcuni prodotti, come il Detersivo Lavatrice Profumato Estratti di Aloe Vera, l’Ammorbidente Naturale e la Candeggina Delicata Freschezza Alpina. Ma, leggendo la composizione, supereranno la prova di Fabrizio Zago?
“Le dichiarazioni, molto promettenti, si scontrano con la realtà: non si può affermare di “contribuire a preservare le risorse naturali del nostro mondo” quando questi prodotti sono costituiti da derivati petroliferi, sostanze allergizzanti (Methylisothiazolinone e Methylchloroisothiazolinone), non biodegradabili (fosfonati), microplastiche (Styrene/acrylates copolymer) e candeggianti ottici, per non parlare del BHT, fortissimamente sospettato di essere un interferente endocrino; il mio voto è davvero basso.”
Rio Detergenti
Quello di Rio Casamia è un caso un po’ particolare: una linea di prodotti di quest’azienda era stata segnalata dall’associazione Altroconsumo all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria per pubblicità ingannevole (segnalazione poi accolta); si presenta infatti come arricchita da un “Agente Biologico”, seppure non abbia nessuna certificazione. Avrei voluto saperne di più, sia su un prodotto di questa linea (il Rio Tutto Bagno con Agente Biologico), sia su uno dei più famosi del marchio (Rio Bum Bum Pavimenti Lavanda), sia su Rio Melaceto Multiuso con Aceto di Mele Biologico, linea che ha fatto la storia del marchio. Ho usato il condizionale perché né io, né Zago, siamo riusciti a trovare la composizione completa, nonostante, «come previsto dal Regolamento 648/2004», in etichetta dovrebbe essere indicato il sito in cui reperirle. Ci siamo “accontentati” di consultare le Schede di Sicurezza, da cui Fabrizio ha ricavato alcune osservazioni.
“Il detersivo per pavimenti contiene un tensioattivo al 100% sintetico e ottenuto dal petrolio, non biodegradabile, metanolo, una sostanza tossica, e 1-Eptanol, 2-Propil-,7EO, derivato del petrolio e con residui di diossano: già con queste informazioni il giudizio non può che essere negativo. Per quanto riguarda la linea Melaceto, c’è un problema serio: l’aceto non può essere usato per fabbricare detergenti, ed ho un parare scritto del Ministero; è vero che molti fabbricanti lo usano, ma non è che se molti infrangono la Legge, la Legge perda di importanza.”
E il detergente della linea con Agente Biologico? “Prodotto pieno di contraddizioni. Innanzitutto, cosa sia l’agente biologico non si capisce, perché il termine ‘Biologico’ deve essere riservato a sostanze che derivano da vegetali coltivati secondo i principi dell’agricoltura biologica. Secondo, il prodotto dichiara di essere “non tossico, ipoallergenico e che rimuove germi e batteri con agente naturale”: praticamente nessuno di questi claim è sostenibile. Nessuna sostanza o miscela di sostanza si può definire “non tossica”, mentre non può essere ipoallergenico quando in etichetta vengono dichiarate due sostanze allergizzanti, Limonene e Benzisothiazolinone. Infine, che questo prodotto sia un falso ecologico lo si può dedurre facilmente anche dalla presenza di EDTA, una sostanza che nessun ente di certificazione ecologica ammette.”
Il consiglio che posso darvi, se volete davvero orientarvi verso i detersivi ecologici, è quello di cercare prodotti garantiti come tali da certificazioni come Ecolabel, AIAB Detergenza Pulita o ICEA Eco Detergenza, o che hanno aderito allo standard di EcoBioControl.
Su Ecocentrica trovate tanti ottimi prodotti che ho testato negli anni: ad esempio, trovate una mia selezione in questo post sui migliori detersivi ecologici nei supermercati!
N.B.: Le mie considerazioni sugli ingredienti le ho fatte alla luce di studi scientifici, opinioni di esperti di cui mi fido, fonti come EcoBioControl o i regolamenti delle certificazioni eco-biologiche.
2 Comments
Silvia
28 Aprile 2022 at 7:53Ciao,
lo sgrassatore Vert di Chante Clair mi lascia perplessa. L’ho usato sul copritavolo di plastica (la cosiddetta tela cerata, per intenderci) e mi ha tolto il colore.
S.
Tessa Gelisio
5 Maggio 2022 at 18:50Non l’ho mai provato, quindi non posso dire nulla sull’uso. Ho solo chiesto a Fabrizio Zago di commentare la composizione di alcuni prodotti scelti a caso!