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Inquinamento luminoso: non vedremo più le stelle? Gli effetti sul Pianeta


Inquinamento luminoso, osservazione delle stelle

Tra le azioni di cui l’uomo si è reso responsabile contro il Pianeta, vi è un danno di cui poco si parla: l’inquinamento luminoso. La moltiplicazione delle fonti di luce notturna non solo sta rendendo sempre più difficile osservare le stelle e la volta celeste, ma sta avendo anche conseguenze pesanti sulla biodiversità, con effetti diretti sia sugli animali che sui vegetali. Ma come affrontare una situazione ormai sempre più drammatica?

Cos’è l’inquinamento luminoso

Inquinamento luminoso

L’inquinamento luminoso si verifica quando l’illuminazione artificiale – lampioni, insegne pubblicitarie, luci domestiche – disperde luce nell’atmosfera, creando un bagliore che oscura il cielo notturno. Il fenomeno è maggiormente visibile nelle aree urbane, ma ha effetti anche in zone ben più lontane, proprio poiché la luce si diffonde facilmente anche a diversi chilometri di distanza.

Si possono inoltre identificare diverse categorie di inquinamento luminoso, come ad esempio:

  • lo skyglow, ovvero il bagliore diffuso nel cielo notturno, che riduce la visibilità della volta celeste;
  • il glare, cioè l’abbagliamento causato da luci intense notturne, che può disturbare sia la visione umana che quella animale;
  • il light trespass, ovvero la luce esterna che invade spazi che non dovrebbero essere illuminati, come ad esempio aree vegetali o boschive;
  • il clutter, cioè il raggruppamento di più luci, come quelle tipiche delle aree commerciali, che hanno un effetto disorientante sia per l’uomo che per gli animali.

Secondo uno studio condotto nel 2016, più dell’80% della popolazione mondiale vive in aree fortemente colpite dall’inquinamento luminoso.

L’impatto dell’inquinamento luminoso sulla natura

L’eccesso di illuminazione notturna genera diverse conseguenze sugli habitat naturali, tanto da arrivare ad alterare il normale sviluppo delle specie vegetali e animali.

Gli effetti sugli animali notturni

Animali notturni

Innanzitutto, l’inquinamento luminoso sta avendo importanti conseguenze sulla sopravvivenza degli animali notturni. Molti animali approfittano infatti dell’oscurità per condurre le loro attività di vita, sia per proteggersi dai predatori che, al contrario, per dedicarsi alla caccia.

Il fatto che le aree boschive siano sempre più illuminate dai centri urbani limitrofi sta modificando il comportamento di questi animali. Ad esempio, le tartarughe marine vengono disorientate dalle luci costiere, perdendo così la corretta rotta per raggiungere i nidi. Ancora, le principali specie di uccelli canori stanno cambiando i loro comportamenti riproduttivi, cinguettando anche in piena notte e rendendosi, così, più vulnerabili ai predatori. Ancora, molte specie – volpi, cervi, luci, lepri, caprioli, lupi e orsi – rimangono disorientate dalle luci in prossimità delle strade, aumentando il rischio di rimanere vittime di incidenti stradali.

Le conseguenze sugli habitat vegetali

Fiori e inquinamento luminoso

Purtroppo, anche le piante subiscono gli effetti dell’inquinamento luminoso. L’illuminazione notturna interferisce infatti con i cicli di fotosintesi e fioritura, modificando i normali ritmi stagionali. Alcuni studi, ad esempio, hanno rivelato che l’esposizione alla luce anticipa l’apertura dei fiori anche di diverse settimane, prima della comparsa degli insetti impollinatori, tanto da ridurre al minimo le chance riproduttive.

E proprio in merito agli insetti, l’illuminazione notturna ne limita fortemente le possibilità di sopravvivenza, in particolare con il cosiddetto “effetto trappola”. Alcuni impollinatori volano per ore attorno ai lampioni, morendo poi per sfinimento o, ancora, rendendosi maggiormente visibili ai predatori.

L’impatto dell’inquinamento luminoso sull’uomo

Non solo habitat naturali e animali, l’inquinamento luminoso ha enormi effetti anche sull’uomo, sia sul fronte della salute che, come facile intuire, delle attività di studio e di sviluppo.

Gli effetti sulla salute umana

Insonnia e luce

L’esposizione continua alla luce, anche in orari notturni, porta innanzitutto all’alterazione del normale ritmo circadiano umano. Si tratta dell’orologio biologico interno dell’uomo che, tramite il rilascio di melatonina, stabilisce l’alternanza tra il sonno e la veglia. Più si è esposti alla luce – anche quella dei lampioni che filtra dalle finestre – più si modifica il riposo. Ciò può portare a diverse conseguenze:

  • stanchezza e irritabilità;
  • alterazione dei cicli ormonali e del sistema endocrino;
  • rallentamento del metabolismo;
  • sovrappeso e obesità;
  • aumento del rischio cardiovascolare.

I danni per l’osservazione astronomica

Osservatorio astronomico

Infine, la luminosità eccessiva causata dall’uomo sta rendendo sempre più complessi gli studi astronomici, indispensabili per comprendere non solo l’universo, ma anche il nostro Pianeta. 

Le luci artificiali non solo nascondono le stelle all’occhio umano, ma possono rendere ciechi i grandi telescopi: si pensi alle preoccupazioni degli esperti su Starlink, la flotta di decine di migliaia di satelliti pensati per portare Internet ovunque, spesso visibili a occhio nudo per la loro elevata luminosità. In altre parole, oltre a un futuro senza stelle, si rischia di andare incontro a un domani senza innovazioni tecnologiche.

Come intervenire sull’inquinamento luminoso

Ma come intervenire sull’inquinamento luminoso, per ridurne l’impatto ambientale, senza necessariamente rinunciare a un minimo di illuminazione notturna? Gli scienziati si stanno dirigendo su tre strade diverse:

  • applicare schermature a lampioni e insegne, affinché dirigano la luce unicamente verso il basso, riducendone così la dispersione in cielo;
  • sostituire gli attuali punti di illuminazione con luci LED a spettro controllato, poiché l’evidenza sul campo specifica che le luci a basse temperature, con luce prevalentemente calda, sono meno visibili a distanza rispetto a quelle fredde;
  • prevedere sensori e timer, per regolare l’accensione delle luci solo quando necessario: ad esempio, sulle strade non troppo trafficate potrebbero attivarsi solo al passaggio di un automobile.

In definitiva, quello dell’inquinamento luminoso è un tema spesso sottovalutato, per quanto richieda invece una grande attenzione: può infatti influire negativamente su vegetali, animali e uomo, danneggiando ulteriormente un Pianeta malato.

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