Nei piatti non ci finiscono soltanto le vivande ma anche le tracce delle sostanze chimiche che rimangono dopo ogni lavaggio! Allora perché non provare il potere pulente, brillantante e profumante del limone per risparmiare a noi e all’ambiente un po’ di chimica industriale?
Detersivi e brillantanti non ecologici pesano molto sull’ambiente (specialmente i saponi che hanno un alto potere inquinante) e, se vogliamo, un pochino anche sul nostro organismo, lavaggio dopo lavaggio. Meglio, quindi, scegliere di lavare i nostri piatti utilizzando prodotti ecologici certificati o sostanze del tutto naturali come per esempio l’acido citrico o… il limone stesso. Esistono tante ricette per creare, tra le mura di casa, detergenti per i piatti a basso impatto. Eccone uno particolarmente efficace.
Per ottenere mezzo litro di detergente al limone e all’aceto si parte con il bollire 8 limoni di media dimensione fino a che non diventano molli, praticamente flaccidi. Fateli a pezzi privandoli dei semi prima di trasformarli in una poltiglia con il frullatore. Prendete la vostro pappa di limone (se vi sembra troppo ricca di residui, filtratela) e mischiatela a 800 ml di acqua, 200 ml di aceto bianco e 300g di sale fino. Portate a ebollizione il composto mescolando regolarmente fino a ottenere un liquido denso ma abbastanza fluido da venire versato in un flacone. Et voilà, il vostro detergente eco è pronto per essere utilizzato (a mano o in lavastoviglie)
Un’altra versione dello stesso detergente prevede di frullare a freddo 3 limoni (tagliati a pezzettini e privati dei semi). Filtrate il frullato e mischiatelo a 400 ml di acqua, 100 ml di aceto bianco, 1 cucchiaio di bicarbonato, 150 g di sale in un pentolino portando a ebollizione. Mescolate per una decina di minuti e poi versate il composto in un flacone.
Funzionano, lavano, persino disinfettano (senza la violenza dei battericidi). Non vi fidate? Non vi resta che provare e, se sarete soddisfatti, avrete trovato un’alternativa eco-nomica ed eco-logica alle classiche pastiglie o detergenti liquidi.
E il brillantante? Be’, il brillantante è un additivo chimico che rende luccicanti piatti e posate ma che ciclo di lavaggio dopo ciclo di lavaggio lascia sempre qualche traccia di sé nei piatti dove mangiamo. L’impiego del brillantante, nonostante gli spot televisivi dicano il contrario, non sarebbe nemmeno così indispensabile… però a chi non piace un servizio di piatti luccicante? Visto però che sarebbe meglio limitare la quantità di brillantante che ingeriamo in un anno perché non crearne uno in casa, del tutto naturale?
E anche in questo caso ci viene a dare una mano il nostro amico limone che è ricco di risorse e, specialmente, di acido citrico. Semplicemente bisogna ottenere una soluzione al 20% dell’acido. Come? 200 ml di acido citrico (facilmente reperibile in commercio) in 800 ml di acqua danno vita a un litro di brillantante assolutamente naturale e assolutamente efficace. Per credere basta provare: un cucchiaio di questa prodigiosa soluzione nella vaschetta del brillantante e vedrete.
A cosa può servire ancora il limone? Mezzo limone in lavastoviglie nel cestello delle postate e persino l’odore dell’uovo sparirà lasciando il posto alla freschezza dell’agrume che in cucina merita molta ammirazione, non c’è che dire!
5 Comments
GianLuca
25 Gennaio 2015 at 17:26ma i limoni li faccio bollire con la buccia????
tessa
25 Gennaio 2015 at 20:15si! baci
nsnnu
23 Febbraio 2015 at 7:30Ho trovato utile questa ricetta come antimuffa rispetto alla classica candeggina che,piuttosto,la ricrea.
Grazie per queste perle…
Gabriella
26 Gennaio 2017 at 19:06Tessa ciao! Come lo conservo e per quanto tempo? Grazie mille!
Tessa Gelisio
5 Febbraio 2017 at 10:55solo conservo in frigo. in una vaschetta coperta. questa quantità mi dura il giusto tempo circa 20 giorni. altrimenti lo puoi congelare nelle vaschette ghiaccio ed usare al bisogno