Mentre il mondo si interroga sul futuro del clima, il riscaldamento globale spoglia le montagne di tutto il mondo sciogliendo ghiacciai non più perenni. Accade anche sulle nostre Alpi. Nella Giornata internazionale della Montagna non posso non dedicare un post al ritiro dei ghiacciai montani, fenomeno grave e molto significativo, a maggior ragione se pensiamo che il 2014 è stato uno degli anni più caldi da quando i meteorologi monitorano il clima. Nessuno può negare che il mondo stia cambiando. Anche se ancora nessuno può dire con certezza come. Dal 1850, anno in cui si è cominciato a tenere d’occhio i ghiacciai (montani e non) del globo, a oggi si è assistito a una progressiva ritirata della calotta bianca che copre molte delle cime più importanti di tutto il mondo, dal Kilimangiaro, alle catene di Himalaya, Ande e Alpi. Le montagne sono sempre più “nude”, e molti frequentatori delle stesse Alpi potranno confermarvelo: a parte anni straordinari come il 2013 in cui le abbondanti nevicate hanno contenuto il fenomeno, le vette appaiono spesso scure, aride, senza il caratteristico manto bianco d’alta quota. Nella foto qui sopra la vetta del Cervino come appariva nell’agosto del 1960 e come appariva nello stesso mese del 2005. E’ evidente la differenza: pietrame, ghiaia e polvere dove prima un bel manto bianco rifletteva la luce del sole (Fonte NASA). Stesso fenomeno in questa foto che ritrae il ghiacciaio svizzero Aletsch dal 1979, attraverso gli anni ’80-’90 fino al 2002 a circa un secolo di distanza (fonte foto: en.wikipedia.org). La contrazione dei ghiacci perenni durante la bella stagione è un fatto fisiologico ma, specialmente negli ultimi 60 anni, il fenomeno è andato ben al di là di un naturale parziale scioglimento. Perché? Non è solo colpa del riscaldamento globale, anche se le temperature giocano un ruolo chiave visto che negli ultimi 100 anni, in Europa, la temperatura media è cresciuta di quasi 1 grado centigrado: molto più di quanto un ghiacciaio possa sopportare senza perdere metri di estensione. Anche le polveri dello smog, l’inquinamento atmosferico hanno un effetto diretto. Chi abita in Pianura padana sa bene di cosa parlo. Le Alpi si affacciano su una delle aree d’Europa con l’aria più inquinata, dove oltre 300 persone muoiono ogni anno per patologie più o meno correlabili con lo smog. Smog che non resta sempre e solo a fluttuare sulle nostre città dato che il vento lo trasporta anche in quota dove va a formare un sottile strato di sporco, una patina scura che al posto di riflettere la luce del sole come la neve attira i raggi UV, riscaldando le nevi perenni, sciogliendole. La patina dovuta all’inquinamento atmosferico si va ad unire ai detriti che il ghiacciaio trascina con sé sciogliendosi come si vede bene in questo dettaglio del ghiacciaio svizzero Aletsch: la cascata di “detriti neri” nella gola in realtà è una lingua del ghiacciaio in ritirata (foto: en.wikipedia.org). Riscaldamento globale + inquinamento = scioglimento dei ghiacci vertiginoso. Ed è un circolo vizioso perchè la roccia scura delle cime delle Alpi scoperchiate assorbe ancora più raggi solari… e così via. Siamo semplici spettatori? Il problema è grande, e prima o poi ci colpirà direttamente, anche se abitiamo a centinaia di chilometri dal più vicino ghiacciaio. I ghiacci perenni rappresentano riserve idriche irrinunciabili. Vedere le Alpi sempre più scure ogni anno è come osservare la lancetta del carburante che scende inesorabilmente, come se avessimo un buco nel serbatoio. In parte, invece, potremmo fare qualcosa. Per esempio cercare di emettere meno smog e gas serra possibili. Una pedalata o una camminata in più al posto di metterci al volante per percorrere 3-4 km fino al supermercato, per esempio, farebbero bene a cuore, polmoni tanto quanto ad atmosfera e montagne. Un consiglio, ovvio, banale forse, ma ripeterlo è un buon promemoria, anche per me stessa… Repetita iuvant dicevano i latini.
Punto di vista
franco
12 Dicembre 2014 at 16:10Pensiamo, in molti, che l’argomento non ci riguarda o no? mi sembra utile pensare che ognuno di noi può fare qualcosa. Mi piace : . . . ” Una pedalata o una camminata in più al posto di metterci al volante per percorrere 3-4 km fino al supermercato, per esempio, farebbero . . .”
tessa
12 Dicembre 2014 at 16:47si, il comportamento quotidiano di tutti è quello che crea tutti questi problemi e quindi è quello che può risolverli…