In ogni classifica ci sono i primi e gli ultimi, ma il nostro Paese per quanto riguarda l’ambiente non è spaccato in due
Tra poco Legambiente pubblicherà il XXII rapporto Ecosistema Urbano che mette in fila i 104 capoluoghi di provincia in base alle loro prestazioni ambientali.
Sono molto curiosa di vedere se è cambiato qualcosa.
Il commento dei tecnici che hanno stilato il rapporto è stato: rispetto alle città europee quelle italiane si dividono in 3 categorie, lente, lentissime, statiche. Sotto il profilo del miglioramento delle prestazioni ambientali in termini di inquinamento atmosferico, gestione idrica, depurazione e mobilità (i parametri principali presi in considerazione) il Paese è praticamente fermo.
Quindi anche i primi classificati dell’anno scorso (Verbania, Belluno, Bolzano, Trento e Pordenone) non possono cantare vittoria perché rimangono sotto gli standard ambientali accettabili sotto vari aspetti. Tuttavia rimane che in fondo alla classifica si piazzavano queste città:
94- Siracusa
95- Catania
96- Palermo
97- Vibo Valentia
98- Pescara
99- Reggio C.
100- Catanzaro
101- Messina
102- Crotone
103- Isernia
104- Agrigento
Ora, mi pare evidente che, ad eccezione di Isernia e Pescara, il fondo della classifica accolga soprattutto città del profondo Sud. E me ne rammarico enormemente visto anche il patrimonio aritistico, culturale e ambientale che questi capoluoghi si trovano a gestire e custodire.
Agrigento e Crotone, per esempio, non sono stati nemmeno in grado di fornire numeri attendibili sulla mobilità pubblica. Per non parlare di risparmio idrico e raccolta differenziata, veri e propri miraggi. Non voglio essere pessimista o disfattista ma dubito che tra un mese avremo dati tanto confortanti rispetto alle situazioni in cui si sono cacciate le ultime della classe.
Ma attenzione, la classifica di Ecosistema Urbano può essere fuorviante perché se analizziamo i livelli di inquinamento atmosferico si ribalta tutto ed è il Nord industrializzato a vincere le maglie nere. Il rapporto “Mal d’aria” sempre di Legambiente mette in ordine le città con l’aria peggiore di tutte.
1 – Frosinone
2 – Parma
3 – Venezia
4 – Padova
5 – Treviso
6 – Vicenza
7 – Terni
8 – Asti
9 – Monza
10 – Torino
Qui, a parte un paio di eccezioni con Terni e Frosinone, è il Nord a farla da padrone. La cosa parrebbe anche ovvia: più industrie pesanti più emissioni. Ma non dimentichiamo anche il traffico della pianura Padana, quello urbano e la mania dell’automobile ad ogni costo che attanaglia il Nord come il Centro e il Sud.
Questo ci dice cosa? Che in generale, in tutta la Penisola, le cose vanno male. Intendiamoci: nessuno, ma proprio nessuno, tra di noi che abita in un capoluogo, città medio-piccola, medio-grande o grande che sia si può sentire a posto. E’ tutta l’Italia a essere lenta, lentissima nei progressi a livello di cura dell’ambiente. E fino a che non cambierà il vento in queste classifiche piangeranno gli ultimi ma i primi non potranno gioire.