Presto anche in Italia automobili a biogas ottenuto dai rifiuti organici. L’energia che non t’aspetti viene dalla pattumiera.
Vi ricordate quando Doc Brown nel finale del mitico Ritorno al futuro torna dal 2015 a bordo di una Delorean volante e dotata di “Mr Fusion” il motore nucleare a rifiuti?
Beh, nel 2015 ci siamo e delle previsioni del film di Spielberg dell’89 se ne sono avverate poche. Non vedo auto volanti sfrecciare in cielo, non vedo ragazzini su skateboard senza ruote fluttuanti a un palmo da terra e nemmeno auto alimentate da energia nucleare, ma… Motori alimentati dai rifiuti sì! Di quelli se ne cominceranno a vedere, forse presto.
Che ne dite del bus nella foto qui sopra? E’ il Biobus della First West of England, una compagnia di trasporti pubblici made in UK, e alimenta il suo motore utilizzando l’energia prodotta dai rifiuti di 32.000 famiglie. Il Biobus si rifornisce in un centro specializzato nella trasformazione di rifiuti alimentari e organici umani in biometano. Ed è questa la nuova frontiera nell’utilizzo dei rifiuti organici. Non solo compost o bioliquefazione degli avanzi alimentari quindi, ma anche energia a basso costo e, si pensa, a basso impatto.
In Piemonte si sta tracciando la via italiana al biometano da rifiuti. Il 23 di gennaio scorso, a Pinerolo (To), è stato avviata, per la prima volta nel nostro Paese, la produzione di biometano da rifiuti nell’impianto dell’ACEA Pinerolese SPA, azienda impegnata da decenni nella gestione dell’umido su grande scala.
In pratica è un’ulteriore ottimizzazione del processo di produzione del compost organico nel corso del quale i batteri che decompongono l’umido producono biogas. Quel gas che per decenni è stato utilizzato per produrre energia termica ed elettrica rinnovabile adesso viene stoccato in un gasometro diventando quindi disponibile per nuove forme di utilizzo, tra le quali, appunto, l’alimentazione di motori d’auto.
Il Centro ricerche FIAT è già a buon punto nello studio delle applicazioni pratiche del biogas nel settore automotive e questo mi fa pensare che presto vedremo in circolazione auto e camion a biometano, gas a minore impatto sul clima rispetto alla benzina e al diesel. Immaginate di ottenere da milioni di tonnellate di liquami e avanzi alimentari milioni di metri cubi di biogas… Se non è ottimizzazione questa… Alcuni architetti immaginano già edifici in cui all’energia solare e geotermica si affianca quella dei biogas prodotti dalla spazzatura dei condomìni. Insomma, nel mondo delle energie rinnovabili molti stanno mettendo la testa “nella pattumiera”.
Anche qui ci sono dei però. Alcuni ambientalisti temono che la produzione di biogas possa in qualche modo spingere a una sempre maggiore produzione energetica dai rifiuti a danno della produzione di compost e del recupero di sostanze pregiate attraverso il processo di bioliquefazione degli scarti organici. E’ possibile, per carità. L’industria energetica è notoriamente ingorda e abile a catalizzare risorse. Ma in effetti non credo che sia uno scenario da temere, visto che il biogas viene prodotto, per esempio nel caso dell’ACEA, proprio nel corso del compostaggio. Quindi, semmai, è un modo ulteriore per “non buttar via niente” dell’umido.
Vedremo. Per ora posso dire che forse su qualcosa gli sceneggiatori di Ritorno al futuro avevano visto giusto: qualcuno di noi nei prossimi anni potrebbe guidare un’auto “alimentata a rifiuti”.
Vereco
21 Luglio 2016 at 9:30sicuramente il problema dei rifiuti è ingente, trovare soluzioni alternative come la combustione per creare energia per i veicoli è una buona strada da percorrere