Quando si è in giro per lavoro o magari per una passeggiata, approfittando di qualche bella giornata di sole, oppure si sta visitando una delle molte città d’arte italiane e comincia a venire sete l’acqua è sempre un’ottima soluzione. Da bravi ecocentrici dovremmo però cercare di evitare l’acquisto di bottigliette di plastica usa e getta, ma cercare di guardare verso un diverso tipo di consumo.
Ad esempio portando con sé una borraccia d’acqua, così da avere sempre a disposizione una bevanda per quando la sete chiama. Io in alcuni casi provo a portarne anche due, specialmente se so che trascorrerò diverse ore fuori casa. Eppure in alcuni casi le scorte potrebbero non bastare ed essere necessario riempire nuovamente le borracce.
Finché si seguono dei percorsi abituali è probabile che si conoscano i diversi punti acqua dove poter procedere con il “refill” delle borracce. Cosa accade però quando si è in un’altra città, magari da turisti? Difficilmente si conosceranno strade e piazze dove poter utilizzare quella che a Roma è definita “l’acqua del sindaco”.
Punti refill, come trovarli
Motivati come siamo nel cercare di ridurre al minimo la produzione di imballaggi e rifiuti in plastica, l’acquisto in corsa di bottigliette d’acqua dovrebbe essere riservato unicamente a quei luoghi dove un accesso alle risorse idriche non è consentito o ai casi estremi.
In molte città sono presenti diversi punti acqua dove potersi rifornire. Difficilmente saranno segnalati a turisti e pendolari, ma sarà necessario armarsi di inventiva e magari dotarsi di qualche nuovo strumento molto utile. Conoscendo già il proprio percorso a piedi sarà possibile anche utilizzare Google Maps o Mappe di Apple per visualizzare le strade da percorrere e verificare l’eventuale presenza di fontanelle.
Purtroppo essendo programmi finalizzati ad altro, talvolta i punti acqua potrebbero risultare coperti dalle auto o semplicemente le immagini si riveleranno non proprio aggiornate. Fortunatamente stanno uscendo fuori diverse app dedicate all’acqua pubblica, soprattutto nelle grandi città. Non soltanto elenchi, ma vere e proprie mappe capaci di guidare l’utente verso il punto di ricarica più vicino.
App per ricaricare d’acqua le borracce
Tra gli esempi di app per ricaricare d’acqua le borracce non può mancare Waidy Wow, promossa da Acea (primo operatore idrico in Italia). L’applicazione consente di individuare fino a 50.000 punti di ricarica nei vari territori gestiti (Campania, Lazio, Molise, Toscana e Umbria). Inclusa Roma, molto amata da turisti e disseminata di “nasoni” (come vengono definite storicamente dai romani le fontanelle capitoline).
Un’app molto articolata, che offre suggerimenti in merito ai percorsi da seguire, con la possibilità di scoprire angoli nascosti delle città e conoscere in anticipo distanze da percorrere e numero di punti idrici a disposizione. Utile anche per chi si sposta in bici o vuole mantenersi in forma con la corsa. Può essere installata sia su iPhone o iPad che sui dispositivi Android.
Dal nome semplice e intuitivo una seconda app, Fontanelle, che fornisce le indicazioni utili a raggiungere fino a 6.200 fontanelle presenti perlopiù nelle grandi città. Oltre 700 quelle presenti solo a Roma, mentre poco meno di 200 sono quelle disponibili a Milano e Torino. Oltre all’utilizzo dell’applicazione per la ricerca dei punti idrici gli utenti possono segnalare eventuali nuovi accessi, guasti o l’eventuale rimozione della fontanella.
Nata a Milano, ma presto estesa anche al resto d’Italia è un’altra app, dal nome molto simile alla precedente: Fontanelle.org. Da una ricerca focalizzata sulle fontanelle meneghine si è passati a una mappa capace di segnalare circa 69.000 fontanelle in tutta la Penisola. Anche qui è possibile contribuire ad aggiornare i dati a disposizione degli utenti attraverso le proprie segnalazioni.
Si è concentrata unicamente in ambito locale un’ulteriore iniziativa, il progetto “Free Aqua – Fontane di Treviso”. Come sarà facile intuire l’obiettivo dell’app è consentire l’individuazione di circa 130 fontanelle trevigiane. Tra le informazioni fornite anche dati storici, immagini e persino i risultati delle analisi svolte dall’Ars locale sull’acqua distribuita.
Le casette d’acqua
Infine c’è sempre la possibilità di utilizzare le casette dell’acqua (segnalate da alcune app indicate) per riempire le proprie borracce. Non sarà gratuito, ma il costo sarà decisamente contenuto e potremo comunque evitare la generazione di nuovi rifiuti in plastica. Le soluzioni in fondo ci sono, basta solo un po’ di volontà per dimostrare alla Terra tutta la nostra riconoscenza.
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