Bando ai cibi spazzatura, ecco i prodotti migliori
“Sua Maestà la pizza”, è il caso di dire: non molla lo scettro e rimane sempre il cibo preferito degli italiani. Ne consumiamo (sì, me compresa) circa 3 miliardi l’anno, tra cene in pizzeria e prodotti surgelati.
So che in molti storceranno il naso, ma siamo sinceri: almeno tutti una volta nella vita ne abbiamo acquistato uno. In quanti obiettivamente hanno il tempo di impastare tutto il giorno? Le pizze surgelate sono pratiche, pronte in pochi minuti, piuttosto economiche e ormai disponibili in mille varianti.
Vengono considerate uno dei peggiori junk food, si obietta spesso che i loro ingredienti siano di scarsa qualità: farine raffinate, poca (o niente) mozzarella a favore di formaggi di dubbia provenienza, miscele di oli invece del nostro extravergine, troppo sale per sopperire alla mancanza di sapore, vari additivi come amido modificato o zucchero che servono a far gonfiare velocemente l’impasto (ma che poi restano sullo stomaco come un mattone).
Questo però è vero solo in parte, perché come dicevo l’offerta è molto varia e si possono trovare dei buoni prodotti anche al supermercato; se poi la voglia di ingredienti freschi si fa sentire, potete sempre acquistare una semplice margherita e farcirla a vostro piacimento!
Queste 8 pizze sono tutte delle buone basi: scommetto che vi piaceranno.
ARTE PIZZA – Pizza Margherita integrale (€ 4,80)
Trovata nei supermercati Natura Sì: fatta a mano, con farina macinata a pietra e olio EVO italiano.
Pochi gli ingredienti, farina integrale, acqua, sale, olio e lievito per l’impasto, pomodoro, mozzarella, sale e origano per i condimenti. Materie prime biologiche.
C’è anche la versione vegana, chiamata Margherisella (€ 5,40) perché viene utilizzata la mozzarisella, alternativa vegetale al formaggio.
Croccante e saporita quella integrale, a cui basta aggiungere un filo d’olio; l’altra ha una consistenza diversa, anche cotta a lungo rimane morbida, quindi più adatta a chi preferisce l’impasto di questo tipo. È meno saporita, quindi consiglio di farcirla con olio e verdure.
COOP FiorFiore – Pizza con Mozzarella di Bufala Campana
Nel catalogo di Coop potete trovare diverse pizze, sia nella linea classica che in quella bio o la Fior fiore, dedicata ai prodotti regionali. Ed è questa che ho provato per prima: materie prime selezionate, impasto lievitato per 24 ore, cottura in forno a legna; gli ingredienti sono farina di grano tenero e di grano duro, mozzarella di bufala campana D.O.P., acqua, passata di pomodoro, pomodorini italiani, olio EVO, sale, lievito e basilico.
Molto buona. Diventa molto molto croccante come piace a me. Bella saporita, condimenti compresi.
Ne ho provata anche una della linea bio ViviVerde, la Pizza di grano Kamut margherita biologica: qui troviamo farina di kamut, mozzarella italiana, passata di pomodoro, acqua, olio di semi di girasole, sale iodato, lievito e origano, con materie prime biologiche.
Molto buona. La pasta diventa bella croccante. Il condimento è molto leggero e delicato, si può aggiungere quello che si preferisce e diventa perfetta per tutti i gusti.
L’ANTICA CUCINA – Pizza di grano kamut® con formaggio di capra (€ 5,50)
Un altro prodotto bio, con questo marchio di prodotti artigianali tipici della Romagna; producono senza lievito e con particolare attenzione alle intolleranze alimentari, perciò potete trovare anche pizze con formaggi senza lattosio.
Io ne ho provata una un po’ particolare, ma gli ingredienti sono ottimi: farina di kamut, acqua, olio EVO e sale di Cervia per l’impasto, formaggio di capra, passata di pomodoro, olio, sale e origano per la farcitura.
Non male! È abbastanza saporita, ma si può anche utilizzare come base e aggiungere quello che si vuole. La pasta non è croccante ma piacevole. Più digeribile perché senza lievito.
Un’alternativa alle pizze già pronte sono le semplici basi, come la Base per pizza di farro (€ 4,17) che ho preso io: solo farina di farro, acqua, olio EVO e sale di Cervia.
Davvero buona, diventa bella croccante e se ben farcita diventa davvero golosa.
Più BENE – Pizza senza glutine senza lievito con mozzarella senza lattosio (€ 5,99)
A proposito di intolleranze, se ne avete forse conoscete già questo marchio, in vendita anche da Natura Sì, che ha varie linee di prodotti, come quella senza lievito, quella senza lattosio o senza glutine.
Come questa pizza, adatta quindi anche ai celiaci: per l’impasto vengono usate diverse farine, come quella di riso, di grano saraceno, amido di mais, fecola di patate, e zucchero di canna e bicarbonato come lievitanti, più un addensante naturale e acido citrico; per il condimento, mozzarella senza lattosio, acqua, pomodoro, olio EVO, sale e origano. Sì, più ingredienti ma evidentemente necessari con farine senza glutine; sono comunque tutti naturali.
Il sapore non è male, è piuttosto saporita, anche se anche in questo caso è meglio aggiungere almeno olio evo e basilico fresco. La pasta anche se cotta a lungo rimane morbida.
PROBIOS – Base per pizza di farro (€ 4,77)
Ultimo marchio, sempre bio: la foto inganna un po’, si tratta di una base da farcire e non di una pizza già pronta.
Pochissimi gli ingredienti: solo farina integrale di farro, acqua, lievito naturale (da pasta madre), olio EVO e sale.
Buona! La base essendo di farro è un po’ particolare, non diventa molto croccante e il sapore è super delicato. Si sente bene la presenza delle fibre! A me piace ma non è per tutti.
Confesso: le mie preferite sono le due di Coop. Ma visto che i gusti son gusti, provatele tutte e trovate la vostra!
I contenuti di questo post non sono legati a nessun tipo di operazione commerciale.
Le aziende e i prodotti segnalati sono stati recensiti di mia iniziativa e in base ai miei gusti e valori.
Tessa Gelisio
1 Comment
Andrea Ambrosi
19 Ottobre 2017 at 19:30Ciao Tessa, fa piacere che apprezzi le pizze a marchio Coop, sono consigliere di zona Ancona e faccio fatica a convincere le persone che non è possibile fare il paragone con un hard discount, questi prodotti non possono essere paragonati a quelli prodotti non si sa dove, con delle etichette spesso fuorvianti e incomplete anche nel riciclo degli imballi. Qui mi sento rispondere spesso che la Coop è cara, ma non è così secondo me.