Tutte le sostanze dannose contenute nei prodotti in commercio
Una macchia rovina per sempre il nostro vestito preferito: un incubo!
Le pubblicità in tv però sono sempre rassicuranti: prodotti che tolgono qualunque traccia di cibo, di unto, che rimuovono le macchie secche, che sbiancano i tessuti, e il tutto in poco tempo e senza fatica. Facile cedere alla tentazione!
Personalmente non mi fido mai di quello che promette di riuscire “presto e bene”, perciò ho deciso di scoprire qualcosa di più di questi miracolosi smacchiatori.
Più o meno come gli anticalcare, sono tra i prodotti più pericolosi per la salute, sia per inalazione che per contatto; e il danno all’ambiente non è certo minore.
Come la maggior parte dei detersivi, contengono sostanze come tensioattivi non ionici (ovvero di sintesi), sequestranti di metalli pesanti, conservanti, più altre che servono proprio a garantire l’effetto smacchiante. Fino a qualche anno fa si utilizzava il perborato, composto chimico dall’azione sbiancante, poi abolito quando si è scoperto che aveva effetti dannosi sul feto se utilizzato dalle donne in gravidanza; oggi ha preso il suo posto la candeggina, certo non è così tossica, ma è uno sbiancante estremamente potente e per questo migliaia di volte più inquinante per la flora e la fauna rispetto ad altre sostanze.
Molto utilizzati anche gli sbiancanti ottici, additivi particolari che creano una specie di illusione ottica: ricoprono la macchia illuminandola, rendendola impercettibile ai nostri occhi, ma non la eliminano. E il vero problema è che a contatto con la pelle possono scatenare allergie ed eczemi, tanto che è obbligatorio riportarne la presenza in etichetta.
E a proposito di etichetta, qui inizia un altro problema: quelle riportate sulle confezioni dei detersivi non sono affatto trasparenti. Questo perché la legge lo consente, non obbligando a scrivere tutte le sostanze, o comunque non se sono presenti sotto una certa soglia, che però è sempre variabile. Di contro, proprio per il rischio che si corre maneggiando questi prodotti, dovrebbe essere usufruibile online la scheda di sicurezza, con tutti i componenti del prodotto e cosa fare in caso di contatto o ingestione; pensate ad un incidente domestico, magari che coinvolge un bambino: occorre trovare queste informazioni in fretta per poter intervenire. Ho fatto una ricerca e vi assicuro che quasi mai è così: ho fatto molta fatica a trovare tutti i componenti di questi prodotti, ma alla fine sono riuscita a mettere insieme qualcosa.
Guardate voi stessi cosa contengono gli smacchiatori tanto pubblicizzati.
ACE – Classica candeggina (€ 2,49 / 3 L)
Famosa linea di detergenti a base di candeggina che non poteva non utilizzarla anche per il bucato.
È comunque l’unico ingrediente da segnalate: per il resto contiene solo carbonato di sodio e soda caustica, che però utilizzata all’interno delle formulazioni non crea problemi né a pelle né ad ambiente.
OMINO BIANCO – Additivo totale color (€ 4,99 / 600 g)
La prima voce della composizione è Sodium carbonate peroxide, ovvero percarbonato di sodio, una sostanza naturale; ma subito dopo eccolo lì, Sodium benzene sulfonate, praticamente petrolio puro! Per il resto, Sodium silicate che non è pericoloso, profumo e subtilisina, un enzima utilizzato per potenziare gli effetti dello smacchiatore.
GREY – Sbianca & smacchia (€ 4,42 / 300 g)
Una busta da aggiungere al bucato, per togliere le macchie e ridare brillantezza ai capi ingrigiti; sul davanti della confezione dicono che è un prodotto a base di ossigeno.
Cerco gli ingredienti per verificare ma le informazioni sono un po’ vaghe: alla voce composizione c’è scritto solo “sbiancanti a base di ossigeno”. Sotto scrivono che il prodotto contiene sbiancanti ottici, profumi ed enzimi che possono causare reazioni allergiche.
Non sono riuscita a trovare la scheda di sicurezza e sapere altro…
VANISH – Oxi Action Polvere (€ 4,65 / 600 g)
Uno degli smacchiatori più famosi in commercio: non potevo non inserirlo.
Dietro la confezione leggiamo sbiancanti a base di ossigeno, seguiti da tensioattivi anionici (quasi sempre di origine vegetale) e non ionici, quindi di sintesi. Ci sono anche zeoliti, additivi per togliere la durezza dell’acqua, che però sono insolubili e finiscono quindi nella rete fognaria; infine, profumo ed enzimi.
E meno male che partecipano a Cleanright, un’iniziativa per le pulizie sostenibili!
BIO SHOUT® – Lo SciogliMacchia (€ 2,05 / 500 ml)
Di buono hanno la trasparenza: tutti i componenti sono elencati sul sito ufficiale.
In compenso, lasciano un po’ a desiderare: come scritto sulla confezione, i tensioattivi sono tutti non ionici (come ad esempio l’Ethoxylated alcohol, derivato dal petrolio). Seguono enzimi, profumo, un solvente di sintesi e due conservanti da bollino rosso: methylchloroisothiazolinone e methylisothiazolinone, tossici per gli organismi acquatici e irritanti per noi, oltre che cessori di formaldeide.
Forse il prodotto peggiore della lista!
SPUMA DI SCIAMPAGNA – OxyActive Additivo smacchiatore gel (€ 2,35 / 1 L)
Un altro caso in cui mi è stato praticamente impossibile trovare la scheda di sicurezza, perciò mi attengo alle informazioni scritte sulla confezione.
Contiene sbiancanti a base di ossigeno e tensioattivi non ionici, più altri anionici e anfoteri; alcuni di questi sono a semaforo giallo o rosso perché tossici, quindi bisognerebbe saperne qualcosa di più. Troviamo di nuovo gli sbiancanti ottici, fosfonati e profumo; i fosfonati sono dei componenti a base di fosforo, utilizzati nei detersivi perché potenziano l’efficacia, ma hanno diversi effetti negativi sulla fauna acquatica.
Se quando si acquista un cosmetico bisogna sempre leggere l’inci, qui la questione si fa più complicata perché i regolamenti dei detersivi sono diversi; quello che posso consigliarvi è di cercare sempre le schede di sicurezze e, se non le trovate facilmente, chiedete i componenti all’azienda produttrice: è un diritto dei consumatori!
Nel frattempo, per togliere le macchie provate con i rimedi naturali: acqua ossigenata e percarbonato sono gli ingredienti migliori!
N.B.: Le mie considerazioni sugli ingredienti le ho fatte alla luce di studi scientifici, opinioni di esperti di cui mi fido, fonti come il Biodizionario o i regolamenti delle certificazioni eco-biologiche.
3 Comments
Simone
28 Febbraio 2022 at 20:55Meno male che l’articolo è basato su documentazione scientifica, se non lo fosse ci sarebbero più cazzate che parole.
Giusto per fare un esempio: il benzensolfonato di sodio non è “petrolio puro”, il fatto che ci sia scritto benzene non implica che sia benzina.
In chimica basta una “piccola” modifica ad una molecola per farla diventare qualcosa di completamente diverso, per cui basare le proprie affermazioni su una piccola parte della molecola è totalmente sbagliato.
Tessa Gelisio
8 Marzo 2022 at 16:54Non ho fatto nessun riferimento a benzina e carburanti. Quella molecola è un idrocarburo, in questo senso l’ho paragonata al petrolio; è ovviamente una semplificazione, ma è per rendere comprensibile ai più, non essendo un blog di chimica!
Emiliano
27 Maggio 2022 at 16:35spiegacelo tu allora Simone cosa è bene e cosa è male visto che ne sai più di noi.