Green lifestyle

Dieta per cani e gatti: i cibi consigliati e quelli da evitare


Cosa non dovrebbe mai mancare e cosa non deve diventare un’abitudine

“Gli animali devono mangiare solo ed esclusivamente cibo per animali: guai a dar loro il nostro!”
Quante volte avete sentito questa frase? Bene, dimenticatela: è una convinzione, difficile da eradicare (specie perché ancora molto diffusa anche tra i veterinari), ma completamente falsa.

Se avete visto un bellissimo servizio realizzato qualche anno fa dalla trasmissione televisiva “Report” sul cibo industriale per animali, sapete di cosa sto parlando (e se non l’avete guardato, vi consiglio di farlo: lo trovate al link). Durante l’inchiesta è emerso che negli ultimi 10 anni la spesa degli italiani per cani e gatti è aumentata del 70%: la voce in cima alla lista, naturalmente, è il cibo, perché in questi 10 anni il settore del cibo industriale per animali ha visto una crescita continua, con un introito annuale che arriva quasi a 2 miliardi di euro. Ma chi accoglie un cane o un gatto in famiglia dovrebbe pensare solo al suo benessere, non badare certo a spese; giusto, peccato che il cibo per animali non sia necessariamente la scelta migliore, come vorrebbero farci credere, e nemmeno la più economica…
La normativa in materia non è così restrittiva come per l’alimentazione umana, anche per quanto riguarda l’etichettatura: così, molto facilmente, nel cibo industriale per animali finiscono scarti di macellazione e altre materie prime di scarsa qualità, che si pagano però a peso d’oro.

Perché la maggior parte dei veterinari allora consiglia il cibo confezionato? Non sempre sono in malafede: a volte semplicemente si sono formati ai convegni tenuti dalle principali industrie del settore, che per evidenti conflitti di interessi non possono essere del tutto obiettivi. Per fortuna però si trovano anche i professionisti che rappresentano una voce fuori dal coro: uno di essi è Paolo Girotto, veterinario omeopata esperto in alimentazione, che qui su Ecocentrica ci ha svelato anche tanti falsi miti legati ai vaccini. Lui è assolutamente favorevole ad una dieta di tipo casalingo, a base di cibo fresco, con cui iniziare a nutrire cani e gatti fin da cuccioli: gli animali, anche se domestici, dovrebbero insomma alimentarsi come i loro simili in natura. «A volte i proprietari di cani e gatti mi dicono che, appena passati al cibo casalingo, i loro animali hanno dei problemi intestinali. Se si sono sempre alimentati con quello industriale, non hanno sviluppato una flora batterica adeguata: è normale che la prima volta in cui consumano del cibo vivo e vitale il loro organismo abbia questo tipo di reazione.» Cosa si intende con “cibo vitale”? «Un alimento è vivo quando conserva intatti i suoi nutrienti, e questo può avvenire solo se ci sono pochi passaggi di lavorazione. Anche ammesso di partire da una materia prima di buona qualità, i processi industriali che avvengono ad alte temperature, la priverebbero delle principali sostanze che la compongono. E comunque il cibo confezionato non è quasi mai di buona qualità: la percentuale di proteine è bassissima (e non è attendibile perché nel calcolo si comprende la cheratina che deriva da peli, zoccoli, corna etc. che non è digeribile!), nonostante sia destinato ad animali strettamente carnivori, e per lo più si tratta di scarti di macellazione; a questo si aggiungono cereali raffinati o patate, alimenti che non forniscono nessun nutrimento a cani e gatti, utilizzati solo perché a basso costo. Il cibo industriale accumula solo grasso, non dà sostentamento né sazietà
Per non parlare di tutto quello che possono contenere: «Sono pensati per durare mesi e mesi sugli scaffali, quindi è facile immaginare la quantità di conservanti utilizzata; in più spesso vengono impiegati additivi per renderli più appetibili agli animali, o addirittura per dare loro dipendenza: per questo spesso un cane o un gatto chiedono nuovamente da mangiare poco dopo il pasto.» Inoltre, il Dott. Girotto mi conferma la legislazione a larghe maglie consente di usare per i nostri animali scarti di macellazione incommestibili per l’uomo.

CANI E GATTI: I CIBI “Sì”, CHE NON DEVONO MANCARE

Naturalmente, passare all’alimentazione casalinga non significa buttare a caso nella ciotola i nostri avanzi della tavola. Proprio come noi, anche gli animali hanno bisogno di una dieta studiata su misura, che prenda in considerazione diversi parametri: taglia, peso, età, stile di vita…
Però possiamo provare, insieme al Dott. Girotto, a indicare delle linee guida generali.

  • Carne

Foto: www.cibocanigatti.it

«Cani e gatti sono essenzialmente carnivori, quindi la base dell’alimentazione deve essere costituita soprattutto da carne e pesce, più un po’ di verdura cotta che aiuti il transito intestinale.
Per quanto riguarda il tipo di carne, in linea di massima vanno bene macinato di manzo, tacchino, faraona, anatra, quaglia; a volte si può dare anche un mix di crudo e cotto, ad esempio macinato di manzo crudo più una parte di carne bianca cotta. Dipende dall’animale, bisogna valutare caso per caso: ad esempio, se un cane vive in città e vive per lo più al chiuso in ambienti riscaldati, meglio dargli cibi meno calorici.
Per cani e gatti la dieta è sostanzialmente simile, anche se cambia la quantità: il gatto è un carnivoro al 90%, quindi necessita di più carne, sempre con un’aggiunta di verdura. Possono mangiare anche carne cruda, ma ben dosata, non in grandi quantità e non tutti i giorni.»

  • Pesce

«Pesce, carne bianca e rossa si possono anche mescolare. Sardine, alici, merluzzo, nasello, si possono lessare insieme alle verdure per 10 minuti circa, e a questa base aggiungere la carne, da scegliere anche in base al periodo: in estate meglio preferire tacchino, quaglia, anatra, mentre in inverno si può ridurre la quantità di pesce (circa il 20-30% del totale) e aggiungere sia carni bianche, sia manzo macinato, cuore, fegato o trippa.»

  • Uova

Foto: www.agrodolce.it

«Si può dare un uovo (meglio se biologico) intero, anche crudo, oppure due uova di quaglia, circa 2 volte la settimana, per quanto riguarda gli animali adulti.
I cuccioli inizialmente possono mangiare anche uova cotte, in piccola quantità: vanno abituati gradualmente.»

  • Verdure e frutta

«Per quanto riguarda la verdura, vanno preferite tutte quelle ricche di fibra, come spinaci, coste, biete, radicchio, da somministrare bollite.
La frutta non ha una vera funzione alimentare, ma se l’animale ne è particolarmente goloso, non c’è nulla di male a dargli una fettina di mela al giorno, magari come premio

 

CIBI “NO”: COSA È MEGLIO NON DARE QUOTIDIANAMENTE AI NOSTRI ANIMALI

Chiariamo subito una cosa: nonostante il terrorismo psicologico che ci viene da sempre propinato, non c’è un alimento così nocivo che anche consumato una volta sola possa essere addirittura fatale. Certo, ci sono cibi poco adatti a cani e gatti che non andrebbero dati abitualmente né fare parte della loro dieta quotidiana, ma come mi spiega Paolo Girotto «non bisogna neanche esagerare. Come diceva il famoso medico Paracelso, “è la dose che fa il veleno”. Anche un cibo non raccomandato per gli animali, occasionalmente e in minima quantità non provoca gravi conseguenze.»

Sfatato questo ennesimo falso mito, vediamo però quei cibi che sarebbe meglio non dare ai nostri animali, o almeno non troppo spesso.

  • Solanacee

Foto: www.unadonna.it

«Tutte le verdure che fanno parte di questa categoria, ma soprattutto le patate, così utilizzate nei cibi industriali. Contengono solanina, una sostanza che cani e gatti non riescono a digerire e che dà loro infiammazione all’apparato gastrointestinale.»

  • Zuccheri

«Ai cani, e ai gatti a maggior ragione, non bisognerebbe dare alimenti dolci, perché il loro organismo non è adatto per tollerare lo zucchero

  • Latticini

«I cani non hanno un enzima chiamato lattasi, ovvero quello in grado di digerire il lattosio. I latticini andrebbero dati il meno possibile, ad eccezione della ricotta che dovrebbe essere preparata solo con siero e non con latte o panna.»

  • Cereali

Foto: www.animalpedia.it

«O meglio, più che “cereali no”, cereali sì ma in quantità ridotta. Riso, polenta o pasta si possono aggiungere al pasto, ma non tutti i giorni, circa 2 volte a settimana. Attenzione soprattutto ai gatti, che non digeriscono bene i cereali: il cane li tollera meglio.»

  • Alcuni tipi di carne e pesce

«Quelli che sconsiglio nell’alimentazione quotidiana sono: maiale e affettati, perché è un tipo di cibo riscaldante, che stimola risposte infiammatorie; pollo, perché ho visto che tende a causare infiammazioni cutanee come dermatiti; tonno, perché è un pesce ricco di istamina.
Se dati occasionalmente, però, non costituiscono un problema.»

 

Inoltre, «Noi siamo abituati a dare agli animali più pasti al giorno, due o anche tre nel caso dei cuccioli, ma i carnivori dovrebbero fare ogni tanto una pausa. Bisognerebbe provare, una volta a settimana, a far saltare loro il pasto, o per lo meno a darlo in quantità ridotte, per favorire il riposo dell’apparato gastrointestinale

Insomma, il famoso “digiuno terapeutico”, di cui si parla molto per noi umani, a quanto pare non è una cattiva idea neanche per i quattro zampe!

 

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