Che meraviglia il basilico, con quella sua profumazione così intensa e con quel gusto così unico,
dolcemente pungente. Con quel colore così brillante riesce a caratterizzare tutte le ricette, in particolare
quelle estive. Del resto è il protagonista della stagione più calda, grazie alla sua innegabile versatilità in cucina perché dona freschezza e unicità a ogni piatto. Gustarlo crudo è la via più facile per godere della
sua freschezza e del suo sapore appetitoso, ma anche per sfruttare tutte le sue proprietà benefiche ad
esempio per migliorare la digestione.
Come sapete amo circondarmi di piante, e in cucina non mancano mai quelle aromatiche : sempre pronte per un tocco di sapore in più per le mie pietanze. Il basilico è di sicuro una delle la mie piante preferite, che trova posto sia in casa che in giardino, anche perché il suo profumo è un repellente naturale per le zanzare . Curarla, poi è facile, basta seguire qualche regola di base così da assicurargli una crescita sana e rigogliosa.
Basilico, storia e provenienza
Si chiama Ocimum basilicum anche se tutti lo conosciamo tutti come basilico, è una pianta aromatica
annuale e parte integrante della famiglia delle Lamiacee. Nonostante sia la protagonista indiscussa della
zona Mediterranea, le sue origini rimandano all’India e all’Asia dove ancora oggi è molto impiegata.
Elegante, profumata, dall’aroma importante, il basilico è una vera pianta reale, non a caso il suo nome
significa “pianta regale, maestosa“. Del resto il basilico è il re dalla cucina, un ruolo importante per una
pianta che, pensate un po’, un tempo era considerata parte integrante della superstizione.
Nell’antica Grecia e in Egitto, ad esempio, veniva impiegata nei rituali legati all’imbalsamazione come buon auspicio per l’aldilà. Cinesi e Arabi la utilizzavano come rimedio medico, i crociati la spargevano all’interno delle navi per allontanare gli insetti. Ma la cosa più incredibile è che, al basilico, era legata una simbologia di odio e sfortuna, e anche diabolica. Di sicuro la nostra amica è riuscita a sopravvivere a queste nomee negative per trovare, finalmente, la giusta collocazione sul trono sia della cucina che dei rimedi popolari.
Basilico, come si annaffia
Il basilico cresce perfettamente quando le temperature sono calde e le giornate soleggiate, tra i 20° e i 25° mentre teme le temperature invernali. Il basilico germoglia in primavera, cresce e diventa rigoglioso in estate e appassisce durante l’autunno.
Si trapianta o si semina durante i mesi che vanno da marzo a maggio, e si può coltivare direttamente nel terreno oppure nei vasi più classici posizionandoli al sole, utilizzando un terriccio ben drenato, fertile. Che sia terrazzo, balcone o in cucina, ciò che conta è che assorba il più possibile il calore dei raggi del sole, evitando però la luce diretta per una migliore longevità.
Ama molto l’acqua, per questo va annaffiato massimo 3 volte alla settimana, così da mantenere il terriccio
sempre umido ma evitando i ristagni. Le ore migliori per annaffiare sono quelle del mattino presto o la sera, tastando sempre il terreno con le dita per verificarne la consistenza, ad esempio se appare morbido e umido si può spostare al giorno successivo l’appuntamento con l’innaffiatoio.
Concime e raccolta
Un po’ di nutrimento farà bene al nostro basilico, meglio ancora se con del concime organico e naturale da aggiungere magari ogni due settimane o una volta al mese, monitorandone la crescita. Questo permette al terreno di rilasciare il giusto nutrimento così che radici, stelo e foglie crescano sane e forti. Evitando di spruzzarlo direttamente sulla pianta e sulle foglie stesse.
Quando è pronto si può raccogliere, ovvero quando il basilico è alto almeno 15 massimo 20 centimetri si
possono prelevare con le forbici le foglie in cima. Nel dettaglio quelle che vengono definite apicali, le
quattro in cima allo stelo. Rimuoverle appena sopra il nodo stimolerà la crescita di nuovi getti, sempre
sani e brillanti. Ma attenzione alle foglie malate o ingiallite, vanno tolte così da preservare la salute della
piantina. Inoltre, il basilico produce dei delicati fiorellini, per evitarne la formazione è meglio tagliarli
appena si formano così da spingere la pianta a creare nuove foglie e steli.
Basilico e sopravvivenza
Arriviamo alle note dolenti, nonostante sia una pianta perenne il basilico non riesce a sopravvivere alle
temperature invernali, in particolare se vive in giardino. Durante il periodo autunnale tende ad appassire
naturalmente, per questo lo si può spostare in casa dove la temperatura è gradevole e calda. Basta
posizionarlo in una zona illuminata, magari sul davanzale, ma lontano da correnti d’aria fredda.
Continuando a innaffiare il terreno e a concimarlo in base alla necessità dello stesso.
E se invece volete replicare la vostra piantina potete raccogliere i semi. Come? Basta far germogliare i fiori, per poi tagliarli a maturazione lasciandoli seccare. Quando sono marroni si possono intravedere dei piccoli semini neri che si recuperano, semplicemente, strofinando i fiori tra le dita. I semi si conservano in un sacchetto di carta, da lasciare in un vaso di vetro fino alla prossima primavera.
Avete visto quanto è facile curare il basilico? Ciò che conta è cercare di mantenerlo sempre idrato evitando che i parassiti lo colpiscano. Proteggendolo anche durante la stagione più fredda, così da poter utilizzare le sue foglie per pietanze sempre gustose e fresche.
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