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Così gli animali ci salvano: le specie che possono diagnosticare malattie


Tessa Gelisio, animali: Jack e Viola

Avreste mai detto che gli animali possono salvarci, diagnosticando patologie con largo anticipo rispetto alla diagnosi medica? Proprio così, è ciò che dimostrano diverse ricerche nel corso degli ultimi decenni: varie specie, tra cui anche alcuni animali da compagnia, possono fare affidamento sul loro eccellente olfatto per identificare modifiche impercettibili al nostro organismo.

Certo, si tratta di esemplari che devono essere opportunamente addestrati per poter riconoscere malattie – anche molto gravi – ai primi stadi. Ma, una volta superato il training, si rivelano decisamente efficaci, con un tasso di affidabilità spesso prossimo al 90%. Ma quali sono le specie più adatte a questo scopo e quali malattie possono rivelare?

Cani, maestri della diagnosi

Olfatto dei cani contro le malattie

ncora una volta, i cani si dimostrano fedelissimi e indispensabili compagni dell’uomo. È proprio questa specie, infatti, che sta confermando le più elevate capacità nella diagnosi veloce delle più svariate malattie. Ed alcuni hanno già fatto il loro ingresso in corsia, con programmi pilota avviati in tutta Europa e anche negli Stati Uniti. D’altronde, questi animali possono approfittare di un olfatto 10.000 volte più potente rispetto a quello umano, non stupisce quindi possano rilevare anche variazioni minime nel nostro organismo.

Cani e identificazione del diabete

Diverse ricerche, così come numerosi test sul campo, hanno confermato la capacità dei cani di riconoscere sia il diabete che di predire i cali glicemici nei loro proprietari, ovviamente dopo un opportuno training.

Nel primo caso, questi animali sono in grado di capire se una persona soffra di diabete, anche nei primissimi stadi, semplicemente annusando un campione di urina. Per la rilevazione dei cali glicemici – che, se non prontamente rilevati, possono anche avere conseguenze gravissime – i cani possono identificare anche variazioni minime dell’odore tipico di una persona, non riconoscibili dall’olfatto umano. Possono quindi allertare per tempo il proprietario che, in questo modo, può assumere i necessari farmaci prima che la crisi glicemica si verifichi.

Fido per la diagnosi precoce dei tumori

Gli amici cani potrebbero essere anche essenziali per la diagnosi precoce di molti tumori, così da permettere un intervento tempestivo ed evitare le conseguenze più nefaste di neoplasie che, purtroppo, colpiscono sempre più persone.

Ad esempio, questi animali si sono dimostrati decisamente efficaci nell’identificare i primi stadi del tumore alla vescica, semplicemente annusando dei campioni di urina. Gli studi condotti mostrano un’affidabilità che può raggiungere anche il 95%, accelerando di molto la diagnosi precoce. Non è però tutto, poiché i cani si sono rivelati anche degli indispensabili alleati nell’identificazione del tumore al seno, del cancro alla prostata, dei tumori al cervello e molti altri ancora.


Seppur in remoti casi, questi animali sono riusciti ad allertare i proprietari anche senza uno specifico training: dimostrando una certa insistenza verso alcune parti del corpo – ad esempio, abbaiando o toccando compulsivamente la zona con le zampe – hanno sollevato legittimi dubbi nei proprietari che, dopo essersi sottoposti a diagnosi mediche, hanno scoperto di soffrire di tumore.

Cani e patologie neurologiche e neurodegenerative

Lo studio delle capacità olfattive dei cani in ambito medico è cominciato da pochi anni, eppure i risultati sono già eccellenti. Ad esempio, nel campo delle patologie neurologiche e neurodegenerative.

Infatti, se opportunamente addestrati, possono anticipare le crisi epilettiche dei loro proprietari, segnalandolo con le zampe o con appositi versi, affinché la persona si metta in posizione di sicurezza o assuma gli appositi farmaci. Ancora, possono diagnosticare con larghissimo anticipo la comparsa di sindromi come il Parkinson e l’Alzheimer, identificare possibili conseguenze neurologiche dovute alla malaria, così come anche infezioni batteriche all’encefalo che, se non prese in tempo, potrebbero evolvere in meningite. Il tutto grazie al loro straordinario olfatto.

Topi e api contro tubercolosi e cancro ai polmoni

Api contro le malattie

La tubercolosi è una malattia ancora molto diffusa, soprattutto nei Paesi meno sviluppati del mondo. Nel 2021, ad esempio, più di 10 milioni di persone hanno sviluppato questa patologia e la diagnosi precoce si rivela, pertanto, indispensabile. Un aiuto, però, potrebbe arrivare dai topi.

I ratti giganti africani, già conosciuti per il progetto APOPO per l’identificazione delle mine antiuomo in Africa, hanno dimostrato una spiccata capacità nell’identificare la tubercolosi in campioni di saliva umana, il tutto in pochissimi minuti. Ora sono al vaglio progetti per capire come impiegarli proprio nel Continente Africano, dove l’accesso alle indagini di laboratorio spesso è difficile.

Non è di certo un segreto: le api sono molto sensibili all’ambiente in cui sono inserite, tanto che vengono considerate delle vere e proprie sentinelle dell’inquinamento. Di recente, alcuni studi hanno confermato la loro capacità di identificare patologie umane, poiché sensibili alle modifiche che possono verificarsi a livello molecolare sulla respirazione umana. In particolare, le api mellifere si sono rivelate eccellenti nel rilevare:

Ma come hanno fatto i ricercatori ad addestrare le api? Tramite un sistema di ricompense con soluzioni zuccherine: quando l’ape identifica la possibile patologia, si ferma sul campione e sfrega le zampe anteriori, in attesa del premio. L’affidabilità? Molto alta, dal 70 al 90%.

Formiche e vermi contro i tumori

Animali che riconoscono malattie: formiche

hi avrebbe mai detto che le classiche formiche europee, quelle piccole e nere, fossero formidabili nell’identificare il tumore al seno? Una ricerca ha dimostrato che, mettendo le formiche vicino a campioni di urina da donatrici sane e altre affette da tumore, le formiche tendono a raggrupparsi vicino ai campioni contaminati.

Nel frattempo, il Caenorhabditis elegans – un minuscolo verme nematode tipico del suolo nei Paesi temperati – può essere addestrato per riconoscere sia il tumore al pancreas che alla mammella a livello molecolare, tanto che potrebbe diventare un valido alleato nelle analisi di laboratorio.

E i gatti possono diagnosticare malattie?

Gatti e malattie

E i gatti sono in grado di diagnosticare malattie? Sembra che i felini domestici, pur approfittando di un olfatto meno sviluppato rispetto a quello dei cani, possano identificare varie patologie, al pari degli animali di cui vi ho già parlato. Non a caso, tutti avranno sentito la storia di quel gatto che, posizionandosi di fronte al letto di alcuni pazienti in un ospedale statunitense, riusciva a predirne la morte di qualche giorno. O, ancora, di vari gatti che hanno diagnosticato il tumore al seno di molte proprietarie, toccando la parte colpita e miagolando insistentemente.

Il problema dei gatti, tuttavia, sta nella loro difficoltà di addestramento. Non sempre si dimostrano collaborativi e, pertanto, i ricercatori si stanno concentrando su specie decisamente più semplici da sottoporre a training. Eppure, sebbene non siano dei campioni di diagnosi, potrebbero esserlo di cura: alcuni studi hanno dimostrato che le fusa dei gatti, grazie alla loro frequenza sonora, possono essere d’aiuto sia per alcune patologie cardiache che per accelerare la guarigione di problematiche ossee.

Da sempre gli animali aiutano l’uomo in tantissimi modi e ora sappiamo che ci fanno anche vivere più a lungo. Dovremmo imparare a rispettarli e a proteggerli, perché sono i nostri migliori alleati!

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