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Dormire green: come creare una stanza da letto ecosostenibile


Tessa Gelisio, dormire green

Realizzare una stanza da letto ecosostenibile non solo è un’ottima idea per ridurre il proprio impatto ambientale, ma anche una soluzione perfetta per un dormire green che sia benefico per la salute. Infatti, diversi studi dimostrano che il riposo in ambienti ricchi di elementi naturali, e privi di contaminanti ambientali, migliora sia la qualità dello stesso sonno che il benessere respiratorio. Ma quali sono i consigli per realizzare una camera da letto completamente sostenibile?

Scegliere letti e mobili ecosostenibili

Il primo passo per realizzare una stanza green, per un riposo davvero salutare, è scegliere con grande attenzione letti e mobili. Dovranno infatti essere realizzati in materiali il più possibile sostenibili, preferibilmente senza rifiniture e vernici potenzialmente tossiche, sia per l’ambiente che per la salute.

Solo legno certificato

Letto in legno certificato

Innanzitutto, è indispensabile scegliere mobili e letti in legno. Eppure, non è sufficiente scegliere un legno qualsiasi, è necessario che sia certificato: deve infatti provenire da foreste gestite in modo sostenibile, affinché non contribuisca alla sempre più preoccupante deforestazione.

Sono principalmente due le certificazioni che, di norma, i produttori elencano tra le note dei loro prodotti:

  • la FSC, o Forest Stewardship Council;
  • la PEFC, il Programme for the Endorsement of Forest Certification.

Entrambe assicurano che il legno impiegato per la produzione di mobili, elementi in cartone o carta rispettino i più elevati standard sociali, ambientali ed economici, ovvero nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori impiegati lungo tutta la filiera. Eppure, niente legno tropicale, anche se certificato.

È poi importante verificare che le vernici eventualmente impiegate sul legno siano del tutto naturali e a base d’acqua, poiché le alternative a base chimica possono rappresentare una delle principali fonti di emissione domestica dei COV, ovvero dei composti organici volatili.

Non è però tutto. Uno studio pubblicato nel 2023, relativo all’impiego di legno naturale per la camera da letto, conferma che i materiali a basso rilascio di inquinanti non sono migliorano la qualità del sonno, ma riducono enormemente il rischio di sviluppare disturbi respiratori oppure allergici.

Strutture a incastro e rifiniture ecologiche

Dormire green, legno naturale

Oltre alla scelta di legno certificato, è necessario prestare attenzione alla configurazione della stessa mobilia. È infatti utile scegliere strutture con montaggio a incastro, oppure con il ricorso a viti o chiodi in acciaio inox, rispetto ad alternative che presentano collanti di tipo vinilico o di altra tipologia. Anche in questo caso, il rischio maggiore è infatti che possano contribuire al rilascio nell’ambiente domestico di composti organici volatili. 

Lo stesso discorso vale anche per le rifiniture, come copri-angoli, tessuti, maniglie per sportelli o cassetti: preferire legno, acciaio e alluminio, meglio se non trattati con vernici tossiche, che potrebbero sempre contribuire a rendere l’aria domestica poco salubre.

Pareti ecologiche per dormire green

Dormire green, vernici naturali

Oltre ai mobili, un altro fattore da prendere in considerazione per realizzare una stanza da letto ecosostenibile è la rifinitura delle pareti.

Come visto nei paragrafi precedenti, il rischio maggiore è quello di esporsi costantemente ai COV che, oltre a influenzare l’apparato respiratorio, possono nel lungo periodo danneggiare anche il sistema endocrino. Per questa ragione, bisogna procedere scegliendo:

  • unicamente vernici ecologiche, a base d’acqua e pensate per non rilasciare nel tempo alcuna sostanza tossica. Sono disponibili in una grande varietà di colori e non presentano solventi dannosi per la salute o l’ambiente, costano un po’ di più ma per la salute…;
  • carta da parati sostenibile, realizzata in materiali riciclati oppure fibre vegetali organiche, ad esempio la carta di recupero, il sughero oppure le fibre di bambù. Attenzione, però, ai collanti: solo sostanze e adesivi a basso impatto ambientale e, soprattutto, privi di sostanze dannose per la salute. Ad esempio, in commercio vi sono paste adesive biologiche per carta da parati, di derivazione completamente naturale.

È utile ribadire che eventuali adesivi dovranno sempre essere ecologici e privi di solventi, così da ridurre al minimo l’esposizione di sostanze dannose. Oltre ai già citati COV, i collanti sono spesso ricchi di ritardanti di fiamma bromurati, sempre responsabili di possibili effetti endocrini sull’organismo.

Tessili e materassi senza rischi

Dormire green, coperte organiche

Ovviamente, in una stanza da letto che si rispetti non possono mancare materassi e tessili, sempre da scegliere con un occhio di riguardo alla sostenibilità.

Per materassi e cuscini, si può procedere scegliendo materiali a basso impatto come il lattice naturale o, ancora, il memory foam riciclato. Per un approccio ancora più naturale, si può procedere con la lana rigenerata, ovvero recuperata sia da scarti di produzione che post-consumo. Risultano più traspiranti e anallergici rispetto ai materassi tradizionali in schiuma sintetica e, ancora, raramente rilasciano nell’ambiente contaminanti.

Per in tessili – dalle lenzuola alle federe, passando per coperte e tende – via libera alle fibre vegetali, purché certificate oppure rigenerate. Nessun limite, quindi, a cotone organico o biologico, lino certificato e canapa. Per i piumoni, si può optare per la naturale piuma d’oca, purché recuperata post-consumo.

Piante e illuminazione per la stanza da letto

Pothos per la camera da letto

Infine, per completare la propria camera da letto sostenibile, non deve mancare un tocco di verde con le giuste piante, così come una gestione attenta dell’energia.

Alcune piante, come la Sansevieria – o lingua di suocera – e l’Aloe vera, sono note per produrre ossigeno anche di notte, purificando l’aria e migliorando la qualità del sonno.

In linea generale, è semutile tenere in camera delle piante dal noto potenziale di riduzione degli inquinanti domestici, dalla formaldeide al benzene, come la dracena, il pothos, le felci e molte altre ancora. Se non si tratta delle già citate piante che emettono ossigeno anche di note, non bisognerà però abbondare: la maggior parte rilascia anidride carbonica che potrebbe disturbare il sonno, anche se l’emissione è solitamente minima.

Per l’illuminazione, invece, è sufficiente orientarsi sulle lampadine LED, che garantiscono il minor consumo possibile e, fatto non meno importante, una grande durata nel tempo. È però bene prestare attenzione alla temperatura del colore: le lampade più fredde potrebbero rendere più complesso il sonno, per via dell’influsso della luce blu sul naturale ciclo della serotonina, mentre quelle calde conciliano il riposo.

In definitiva, realizzare una stanza completamente ecosostenibile è molto semplice: basta scegliere i materiali giusti e, soprattutto, ridurre il più possibile i consumi energetici.

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