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Una scelta che cambia di sana pianta il guardaroba


La canapa un meraviglioso tessuto eco per i capi confortevoli ed eleganti

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Guardate qua che tessuto! Mi sta bene vero? Morbido, mi scende addosso come una fresca seconda pelle. Provate a indovinare di che tessuto si tratta.

Cotone? Lino? No… Canapa.  E’ fibra di canapa, morbida, calda in queste fresche sere di maggio, fresca in queste calde giornate di maggio: la fibra di canapa è termostatica, anzi “naturalmente coibentante” come dice Ekrù che l’ha tessuta e alla quale ha dedicato una linea, Kanva.rù (che conta anche capi in cotone bio certificato). E pensare che l’Italia era una delle principali produttrici di questa pianta fino agli anni ’50. Poi Cannabis sativa da un lato è diventata meno remunerativa del cotone e dall’altro ha subito dalla metà degli anni ’70 fortissime limitazioni dovute allo spaccio di mariujana, nome corrente per le varietà di canapa ad alto contenuto di THC (il TetraIdro-Cannabinolo, il principio attivo stupefacente). Oggi la canapa sta tornado alla ribalta sia nel campo tessile, sia nel campo della prodizione di carta, sia nel campo alimentare. Semplicemente, sotto stretto controllo, se ne usano varietà a bassissima concentrazione di THC. Perché è tornata conveniente? Perché è una coltura a basso impatto rispetto al cotone, perché è rinnovabile e perché non richiede enormi investimenti di partenza: è una pianta robusta che non richiede pesticidi, cresce come “un’erbaccia”, così, naturalmente. E’ una coltivazione a basso consumo d’acqua che non solo non danneggia l’ambiente ma addirittura arricchisce il terreno su cui cresce.

Mettiamola così: se si fosse piantata la canapa in Kazhakistan al posto del cotone, il mare di Aral non sarebbe stato prosciugato come una pozzanghera da una delle monocolture più idrovore del pianeta. La canapa non conosce il senso di termini come OGM o “allergia da contatto”. Tant’è che la fibra di canapa compone un tessuto consigliato per pelli sensibili come quelle dei bambini o degli anziani: filtra il 95% dei raggi uv, non favorisce la proliferazione dei batteri prevenendo la sudorazione ed effettua persino un micromassaggio, toccasana per i piccoli vasi sanguigni della pelle. E poi, se è lavorata bene è anche bella da vedere, elegante e naturale, anzi, elegante perché naturale.

La bellezza del tessuto e le sue caratteristiche oltre alla sua eco-sostenibilità spinto un laboratorio artigianale come Ekrù (che punta da sempre su materiali green per creare le sue linee di abbigliamento) a esplorare le possibilità della canapa.

Se voleste esplorare le linee di Ekrù vi consiglio di visitare www.Ekrù.com in cui potrete sbirciare le creazioni di questo laboratorio artigianale che nasce a Vigevano e in cui vengono sperimentate combinazioni di tessuti naturali di vario tipo, tutti a basso impatto per l’ambiente e chi li indossa.

Per scoprire la linea Kanva.ru invece vi consiglio di vistare www.kanvaru.com

 

 

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