A cani e gatti il cibo industriale non fa bene. Il perché nell’esperienza sul campo di un veterinario
Dopo che Report ha mostrato al grande pubblico il mondo terribile e meschino che si nasconde dietro alle pappe per animali , dopo aver rilanciato qui su Ecocentrica i contenuti de Il libro nero dei veterinari, ho deciso di continuare a fare la mia parte intervistando il dottor Paolo Girotto, veterinario omeopata.
CIBO VITALE VS INDUSTRIALE
Al dottor Girotto ho fatto la domanda più ovvia e naturale di tutte: cosa devono mangiare i nostri amici a quattro zampe?
PG: “Cani e gatti hanno bisogno essenzialmente di cibo vario e soprattutto vitale, un termine che rispecchia un concetto che la veterinaria “ufficiale” fa fatica a recepire in quanto non esiste, al momento, un modo per misurare la vitalità di un alimento.
Per capirci: un alimento prodotto naturalmente e processato naturalmente conserva la propria vitalità ossia la pienezza di nutrienti in esso contenuti. Meno passaggi di lavorazione intercorrono tra l’origine del prodotto e la sua ingestione, più il prodotto è vitale. Per questo è fondamentale dare ai nostri animali cibo casalingo.”
T: “Ma esistono dei cibi industriali validi?”
PG: “No. Prendiamo i croccantini biologici per cani e gatti. In ipotesi, partiamo da una materia prima bio, di almeno buona qualità. Ma il processo industriale la depaupera completamente a causa della denaturazione delle proteine contenute nel prodotto attraverso passaggi in autoclave a 70-80° e la filtrazione ed estrazione dei grassi. Quello che ne risulta, il croccantino, deve essere per forza arricchito con una gran quantità di additivi e conservanti. Di fatto, per quanto buona possa essere la materia prima, l’alimento che esce dal processo industriale è un alimento morto, privato di buona parte delle sue proprietà nutritive. Senza additivi per renderli “gradevoli” il nostro cane o il nostro gatto non mangerebbero mai un croccantino. Ma parliamoci chiaro: gli scarti della macellazione destinati alla produzione di cibo industriale animale, sia bio sia convenzionale, sono già di per sé poveri di nutrienti utili.
T: “Lo stesso discorso vale anche per l’umido?”
PG: “L’umido è paradossalmente peggio dei croccantini. Per preparare i bocconcini, nel caso delle marche più scadenti, non si utilizza altro che una farina di carne mantenuta umida nelle bustine o nelle scatolette. Il problema è che vengono mantenuti umidi a temperatura ambiente sugli scaffali dei negozi e magazzini, per mesi e anni! Questo lungo periodo di giacenza non fa altro che privare il cibo della propria vitalità. Senza considerare il carico di conservanti che l’umido si porta appresso e sostanze cancerogene vietate per gli umani come il glicole proprilenico. Purtroppo non esiste una legislazione specifica che regolamenti gli ingredienti ammessi nei prodotti alimentari destinati agli animali. Non parliamo poi della composizione di questi cibi… La quantità di proteine animali presenti è quasi sempre bassissima e stiamo parlando di animali carnivori.”
IL TEST
T: “Il passaggio da cibo industriale a cibo “vitale” dà risultati evidenti? E in quanto tempo?”
PG: “Per capire quanto per i nostri animali sia importante nutrirsi di prodotti freschi e vitali piuttosto che con alimenti industriali consiglio ai padroni dei miei pazienti di provare a cambiare alimentazione per un solo mese. Si passa spesso da un animale con pelo opaco, forforoso e untuoso, scarsa vivacità, che urina frequentemente, magari con dermatiti e allergie di vario grado, a volte molto gravi a un animale con pelo lucente, non forforoso, un comportamento più etologicamente corretto con un ritrovato equilibrio e pochissimi fenomeni di allergia. In animali che si nutrono esclusivamente di cibo industriale, tra le altre cose, è più frequente la terribile la torsione gastrica. Dopo un mese di dieta fresca vitale e correttamente bilanciata i risultati si vedono.”
*: la denaturazione delle proteine avviene a temperature superiori ai 70° quando le catene molecolari vengono modificate dalla temperatura. Le proteine denaturate sono di difficile se non impossibile assimilazione da parte degli animali.
3 Comments
diego peano
13 Gennaio 2016 at 16:53Io nutro il mio Alaskan Malamute con pollo e tacchino bolliti e verdure e cereali vari miglio riso piselli carote etc. da anni e sta benissimo!!!
Tessa Gelisio
14 Gennaio 2016 at 17:01PERFETTO!!! cane fortunato…. ps il vet consiglia di variare il +possibile tipo di carne! e + pesce
baci
diego peano
13 Gennaio 2016 at 16:54Il consiglio del veterinario è giustissimo!!!