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Anticalcare: un prodotto da evitare


Tessa Gelisio, anticalcare

Avreste mai detto che l’anticalcare è uno di quei prodotti da evitare per le pulizie domestiche? Eppure, si tratta di una soluzione che non manca mai nelle dotazioni di casa, anche perché il calcare è uno dei problemi più difficili da risolvere: è la causa di antiestetiche macchie su rubinetti e pentole, rende poco morbido il bucato e, come se non bastasse, rovina elettrodomestici come la lavatrice, la lavastoviglie e il ferro da stiro. 

Perché, tuttavia, non dovremmo utilizzare gli anticalcare chimici, quelli che troviamo nella grande distribuzione? La risposta è molto semplice: poiché contengono composti non solo nocivi per la nostra salute, ma anche dannosi per l’ambiente. Ho perciò deciso di sintetizzare per voi i dubbi più frequenti sugli anticalcare di sintesi, andando anche a controllare la loro composizione.

Anticalcare: come funziona e pericolosità

A tutti sarà capitato di notare incrostazioni di calcare sulle più svariate superfici della casa, dalla rubinetteria ai sanitari, passando per lavelli, cestelli della lavatrice e molto altro ancora. Perché si forma? 

Normalmente, l’acqua che arriva alle nostre abitazioni contiene diversi sali minerali: fra i tanti, anche dei sali di calcio, di cui l’acqua si arricchisce a contatto con le rocce nel suo sgorgare in natura. Quando l’acqua viene portata ad alte temperature, come spesso accade per le necessità domestiche, il carbonato di calcio si deposita sulle superfici con cui entra a contatto, portando alla formazione di un sedimento solido e molto resistente, appunto il calcare. Più l’acqua è ricca di sali di calcio, più è considerata “dura”.

Per sciogliere il calcare in pochi secondi, gli anticalcare chimici contengono degli acidi dall’azione corrosiva: in particolare, prevedono una composizione con sostanze come l’acido cloridrico che, interagendo con la porzione alcalina del calcare, ne modifica la struttura trasformandolo in un sale solubile in acqua. In altre parole, “sciolgono” il calcare facilitandone il distacco dalle superfici.

Sebbene molto efficaci, gli anticalcare di sintesi non sono però fra i prodotti per la pulizia fra i più amici della salute e dell’ambiente. I composti più diffusi sono l’acido cloridrico, l’acido muriatico e l’acido fosforico: tutte sostanze note poiché irritanti, soprattutto per inalazione. L’esposizione a grandi quantità, oppure continuativa nel tempo, può essere alla base di disturbi respiratori, mucose irritate, nausea, vertigini e problematiche dermatologiche. Allo stesso tempo, si tratta di sostanze altamente inquinanti, soprattutto per gli ecosistemi marini: raggiungendo i corsi d’acqua tramite gli scarichi, possono inibire il normale sviluppo delle specie vegetali, alterare le capacità di riproduzione della fauna ittica e causarne la morte.

Cosa contengono gli anticalcare commerciali

Allo scopo di verificare a quali sostanze prestare attenzione, ho deciso di controllare la composizione degli anticalcare chimici più famosi sul mercato. Attenzione, però, poiché non è sufficiente controllare l’etichetta sui flaconi: a differenza dei cosmetici, dove l’intera lista d’ingredienti deve essere specificata, per i detergenti le definizioni sono ben più generiche. Nella maggior parte dei casi, occorre verificare la composizione completa sul sito del produttore e, purtroppo, a volte non è disponibile nemmeno online.

Viakal classico spray: un anticalcare molto diffuso

Anticalcare Viakal

Viakal certamente uno degli anticalcari più diffusi, come specifica anche lo stesso produttore sul suo sito ufficiale, dove è disponibile anche la composizione completa. È a base di acido formico, un composto di origine naturale e dalla facile degradazione in acqua, a cui si aggiunge l’azione dell’ottimo acido citrico. Tuttavia, due ingredienti – l’Hexyl Cinnamal e il Benzyl Salicylate – richiedono qualche attenzione in più, così come evidenzia l’EcoBioDizionario: si tratta infatti di allergeni del profumo. Ancora, il Sodium xylenesulfonate è biodegradabile solo aerobicamente.

CIF Anticalcare Aceto e Eucalipto: la nuova linea GreenActive

Anticalcare CiF Aceto ed Eucalipto

Anche CIF rappresenta un nome molto noto di detergenti per la casa e, di recente, il classico anticalcare è stato proposto con una nuova formulazione, a base di aceto e eucalipto. Il nome GreenActive suggerisce la presenza di ingredienti naturali, come appunto aceto ed eucalipto, ma la formulazione è completamente green?

Dalla composizione presente sul sito di Unilever, notiamo una buona presenza di ingredienti biodegradabili, fatta eccezione per i fosfonati (Phosphonates), dei sequestranti scarsamente biodegradabili aerobicamente e non biodegradabili anaerobicamente. Il Linalool è invece un allergizzante del profumo e il colorante CI 42051 è poco biodegradabile.

Smac Scioglicalcare Gel, dal calcare alla ruggine

Smac Sgioglicalcare

Altro prodotto molto diffuso, Smac Scioglicalcare richiede attenzione per l’uso poiché contiene sostanze irritanti e ustionanti per la pelle, così come riportato in etichetta. La composizione prevede infatti acido solfammico che, oltre a essere irritante, è anche dannoso per gli ambienti acquatici. È quindi necessario attenersi alle indicazioni riportate in etichetta sull’uso corretto, così da minimizzarne i rischi.

Felce Azzurra Detergente Multiuso Anticalcare: la composizione

Felce Azzurra, Anticalcare Bagno

Felce Azzurra è un marchio decisamente conosciuto per i prodotti destinati al bucato, ma presenta anche una linea dedicata alla pulizia della casa. L’anticalcare multiuso, stando alla composizione completa disponibile sul sito ufficiale, contiene acido fosforico e acido citrico come principi attivi principali. Mentre l’acido citrico non presenta problematiche ambientali o di salute, quello fosforico è purtroppo uno dei più diffusi inquinanti.

ACE Bagno Brillante: anticalcare senza candeggina

ACE Anticalcare Bagno

ACE è un marchio molto conosciuto per i suoi prodotti a base di candeggina. Per la sua linea anticalcare, tuttavia, questo ingrediente non è utilizzato. Ne sono però presenti altri, in particolare l’acido formico e l’acido citrico, fortunatamente biodegradabili, ma anche il 2-Propylheptanol ethoxylate, un tensioattivo non ionico di cui non si conosce la biodegradabilità anaerobica. Presenta  anche co-polimeri vinilici, quindi di origine plastica.

Acido citrico: l’alternativa economica ed ecologica

Acido citrico, anticalcare

Non tutti sanno che esiste un composto economico ed ecologico molto efficace sul calcare: l’acido citrico. Sebbene non abbia particolari proprietà preventive per prevenire la formazione delle calcificazioni sulle superfici, ne facilita lo scioglimento grazie alle sue proprietà acide. E per ottenere un efficace anticalcare fai-da-te è sufficiente seguire questa ricetta: basta scioglierne 150 grammi in un litro d’acqua e, con un erogatore spray, spruzzarlo sulle superfici da trattare, lasciando agire per qualche minuto e poi asciugare.

In definitiva, eliminare il calcare senza danneggiare l’ambiente ed esporsi a rischi per la salute è facile, economico ed efficace!

Le mie considerazioni sugli ingredienti le ho fatte alla luce di studi scientifici, opinioni di esperti di cui mi fido, fonti come il Biodizionario o i regolamenti delle certificazioni eco-biologiche.

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