Cosa contengono e perché sono tra i detersivi più pericolosi
Il calcare è uno dei principali nemici da combattere durante le pulizie domestiche: lascia antiestetiche macchie su rubinetteria e pentole, rende duri e ispidi i capi del bucato, ma soprattutto rovina gli elettrodomestici, che durano di meno e consumano di più.
Come si forma? Quando l’acqua è particolarmente dura, ovvero ricca di sali minerali (dipende molto anche dalle zone, a Milano ahimè è proprio così), al suo passaggio lascia inevitabilmente dei depositi di queste sostanze. Prevenirlo è impossibili, quindi, bisogna armarsi di tanta pazienza ed eliminarlo per limitarne i danni.
In commercio esistono diversi detergenti anticalcare: alcuni generici, altri specifici per lavatrice o lavastoviglie o per le superfici del bagno. Promettono tutti quanti di sciogliere le incrostazioni in pochi secondi: com’è possibile?
Sono prodotti a base di acidi molto potenti, purtroppo però anche molto corrosivi, che alla lunga rischiano di rovinare le superfici su cui vengono utilizzati. Inoltre, sono anche nocivi per l’ambiente (specie quello acquatico) e pericolosi per la nostra salute, sia per contatto con occhi o pelle, sia per inalazione; pericolo che aumenta se associati con prodotti alcalini (ad esempio ammoniaca o candeggina, altri ingredienti utilizzati per le pulizie): reagiscono sprigionando gas tossici dagli effetti collaterali non indifferenti, come difficoltà respiratorie, nausea, dolori al petto, irritazioni delle mucose.
Tra i più impiegati (e anche tra i più nocivi) ci sono l’acido cloridico o muriatico, l’acido solforico e l’acido fosforico; quest’ultimo è il meno pericoloso per la salute, ma il più inquinante.
Ma cosa contengono gli anticalcare più famosi?
VIAKAL – Liquido aceto (€ 1,88 / 500 ml)
A base di acido formico; è un acido di origine naturale e c’è di buono che si degrada velocemente. Di contro però è pericoloso per la pelle: se tenuto a contatto può provocare ustioni. Contiene anche C9-11 Pareth-6, un tensioattivo di sintesi classificato come tossico e possibile cancerogeno.
CIF Ultra – Anticalcare bagno (€ 3,05 / 750 ml)
Con acido sulfamico, simile a quello solforico: pericoloso se entra a contatto con la pelle e altamente inquinante per l’ambiente.
Contiene anche tensioattivi etossilati, sostanze chimiche che si trovano nei prodotti per la casa e per l’igiene (ne fanno parte ad esempio i PEG) e che sarebbe meglio evitare visto che sono potenziali cancerogeni.
CILLIT BANG – Super pulitore anticalcare e sporco ostinato (€ 4,86 / 750 ml)
La lista degli ingredienti è decisamente più lunga: acido sulfamico, acido formico, C10 Pareth-7 e C9-11 Pareth-6 (vedi sopra), propylene glycol, profumo e coloranti di sintesi.
SMAC – Scioglicalcare gel (€ 1,59 / 500 ml)
Contiene due acidi: quello sulfamico e quello fosforico, che può causare ustioni alla pelle e lesioni oculari e inquina le acque. In più c’è un tensioattivo, cloruro di esadeciltrimetilammonio, anche lui irritante e dannoso per l’ambiente.
SPIC & SPAN – Anticalcare (€ 2,15 / 750 ml)
Anche questo prodotto contiene tensioattivi etossilati (C12-13- branched and linear), acido benzensolfonico, non inquinante ma cancerogeno secondo alcuni studi; 1-metossi-2-propanol, solvente che per inalazione può causare disturbi come sonnolenza e vertigini; idrossido di sodio, ovvero soda caustica, il cui contatto con la pelle può causare ustioni anche gravi.
FELCE AZZURRA – Detergente bagno anticalcare (€ 1,85 / 750 ml)
A base di acido fosforico, contiene anche soda caustica e profumo.
Gli stessi produttori avvertono di utilizzare questi detergenti con cautela e ridurre l’uso al minimo indispensabile; da ecocentrica, il mio consiglio è quello di evitare proprio gli anticalcare di sintesi e preferire quelli naturali. Un ottimo rimedio è l’acido citrico: super efficace e sicuro per noi e l’ambiente!
Se non avete dimestichezza con le preparazioni fai-da-te, potete sempre usare i prodotti ecologici: sono quasi sempre a base di questo ingrediente. Nelle prossime settimane ne proverò qualcuno e vi farò sapere!
N.B.: Le mie considerazioni sugli ingredienti le ho fatte alla luce di studi scientifici, opinioni di esperti di cui mi fido, fonti come il Biodizionario o i regolamenti delle certificazioni eco-biologiche.
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