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Arredamento rigenerato: cos’è e vantaggi ambientali


Arredamento fai da te, Tessa Gelisio

Una soluzione innovativa che coniuga estetica, funzionalità e ridotto impatto ambientale: l’arredamento rigenerato rappresenta la nuova frontiera per case non solo belle e confortevoli, ma anche amiche dell’ambiente. In un mondo sempre più attento alla sostenibilità, anche la scelta dei mobili domestici diventa rilevante. E così, anziché preferire soluzioni low cost, realizzate devastando foreste e ricche di sostanze chimiche dannose, meglio concedere una seconda vita a tanti prodotti di elevata fattura e qualità, rimessi a nuovo grazie alla sapienza di tantissimi artigiani. Ma cosa si intende davvero per arredamento rigenerato e quali sono i suoi vantaggi?

Cos’è l’arredamento rigenerato

Arredamento fai da te, artigiani

L’arredamento rigenerato – noto anche come refurbished o upcycled furniture – rappresenta una delle tendenze più sostenibili per le necessità della casa. Consiste nella rivalutazione di mobili e complementi d’arredo dismessi che, tramite processi di riparazione a basso impatto ambientale, trovano una nuova vita.

Non si tratta di un semplice riciclo – dove i materiali di vecchi mobili vengono recuperati, per crearne di nuovi – bensì di un attento processo di recupero:

  • gli arredi mantengono la loro struttura e il loro design originale, riparando porzioni consumate o rotte;
  • i mobili rigenerati non provengono solo dalla seconda mano, ma anche da showroom ed esposizioni o, ancora, dall’invenduto o da produzioni fallate, rimesse poi a nuovo.

L’obiettivo principale della rigenerazione è infatti quello di proporre al pubblico un arredamento funzionalmente ed esteticamente pari al nuovo, a prezzi più accessibili e con le medesime garanzie di durata.

Proprio data la sua natura, l’arredamento rigenerato si inserisce perfettamente nelle nuove linee guide dell’Unione Europea sull’economia circolare, espresse nella Direttiva 2018/851; bisogna infatti puntare sulla più elevata riduzione possibile nella produzione di rifiuti, incentivando pratiche di riutilizzo, recupero e riciclo.

Il processo di rigenerazione

Arredamento rigenerato, riparazione

Ma come avviene la rigenerazione dell’arredamento? Il processo inizia con la raccolta di mobili da privati, aziende o centri di demolizione. Se ne controllano le condizioni e la resistenza strutturale e, se idonei al refurbishing, si procede con:

  • la riparazione delle parti eventualmente danneggiate, tramite l’utilizzo di colle atossiche, legni levigati e altri materiali a ridotto impatto ambientale;
  • la riverniciatura, se necessario, con vernici ecologiche prive di COV – composti organici volatili – o altre sostanze dannose.

Come già spiegato, il design originale viene mantenuto intatto, tuttavia, a volte vi possono essere anche dei miglioramenti, come l’utilizzo di legni e materiali più resistenti o a minor impatto rispetto a quelli inizialmente presenti o, ancora, tramite l’aggiunta di tecnologie a minor consumo. È il caso di lampade, specchi o cabine illuminate, dove i punti luce originali vengono sostituiti con alternative LED a ridottissima richiesta energetica.

Stando a un rapporto pubblicato nel 2023, il recupero dei mobili comporta un’impronta ambientale ridotta del 50-80% rispetto al nuovo, con prezzi tra il 20 e il 60% più bassi, a seconda della tipologia di mobile rimesso a nuovo.

I vantaggi ambientali dell’arredamento rigenerato

Sono diversi i vantaggi che l’arredamento rigenerato garantisce, se confrontato con i mobili di nuova produzione, in particolare quelli delle grandi catene low cost. Dei benefici che si esprimono in termini di gestione dei rifiuti, risparmio delle risorse naturali e delle emissioni di CO2.

La riduzione dei rifiuti

Mobili in discarica

Il beneficio principale del ricorso all’arredamento rigenerato è nella drastica diminuzione dei rifiuti urbani, soprattutto di grandi dimensioni. Bisogna infatti pensare che, solo in Europa, ogni anno finiscono in discarica ben 12 tonnellate di mobile dismessi, ben il 4,1% di tutti i rifiuti prodotti a livello domestico.

L’arredamento rigenerato intercetta questo flusso, portando la vita media originaria di un mobile low cost da 5-10 anni ad anche 20. 

Il risparmio delle risorse naturali

Con un settore dell’arredamento che consuma più del 10% del legno prodotto a livello globale, pari a 4,7 milioni di ettari di foreste tagliati ogni anno, il recupero dei mobili significa evitare l’abbattimento di nuovi alberi.

Utilizzando legno di recupero – così come altri materiali, come il bambù – si può arrivare a ridurre del 70% le necessità di legno vergine, riducendo notevolmente l’approvvigionamento dalle foreste. Inoltre, il processo di recupero include spesso solo legno da forniture certificate FSC, per ridurne ulteriormente l’impatto ambientale.

La riduzione delle emissioni di CO2

Riduzione delle emissioni di CO2 dei mobili

Naturalmente, non bisogna dimenticare l’impatto in termini di CO2 prodotta. Un mobile low cost di nuova fattura può emettere anche più di 3 chilogrammi di anidride carbonica per chilogrammo d’arredamento prodotto, tra materie prime, manifattura e logistica.

L’arredamento rigenerato taglia queste emissioni del 40-95%, a seconda della tipologia di prodotto, in base ad analisi LCA, con un ciclo di vita superiore ai 10 dopo la rigenerazione. Nella pratica, acquistare un mobile rigenerato equivale a togliere un’automobile endotermica dalla strada, in termini di emissioni estese in un decennio.

Dove trovare mobili rigenerati

Ma dove è possibile trovare mobili rigenerati? Le soluzioni sono davvero le più disparate e, soprattutto, adatte a tutte le tasche:

  • negozi specializzati in arredamento rigenerato, seppur non diffusissimi sul territorio nazionale, spesso identificati dalla dicitura “refurbished”;
  • piccoli artigiani e botteghe di restauro;
  • fiere artigianali, mercatini delle pulci, negozi tematici;
  • online, sia su piattaforme di rivenditori specializzati in mobili refurbished che sui principali canali di annunci fra privati.

Non bisogna dimenticare, però, che i mobili rigenerati possono essere facilmente realizzati con il fai da te. Ci vuole davvero poco, ad esempio, per trasformare un vecchio arredo in un nuovo mobile pari al nuovo:

  • far pratica con vernici e primer che, con poco costo economico e ridotto sforzo, permettono di rinnovare un mobile vecchio con un nuovo e moderno colore. È necessario, però, utilizzare sempre vernici a basso impatto ambientale;
  • applicare rivestimenti, per cambiare l’aspetto esterno del mobile, come carta da parati, stoffe di recupero, ma anche decorazioni in vimini;
  • dedicarsi al decoupage, magari con la carta di giornale, per ottenere delle composizioni uniche e creative;
  • sostituire piedi e gambe di tavoli, sedie o mobiletti con altri di recupero, provenienti da mobili non più riparabili, così da donare nuovo look agli arredi;
  • effettuare piccole riparazioni, ad esempio cambiando cerniere di chiusura guaste, pomelli, levigando le superfici o sostituendo porzioni in vetro con altre colorate.

In definitiva, l’arredamento rigenerato rappresenta il futuro sostenibile per le nostre case: meno rifiuti, meno sostanze tossiche e meno inquinamento, per ambienti dal design curato, duraturo e confortevole.

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