Green lifestyle

Comprensori sciistici green: quando la vacanza è sostenibile


Settimana bianca a basso impatto? Sì, scegliendo le località rispettose dell’ambiente: ecco alcuni esempi di comprensori sciistici green.

Sostenibilità e montagna

Parlare di sostenibilità e sport invernali è molto complicato.

Nel binomio sport e ambiente possiamo riconoscere due macro-categorie: gli sport ambientalmente adattivi e gli sport ambientalmente aggressivi.

L’installazione di strutture da inserire in un ambiente naturale, l’utilizzo di neve artificiale e il traffico in alta montagna generato dalla stagione sciistica, non rende gli sport invernali propriamente green. Ma entriamo nello specifico perché qualche passo verso la sostenibilità ambientale è possibile.

Turismo invernale sostenibile: cosa si può fare per rendere i comprensori sciistici più green?

La norma ISO 14001 è una certificazione per il sistema di gestione ambientale che molte organizzazioni, comprese le società di stazioni sciistiche, ambiscono a ricevere per rendere le proprie strutture più sostenibili (in questo post trovate un perfetto esempio di vacanza in montagna a basso impatto ambientale!).
In questo caso specifico si tratta di un’attenta analisi sull’impatto delle nuove costruzioni relative agli impianti di risalita, sulla contaminazione dei suoli, sullo sfruttamento delle risorse naturali e sulla scelta dei carburanti.

Ma perché è così difficile coniugare ricettività turistica e turismo sostenibile nella stagione invernale?

Possiamo identificare quattro differenti problematiche di sostenibilità, ma altrettante soluzioni:

  • L’affluenza delle auto private verso le stazioni sciistiche causa una notevole quantità d’inquinamento atmosferico. L’incremento di navette gratuite che partono e collegano piste e luoghi di soggiorno può però attenuare il problema.
  • La scarsità di nevicate costringe all’utilizzo di neve artificiale. Ogni tipo di additivo chimico oggi è vietato, ma il consumo di acqua e l’energia utilizzata per la produzione di neve artificiale è comunque un problema. In uno studio pubblicato dal WWF, del CIPRA nel lontano 2004 (nel frattempo gli impianti sono aumentati) si calcolava che ogni anno venivano impiegati circa 95 milioni di metri cubi d’acqua e 600 gigawattora di energia, per una spesa di 136mila euro per ettaro di pista nell’intero arco alpino.
  • Dove gettare i rifiuti sulle piste? La mancanza di pattumiere e la difficile gestione della differenziata sulle piste da scii è anch’esso un problema. Ritengo che ogni fruitore come in qualsiasi altra occasione dovrebbe essere responsabile dei propri rifiuti, ma spesso ci vuole, per così dire, un incentivo. In Francia presso la stazione sciistica Rosière e d’Avoriaz 1800, ad esempio, i turisti ricevono dei sacchi per le immondizie biodegradabili insieme a posaceneri portatili riutilizzabili. A Les Sybelles, invece, sono stati posizionati dei dispositivi di raccolta per gli  oli di scarico esausti dei macchinari di manutenzione.
  • Alimentare gli impianti di risalita ha un costo elevato in termini di sfruttamento di risorse energetiche. Utilizzare fonti rinnovabili quali solare, eolica, geotermica, idroelettrica o da biomassa, anche in questo caso, è prioritario per rendere sostenibile questo tipo di attività.

Dove sono i comprensori sciistici più green in Italia?

Ho selezionato per voi alcune località che fanno parte del circuito Alpine Pearls, che comprende in tutto 19 mete alpine, in Italia e all’estero. Ciò che le caratterizza è un’ottica di vacanza amica dell’ambiente: dalla gestione responsabile di risorse come acqua e foreste, alla valorizzazione dei cibi tipici locali, alla mobilità a basso impatto ambientale (la rete di mezzi pubblici è così capillare che non serve l’auto!), alla selezione di strutture ricettive in armonia con la natura circostante.

Il Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino

L’intera skiarea San Martino di Castrozza-Passo Rolle si trova all’interno del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino e, sia d’estate che d’inverno, cabinovie, funivie e seggiovie funzionano a energia idroelettrica. 

Grazie ai nuovi bacini artificiali, l’approvvigionamento idrico è sostenibile. Inoltre, la stessa energia si utilizza per alimentare i cannoni sparaneve. La bellezza mozzafiato del Trentino Orientale che si affaccia sulla Valle di Primiero e sui crinali del Lagorai, con le sue foreste di abete rosso (il famoso legno di risonanza usato da Stradivari per i suoi violini) e la sua biodiversità faunistica e floristica rendono questo luogo un ambiente magico da visitare davvero in tutte le stagioni.

 Foto di Daniele Lira

Alpe Cimbra

Circondata da un paesaggio spettacolare, al cospetto delle imponenti cime dolomitiche, l’Alpe Cimbra ospita 100 km di piste.

In quest’area sono stati predisposti skibus gratuiti che collegano le strutture ricettive ai punti di partenza degli impianti. Inoltre, dall’estate 2022 è nato il progetto eco-friendly GREEN CARD, un circuito che offre escursioni e attività green, laboratori sull’ecologia e sconti riservati per prodotti locali tutti km 0.

Foto di Denys Nevozhai

I comprensori sciistici green di Racines

L’area di Racines si trova nella provincia autonoma di Bolzano, in Alto Adige, e custodisce tre valli (Val Giovo, Racines e Ridanna) dai suggestivi panorami, che separano il nostro Paese dall’Austria.

Il comprensorio sciistico è collegato alla centrale locale di teleriscaldamento, che dal punto di vista ambientale è una tecnologia vincente. Uno speciale sistema di misurazione della neve che si trova sui battipista è stato installato per ottimizzare la produzione di neve artificiale e non sprecare risorse energetiche. Anche qui abbiamo i bacini di accumulo, in cui l’acqua viene raccolta quando c’è un’elevata disponibilità naturale in autunno, per essere utilizzata poi nei mesi in cui l’acqua scarseggia. Altra nota di merito sono le navette gratuite per raggiungere funivie, cabinovie etc. e la recente collaborazione avviata con  il “Terra Institute” per lo sviluppo di una strategia di sostenibilità integrata.

In questa località devo personalmente sottolineare la presenza di una struttura ricettiva di merito per quanto riguarda l’ecoturismo, il Natura Hotel Rainer, appartenente a un consorzio che dal 2021 ha aderito al Patto di Neutralità Climatica. Nel calcolo vengono presi in considerazione diversi fattori come ad esempio il consumo di detersivo delle lavanderie, la quantità di km percorsi dagli automezzi di servizio, l’uso di acqua e corrente e il numero dei pernottamenti, nonché il vitto di ospiti e dipendenti così da calcolare la quantità di tonnellate di CO2 generata per ottimizzare i consumi.

Prodotti del maso rigorosamente bio, allevamento ittico sostenibile, marchio Ecolabel registrato ed elettrolisi salina per la depurazione della piscina alberghiera fanno di questo posto un top green dove soggiornare, senza considerare il confort e la bellezza della sua struttura.

Insomma per snowborder, ciaspolatori, sciatori di fondo o da discesa si apre una nuova stagione turistica, occasione per abbracciare un’ottica “ecocentrica” anche per la scelta delle nostre vacanze.

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