Green lifestyle

Ecobonus 2018: tutte le novità per case sostenibili


Più incentivi, anche per i condomini, e la possibilità di cessione del credito

Lo scorso febbraio ho partecipato a un evento, “Bonus condomìni 2018: novità e opportunità” organizzato da ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e ho scoperto alcune novità molto interessanti in fatto di edilizia sostenibile.

In quei giorni ENEA aveva lanciato una campagna intitolata “Fai il cappotto al tuo palazzo, usa le detrazioni fiscali del 75%”, corredata da 50 cappotti colorati appesi alle pareti della loro sede romana: è ovviamente un gioco di parole, ma lo scopo era quello di attirare l’attenzione dei cittadini sulle numerose possibilità offerte dall’ultima legge di Bilancio in materia di efficientamento energetico degli immobili.

Foto: www.enea.it

E in Italia ne abbiamo proprio bisogno: Legambiente le chiama “case colabrodo”, perché disperdono il calore in inverno e non si raffrescano in estate nonostante riscaldamento e condizionatore. Il problema è che la maggior parte degli edifici, l’82% per la precisione, sono stati costruiti in epoche precedenti alle normative di efficienza energetica; i risvolti negativi sono due, ambientale per via delle enormi emissioni di CO2, ed economico per le bollette salatissime. Gli interventi di riqualificazione per le case risalenti agli anni ’50, ’60 e ’70 permetterebbero di ridurre la spesa, risparmiando fino al 60% dei consumi: oltre al conto in banca, ci guadagnerebbero la salute, con un’aria più pulita, l’ambiente, e il territorio, con il recupero di edifici degradati, per non parlare dei tanti posti di lavoro che si creerebbero nel settore edile.

Lo hanno capito anche le istituzioni, che con l’ultima legge di Bilancio hanno introdotti nuovi vantaggi in termini di ecobonus. Gli ecobonus sono delle agevolazioni fiscali per le opere di efficientamento energetico: se fino al 2017 la detrazione era del 65%, e si poteva applicare solo alle singole unità abitative, ora gli incentivi sono estesi anche ai condomìni, e le percentuali salgono del 70-75%. E non è finita, perché anche chi non può permettersi l’investimento iniziale potrà riqualificare la propria casa a costo zero.

Vi sembra troppo bello per essere vero? Bando allo scetticismo e continuate a leggere, vi spiego tutto passo passo insieme al Prof. Testa, presidente di ENEA, che ho incontrato e intervistato per l’occasione.

ECOBONUS 2018: LE NOVITÀ

Foto: www.cngeologi.it

«Le detrazioni per quest’anno sono salite al 70% e 75% per diversi interventi di efficientamento energetico, e arrivano anche all’80% per la messa in sicurezza delle abitazioni nelle zone sismiche; ma soprattutto, questo varrà finalmente anche per i condomìni, che rappresentano la maggior parte delle unità abitative.»

In altre parole, lo Stato restituirà gran parte della somma spesa detraendola dalle tasse; tra sconti fiscali e successivo risparmio energetico, in qualche anno si rientra della spesa. Ma mettiamo che qualcuno non abbia il capitale necessario per iniziare i lavori: qui arriva la seconda buona notizia, perché i nuovi meccanismi prevedono anche la cedibilità degli ecobonus, ovvero cedere le detrazioni a qualcuno disposto a farsi carico della spesa iniziale.

«Le possibilità sono due. Si può cedere il credito alle imprese di costruzione che faranno i lavori, che riceveranno il rimborso dallo Stato e a cui bisognerà riconoscere solo la percentuale mancante; se invece la nostra possibilità di investimento è nulla, si può coinvolgere le società di fornitura energetica: queste si accolleranno tutta la spesa iniziale, otterranno le detrazioni fiscali mentre la somma dovuta dal cliente verrà addebitata in bolletta. Visto il risparmio energetico però, va tenuto conto che le fatture saranno comunque più basse rispetto a prima.»

INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE: QUALI SI POSSONO FARE

Foto: www.ideegreen.it

Si ha diritto a una detrazione sulle spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 per gli interventi sui condomìni; le percentuali sono del 70% per la riqualificazione energetica dell’involucro dell’edificio (il famoso cappotto alle pareti) e del 75% se i lavori permettono di raggiungere il livello di “qualità media” secondo le linee guida nazionali sulla prestazione energetica.
Se in più c’è la riduzione di 1 classe di rischio sismico, è prevista una detrazione dell’80%, che diventa dell’85% con la riduzione di 2 classi.

Dal momento che bisogna intervenire almeno sul 25% della superficie, la decisione deve essere presa dall’assemblea condominiale; solitamente ci deve essere la volontà della maggioranza, almeno il 75% dei votanti. Va detto che non ci sono regole universali, gli accordi vanno presi di volta in volta tra condomini, imprese ed eventuali società di intermediazione.

CHI PUÒ ACCEDERE E COME

Foto: www.lavoripubblici.it

Può prendere questa decisione chi ha diritti sulla casa e di conseguenza diritto di voto in assemblea condominiale.
Gli incentivi sono validi solo per gli edifici già esistenti, iscritti al Catasto, non per quelli di nuova costruzione o in corso d’opera.

Tutto questo non vale solo per i condomìni, ma anche per le singole unità abitative e immobili di qualunque categoria, aziende comprese, purché dotate di impianto termico e impianto di riscaldamento. Le percentuali di detrazione al 70% e al 75% però valgono solo per le parti comuni di edifici condominiali, negli altri casi sono diverse e cambiano a seconda del tipo di intervento.

Le trovate sul sito che ENEA ha appositamente creato, www.acs.enea.it, insieme a tutte le informazioni sugli ecobonus e un Vademecum per l’invio delle pratiche.

LE SOCIETÀ COINVOLTE NELLA CESSIONE DEL CREDITO

Foto: www.assagroup.it

Tantissime le utilities coinvolte, dalle imprese di costruzione alle società di servizi energetici. Tra i primi ad aderire all’iniziativa è stata Duferco Energia, come mi spiega il Direttore Commerciale e consigliere delegato Luca Masini: «Sicuramente abbiamo colto subito i vantaggi di questa opportunità; abbiamo già fatto qualche intervento importante e stiamo ricevendo molte richieste. Si rivolgono a noi gli amministratori di condominio (o i singoli condomini) con un progetto di lavori per l’efficienza energetica, certificato e in regola con le norme degli incentivi fiscali; insieme si prepara il capitolato, ovvero l’elenco dei materiali e delle attività necessarie, e si selezionano le imprese più adatte a cui noi subappalteremo i lavori. Noi paghiamo le imprese e acquistiamo i crediti fiscali, mentre il cliente paga la percentuale rimanente.»

Iren prevede di investire fino a 50 milioni di € da qui al 2022 per riqualificare gli edifici dei propri clienti: finanziano il 100% degli interventi, recuperando la somma dai crediti di imposta e dal cliente che si impegna a restituirla in bolletta; offrono un servizio “chiavi in mano”, perché si occupano di seguire l’avanzamento dei lavori così come degli aspetti fiscali e finanziari.

Si è unita anche Eni gas e luce, che offre un servizio chiamato “CappottoMio” (lo presenterà nel dettaglio il 29 maggio a Roma durante un evento insieme ad ENEA): si tratta di lavori per il cappotto termico alle pareti, sempre con possibilità di cedere al fornitore il credito fiscale.

Hera propone di seguire tutte le fasi della riqualificazione, dalla diagnosi energetica, alla determinazione dei lavori da fare, alla progettazione e alla realizzazione; pagherà ai fornitori l’importo della cessione del credito, mentre quello che rimane spetta al cliente.

Servizio chiavi in mano anche quello di A2A, che va dai sopralluoghi in condominio alla realizzazione dell’intervento alla cessione del credito di imposta, mentre Enel ha addirittura creato una piattaforma per lo scambio dei crediti, facendo da intermediario tra clienti e potenziali investitori.

Stessa idea che ha avuto ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) insieme a Fondazione Deloitte: su Deloitte Ecobonus si possono incontrare domanda e offerta di crediti fiscali, nella totale sicurezza. L’accesso alla Piattaforma è possibile per imprese di costruzioni iscritte all’Ance, oltre che per gli investitori, i professionisti e i condomini. Mi hanno spigato che l’operazione di cessione dei crediti fiscali funziona così: la Piattaforma raccoglie le disponibilità, da parte dei potenziali investitori, ad acquisire crediti fiscali derivanti da interventi agevolati per sismabonus ed ecobonus; le imprese associate interessate, accedendo alla piattaforma, potranno inserire le proprie proposte di cessione, relative a interventi di riqualificazione energetica e/o antisismica. Ottenuta una manifestazione d’interesse, procederanno a definire, in un rapporto di tipo contrattuale, le modalità e il prezzo di acquisto concordato.
Infine, una volta conosciuto il prezzo di vendita del credito, le imprese Ance potranno definire le proprie offerte ai condomìni, acquisire la commessa e perfezionare il contratto definitivo di vendita dei crediti fiscali con il soggetto acquirente.

 

E non è che l’inizio, come si augura il Prof. Testa: «Molte utilities si sono dimostrate interessate, quindi speriamo che si crei una forte concorrenza che faccia funzionare meglio il mercato e migliori le offerte per i cittadini.»

E, aggiungo io, che a breve l’edilizia sostenibile non sia più solamente un sogno.

 

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1 Comment

  • Reply
    giulia
    31 Maggio 2018 at 9:29

    molto molto interessante

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