Fonti rinnovabili è la nuova parola d’ordine, ma in Italia, l’energia che arriva nelle nostre case, da dove viene?
All’inizio del 1900, la popolazione mondiale aveva un consumo totale energetico di 12.128 terawattora (TWh); il dato è via via aumentato sino a raggiungere nel 2018, 171.240 TWh, fino ad arrivare a 317.6 TWh nel 2021.
È quindi palese come la domanda di energia sia aumentata in modo esponenziale. All’attuale livello di consumo e di innovazione tecnologica, la scelta della fonte energetica diventa un fatto primario, questo per due motivi principali: innanzitutto perché i combustibili fossili (quindi petrolio, carbone, gas…) sono risorse limitate che si esauriranno nei prossimi decenni, e in secondo luogo, è necessario concretizzare un percorso di decarbonizzazione per fermare il cambiamento climatico e l’aumento della concentrazione dei gas serra, problemi che sono da ricondursi inequivocabilmente alle attività umane.
Quindi “fonti rinnovabili e pulite”, dovrebbero essere le nuove parole d’ordine. Ma in Italia, l’energia che arriva nelle nostre case, grazie alla quale carichiamo i nostri dispositivi come cellulari, pc, tablet…, o grazie alla quale ci gustiamo deliziose torte cotte al forno, da dove viene?
A Luglio 2022 è stata pubblicata la Relazione Annuale della situazione energetica nazionale, con i dati riferiti all’anno 2021. Grazie a questo documento possiamo avere un quadro sulla situazione energetica italiana, e vale la pena darci uno sguardo per capire a che punto siamo anche rispetto agli obiettivi della decarbonizzazione.
Ma prima, per capire meglio quello di cui stiamo parlando, è necessario fare una distinzione tra l’energia termica e quella elettrica.
ENERGIA: ELETTRICA VS TERMICA
Si parla spesso di energia elettrica e meno di quella termica, cioè di quella parte energetica destinata alla produzione di calore e di freddo.
Il termine “termico” deriva dal greco “thermòs, cioè “caldo”, quindi l’energia termica, come dice il nome stesso, è quella parte energetica legata al calore posseduto da un corpo. I suoi utilizzi vanno dalla cottura del cibo e riscaldamento dell’acqua e della casa con gas, alla produzione dell’energia meccanica (necessaria al funzionamento delle macchine termiche), fino alla produzione dell’energia elettrica stessa. Quindi va da sé che i consumi dell’energia termica siano decisamente più alti rispetto ai consumi prettamente elettrici.
Infatti, in generale abbiamo che la disponibilità energetica lorda è costituita per il 97,7% dall’energia termica, e solo per il restante 2,4% dall’energia elettrica.
Una volta fatta questa importante distinzione, tra energia termica ed elettrica, vediamo nel dettaglio da quali fonti proviene l’energia che arriva fino alle nostre case e quali sono i principali settori nei quali questa viene consumata.
FONTI DELL’ENERGIA
L’energia termica viene prodotta principalmente dal gas naturale, per circa il 41%; in particolare abbiamo che le fonti di energia termica sono:
- 40,9% dal gas naturale;
- 32,9% da petrolio e prodotti petroliferi;
- 19,5% da rinnovabili e bioliquidi;
- 3,6% da combustibili solidi;
- 0,8% da rifiuti non rinnovabili.
Per quanto riguarda invece l’energia elettrica, il maggior apporto è rappresentato dal termoelettrico non rinnovabile, che costituisce il 59,7% del totale dell’energia elettrica prodotta, in particolare abbiamo che:
- il 49,9% proviene da impianti alimentati con gas naturale;
- il 6,1% proviene da impianti alimentati con combustibili solidi;
- il 3,8% si ottiene con prodotti petroliferi ed altri combustibili.
E il restante 40% dell’energia elettrica è invece prodotto da fonti rinnovabili, dove il maggior contributo è dato dall’energia idroelettrica, anche se questa ha subito una forte diminuzione rispetto alla produzione degli anni precedenti (principalmente a causa della diminuzione delle precipitazioni).
CONSUMI ENERGETICI
I consumi elettrici italiani nel 2021 sono stati circa 300 TWh, nei quali il maggior settore di consumo è stato l’industria che ha consumato il 55% dell’energia nazionale, a seguire troviamo i consumi dei servizi (circa il 29%), che comprendono il settore dei trasporti, del commercio e dei pubblici servizi, in seguito abbiamo il consumo energetico domestico (quasi il 24%), ed infine il settore dell’agricoltura.
Ma, arrivando a noi, in tutto questo, quale ruolo hanno le fonti rinnovabili e quindi a che punto siamo con la decarbonizzazione?
UTILIZZO FONTI RINNOVABILI
Nel Piano d’Azione Nazionale per le energie rinnovabili (PAN), la direttiva 2009/28/UE riguarda la promozione delle fonti energetiche rinnovabili: la quota energetica, prodotta da fonti rinnovabili, del consumo finale lordo energetico dell’unione europea dovrà essere pari al 32% nel 2030 e per quanto riguarda l’Italia, l’obiettivo era quello di raggiungere almeno il 17% entro il 2020
Come possiamo vedere dal grafico, nel 2020, la quota dei consumi finali lordi complessivi, coperta dalle fonti rinnovabili, risulta pari al 20,4%, quindi un valore superiore (per il settimo anno consecutivo) all’obiettivo assegnato all’Italia dalla direttiva.
Anche se il consumo energetico proveniente da fonti rinnovabile è aumentato negli anni, non è ancora abbastanza. Come abbiamo visto le percentuali energetiche derivante da fonti pulite, sono ancora in netta minoranza rispetto all’energia prodotta dai combustibili fossili. Per questo la strada è ancora lunga.
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