Le scelte green dei brand di lusso e i capi accessibili a tutti
Stanno per accendersi nuovamente i riflettori in passerella, dove nei prossimi giorni sfilate e presentazioni attireranno curiosi da tutto il mondo: sto parlando della Settimana della moda di Milano. Un settore quello del tessile che solo in Italia produce 52,9 miliardi di euro di fatturato l’anno (dati: Centro Studi SMI-Sistema Moda Italia, 2016-2017), e che però ha un alto impatto sull’ambiente: è la seconda industria più inquinante (viene dopo il petrolio).
Un quarto delle sostanze chimiche prodotte in tutto il mondo vengono impiegate nell’abbigliamento; le fibre sintetiche come il poliestere sono di derivazione petrolifera, non biodegradabili e la loro lavorazione causa emissioni di CO2 e ossido di azoto (responsabile del riscaldamento globale ancora di più dell’anidride carbonica), mentre i solventi finiscono nei fiumi inquinandoli. Secondo uno studio dell’Unione Europea, il 7-8% delle malattie dermatologiche è dovuto proprio ai vestiti.
Negli ultimi anni però molte aziende stanno cercando di reinventarsi in chiave green, brand di lusso compresi. Giorgio Armani, che, dopo aver eliminato le pellicce di animali, ha creato delle collezioni a base di canapa e cotone biologico. Stella McCartney non ha mai voluto utilizzare pelle né altri prodotti di origine animale e oggi collabora con Kering Sustainability per ridurre del 25% l’impatto ambientale delle sue produzioni, ad esempio scegliendo materiali biodegradabili e riciclabili. Esempio di casa nostra sono invece le borse Carmina Campus di Ilaria Venturini Fendi: collaborazioni con ONG, lavoro artigianale, pezzi unici a base di materiali di recupero come tessuti inutilizzati o i fondi delle lattine.
Se state pensando che il bene dell’ambiente sia il male del vostro conto in banca, non disperate: esistono anche tanti brand di moda più accessibili a tutti.
Ecco qualche esempio.
SEP JORDAN, artigianato etico
Più che un marchio è un progetto, nato nel 2013 per promuovere da un lato l’artigianato tipico Medio-Orientale, dall’altro consentire occupazione ed indipendenza economica: le artiste di SEP Jordan sono infatti rifugiate in Giordania. Il progetto viene gestito dall’Italia, da dove provengono anche i materiali come cashmere e lino che poi vengono trasformati in capi e accessori, ricamati a mano secondo tecniche tramandate di generazione in generazione. Tutto questo si sposa a scelte ecosostenibili come ridurre al minimo l’uso di macchine da cucire, evitare coloranti chimici ed utilizzare materiali di recupero.
Un bellissimo progetto di sostegno all’emancipazione, che arricchisce il guardaroba di pezzi unici, come la famosa clutch Murano, interamente realizzata a mano seguendo un modello palestinese.
ECOALF, riciclare la plastica in mare
Il suo fondatore ha voluto dare un calcio all’inquinamento, soprattutto dei mari, creando abbigliamento e accessori con plastica riciclata… proveniente dal mare. Ha messo insieme un gruppo di pescatori che la raccolgono, ripulendo il Mediterraneo, e una moderna tecnologia che la trasforma in filati; insieme ad altri materiali di recupero, che comprendono ad esempio pneumatici o cotone, realizza le sue creazioni.
Un progetto quello del recupero dei rifiuti dal mare che ha avuto un enorme successo, tanto da aver ricevuto numerose richieste di replica (lo scorso giugno è stato organizzato in Thailandia).
Il marchio è venduto in diversi negozi (ne ha più di 300 solo in Europa), ma potete acquistare online direttamente dal sito.
NVK DayDoll, creazioni con il legno di faggio
È il marchio delle collezioni di Natasha Calandrino Van Kleef, architetto e designer che ha creato la propria base a Milano, dove avviene la produzione e da dove provengono i tessuti.
E qui sta proprio la particolarità: i capi, che vanno dall’intimo, alla moda mare, agli abiti per tutti i giorni come vestiti, pantaloni, gonne e giacche, sono realizzati in Modal®, un filato derivato dalle fibre del faggio. È un materiale perfetto per stare a contatto con la pelle perché traspirante e anallergico, si lava a basse temperature e non ha bisogno di stiratura; le foreste di faggio sono una fonte sostenibile perché ricrescono e si propagano molto facilmente. Secondo gli ultimi studi universitari, il Modal® consuma il 50% di energia in meno ed emette il 60% in meno di gas serra rispetto ai tessuti tradizionali; utilizza circa un decimo dell’acqua necessaria per il cotone e l’intero ciclo di vita ha un impatto ambientale inferiore del 40-60% in meno!
C&A, un portale della moda sostenibile
Si tratta di uno shop online, in cui potete trovare capi di abbigliamento per tutta la famiglia, donne, uomini e bambini. Sono il più grande rivenditore al mondo di cotone biologico: sono realizzati in questo materiale vestiti e biancheria per i più piccoli, ma anche molti capi basic come biancheria, jeans, pullover, t-shirt, pigiami. Questo non è l’unico materiale ecosostenibile, ci sono anche poliestere e nylon riciclati, piume certificate (gli animali hanno vissuto nel loro ambiente naturale e non sono stati spiumati vivi), pelle conciata senza cromo (una sostanza allergizzante e cancerogena). Inoltre, propongono una linea di t-shirt chiamata CRADLE TO CRADLE, pensate per avere una nuova vita dopo l’utilizzo: si possono portare nei centri di raccolta, dove aziende specializzate in riciclo tessile le trasformeranno in fibre per creare nuovi prodotti.
Se non volete acquistare online, sul sito trovate l’elenco dei loro punti vendita.
FREITAG, pezzi unici con teloni di camion
Conoscevo già da un po’ questo marchio, e sono contenta che sia finalmente sbarcato in Italia (a Milano). Famoso per i numerosi accessori, borse in primis, realizzati riciclando i teloni dei camion: un materiale resistente ed impermeabile, con cui hanno creato una collezione di oltre 70 pezzi, che comprende zaini, borse della spesa, custodie per pc e smartphone. A questi si è aggiunta la linea di abbigliamento F-ABRIC, con tessuti in fibre vegetali come canapa e lino, tutti di provenienza europea, mentre la produzione è locale e senza l’uso di sostanze chimiche; i capi sono biodegradabili e compostabili al 100%, cuciture comprese.
Se non siete di Milano, potete sempre acquistare attraverso il sito.
Infine, voglio parlarvi di un servizio utilissimo: vi piace il vestito che indosso nella foto di copertina? Non è mio, l’ho noleggiato! DressYouCan offre proprio questo, vestiti, scarpe, accessori d’alta moda, quelli che tutti sognano, a disposizione per una serata o un’occasione speciale.
Esistono tante forme di moda sostenibile: se da un lato si possono creare nuovi capi con materiali naturali o di riciclo, non meno importanti sono tutte le soluzioni che permettono di ridurre produzione e smaltimento, oltre che risparmiare, come l’acquisto di abiti vintage o lo scambio di vestiti (il famoso swap-party).
Lo showroom di DressYouCan è a Milano, ma offrono consegne a domicilio in tutta Italia; inoltre, circa il 50% dei brand che propongono sono ecosostenibili.
So che direte che le fasce di prezzo dei marchi che vi ho proposto sono superiori rispetto a quelle della cosiddetta “fast fashion”, ovvero i marchi di abbigliamento più economici, il cui nome è dovuto alla velocità di produzione. In questi casi però a pagare il prezzo non è solo l’ambiente, ma pure i lavoratori (anche minorenni), spesso sfruttati nei laboratori tessili delocalizzati in Paesi come India, Cina o Bangladesh. 80 miliardi di capi prodotti ogni anno, di cui il 30% non viene mai indossato e un altro 30% finisce in discarica perché impossibile da riciclare (stime del Waste & Resource Action Program).
Materiali sicuri e produzione locale hanno sicuramente il loro costo, ma non sarebbe meglio acquistare meno abiti, ma di maggiore qualità, che durino nel tempo invece che una sola stagione? La responsabilità è nella mani dei consumatori: le aziende si adegueranno.
I contenuti di questo post non sono legati a nessun tipo di operazione commerciale.
Le aziende e i prodotti segnalati sono stati recensiti di mia iniziativa e in base ai miei gusti e valori.
Tessa Gelisio
2 Comments
giulia
16 Febbraio 2018 at 10:02Su C&A ho trovato pezzi super fashion eco ma con prezzi super abbordabili perfetto per le millenials con budget limitato
NaturalOrdinaryBeauty
16 Febbraio 2018 at 17:19Ottimo post! Ma non sapevo che C&A fosse ecogreen! Ha prezzi super accessibili e lo trovo molto facilmente nei centri commerciali della mia zona! Ottimo!